Tante pillole.

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(ATTENZIONE:in questo capitolo verranno trattati diversi argomenti sensibili.Il lettore è stato avvisato.)
Frisk:
Frisk tutto si sarebbe aspettata, tranne che trovare, in quella larga stanza, in uno stato che dire pietoso era poco, Sans.
Era lì, accovacciato per terra con un sguardo vitreo e le pupille tremanti.
Sembrava terrorizzato a morte.
La giovane donna notò che le guancia dello scheletro erano rigate da strane lacrime color giallo oro.
Sembrava che questo mostro avesse un forte legame con questo metallo prezioso...
A guardarlo così, la paura di Frisk si dissolse nel nulla.
In ogni caso, anche se avesse voluto attaccarla, lo scheletro non ce l'avrebbe fatta nemmeno a reggersi in piedi.
Come mai?Bhe, il motivo era semplice.
La madre della ragazza faceva l'infermiera, prima di morire e, ogni tanto, la giovane donna aveva ricevuto dei piccoli aneddoti su come funzionassero i diversi psico farmaci.
E il mostro era sotto gli effetti dei più potenti fra questi ultimi.
Frisk sapeva che l'uomo era ancora, bene o male, in uno stato di lucidità, ma sapeva anche che, sotto l'effetto di tutte quelle pillole, di cui i barattoli erano sparsi per terra, se Sans avesse provato a fare un qualsiasi movimento troppo brusco sarebbe svenuto o comunque caduto per terra in preda a forti emicranie.
Così, senza paura, entrò lentamente nella stanza, osservando lo scheletro con uno sguardo tra il triste e l'apatico.
L'uomo inizialmente la ignorò, ma poi si voltò verso di lei e, con voce annoiata, disse:-Tranquilla, non mordo.Solo Eddie lo fa.-.
Disse Sans, per poi abbracciarsi alle sue ginocchia scheletriche.
La ragazza allora, sapendo che in ogni caso non si sarebbe potuto muovere, si avvicinò a lui, per poi poggiarsi contro il muro a debita distanza dallo scheletro.
Ovviamente, aveva ancora paura di lui, ma lo stato in cui era in quel momento l'uomo era totalmente innocuo.
-Mi odi con tutto il cuore.Lo so.E anche io mi detesto.Non mi permetterò mai di chiedere il tuo perdono.Puoi uscire dalla stanza o restare qui, non m'importa.Tanto lo sai che non posso farti nulla, giusto?-.Chiese Sans, in un tono apatico e cupo, continuando a fissare per terra.
Frisk si limitò ad annuire, mentre si lasciava scivolare dal muro verso il pavimento, fino a sedersi per terra.
Poi, dopo qualche minuto buono di silenzio tombale, la ragazze chiese, in un tono privo di qualsiasi emozione, chi fosse Eddie.
-Ehehe...diciamo che è uno dei tanti figli che ha avuto la mia mente contorta.-.Disse lo scheletro con un leggero tono di cupo umorismo.
-Quindi tu sei bipolare?-.Chiese stavolta la giovane donna, guardando verso il soffitto.
Stavolta fù Sans quello che si limitò ad annuire.
Era incredibile quanto fosse priva di emozioni quella conversazione, ma dopotutto, cosa si sarebbero potuti dire di tanto interessante?
Frisk avrebbe potuto insultarlo o addirittura picchiarlo, per lo stato in cui era adesso lo scheletro, ma sinceramente...a cosa serviva artavate quella che era letteralmente un'altra persona?A nulla.
-Con chi sto parlando in questo momento?-.Chiese Frisk, per sapere se ora fosse il vero Sans o altri.
-Sono Sans, Sans Gaster.Le pillole gli hanno zittiti per un po'.-.Disse lo scheletro con una certa connotazione di sollievo nella voce.
-In questi siete, là dentro?-.Chiese la ragazza, lievemente incuriosita.
-Ehehe...ventitré...-.Rispose l'uomo, leggermente divertito dalla curiosità della giovane donna.
Improvvisamente, lo stato apatico in cui era avvolta Frisk si dissolse, lasciando spazio a un grande stupore.
-Ventitré?!-.Chiese sbigottita la ragazza.
-Cos'è adesso sei diventata bipolare anche tu adesso?Cambi umore parecchio in fretta, ehehe...-.Disse in risposta Sans, sorridendo lievemente.
Anche lui si stava lentamente sbloccando da quello stato apatico.
-Ascolta, forse non saranno affari miei...ma ti va di parlarmi un po' di te, Sans Gaster?-.Chiese la ragazza dopo una breve risatina.
Dopotutto, l'uomo che aveva davanti non era quello con cui aveva parlato per tutta la serata.
Infatti, da quel poco che aveva capito, lo scheletro che l'aveva aggredita era stato nominato Eddie, e quello che invece si trovava davanti ora si chiamava Sans.
Il vero Sans.
Non l'aveva certo perdonato, anche se non era la stessa persona.
Ma in ogni caso, il mostro ora era a riposo.
E Frisk non se la sentiva proprio di farsi la strada verso casa a notte fonda.
Così decise di rimanere a chiacchierare con l'uomo.
Tanto, quest'ultimo non poteva nemmeno muoversi.
La osservava e basta, con quello sguardo da bambino terrorizzato.
Lei aspetto la risposta di Sans alla sua domanda e, dopo qualche secondo, lo scheletro accettò.
E così passo la notte, mentre i due parlavano delle loro vite l'uno all'altro.
La giovane donna si rese conto che Sans era molto più diverso da Eddie di quanto pensasse.
Scoprì qualcosa sul passato dell'uomo, e la ragazza rimase perplessa dalla tristezza di quella storia.
Infatti Sans raccontò di come, a otto anni, disse di star sentendo delle voci e, a nove anni, dopo aver avuto un esaurimento nervoso, che lo portò a picchiare un suo compagno di classe, i suoi fratelli avessero deciso di sbatterlo in un manicomio.
Da lì in poi partì la storia dei diversi maltrattamenti subiti in quella clinica degli orrori, dagli abusi di ogni tipo alle mancanze igieniche.
Frisk si rese conto che lo scheletro era molto più dolce di quanto pensasse, aprendosi quasi subito a lei e addirittura prendendo qualche altra pillola per tranquillizzarla.
Entrambi sapevano che la ragazza aveva ancora paura del mostro.
Ma entrambi sapevano anche che Sans, finché era sotto effetto delle pillole, sarebbe rimasto simpatico e pacato.
La giovane donna arrivò quasi a avere una preoccupazione verso lo scheletro, chiedendogli se non rischiasse si andare in overdose.
Lui le rispose ridacchiando malinconicamente, dicendole che oramai il suo corpo era abituato a quelle pillole.
Passarono i secondi.
Poi i minuti.
E poi le ore.
I due parlavano si e no di tutto quello che gli passava per la testa, fino a che, forse per caso o forse per volontà di entrambi, si ritrovarono schiena contro schiena, a guardare il muro e a parlottare di un po' di tutto.
A un certo punto però lo scheletro interruppe la conversazione, dicendo, con voce cupa:-Ah giusto, devo cancellare quello che ha fatto Eddie...-.
-Che intendi?-.Chiese la giovane donna, con voce incuriosita.
L'uomo non le rispose, ma si avvicinò alla sua scrivania e prese un foglio che era stato piegato.
La ragazza fece una faccia confusa, così Sans aprì il foglio e lo girò verso di lei.
Sul foglio c'era scritto "Debito non saldato di Frisk Determ.Documento ufficiale del casinò "L'Eldorado dei Gaster".
A vedere quel foglio, Frisk si sentì quasi nuovamente svenire dalla paura.
Proprio ora che pensava che quel Sans fosse tutt'altra persona...
Ma, improvvisamente, prima che lei potesse aprire bocca, Sans schioccò le dita vicino al foglio.
Dalle ossa partirono delle scintille di fuoco e, in pochi attimi, il foglio iniziò a bruciare.
-Ecco fatto.Ho sistemato.O meglio, ho... brucia-mato, hahaha!!!-.Disse lo scheletro, ridacchiando per il suo stesso, pessimo, gioco di parole.
Ma la giovane donna non riuscì a fare a meno di unirsi alla risata con lui.
Proprio in quel momento, mentre i due ridevano di gusto, uno spiffero di luce solare entrò dalla finestra dalla stanza, indicando che fosse giunta l'alba.
-Bhe, la notte è volata...grazie per avermi parlato, Frisk.Ti ho già detto che anche io ho subito quelle cose e...ecco...se fossi stato io al tuo posto, non mi sarei degnato nemmeno di una parola.Probabilmente avrei invece tentato di uccidermi.-.Disse tristemente lo scheletro.
-Mi è piaciuto chiacchierare con te.Non posso dirti che io non sia più spaventata, ma...direi che apprezzo molto chiacchierare con Sans Gaster.-.Disse con totale sincerità Frisk.
Era vero.
Si era realmente divertita con lui, durante la nottata.
Aveva scoperto qualcuno di molto sveglio, simpatico e dolce con cui chiacchierare, e ciò le faceva piacere.
Ma non era sicura di voler restare altro tempo lì.
Infatti l'uomo l'aveva avvisata che, di giorno, non avrebbe più potuto fare grande uso di pillole, dato che la sera avrebbe dovuto riaprire il casinò.
E questo pensiero non la teneva tranquilla per niente.
Per quanto Sans potesse essere simpatico, la ragazza avrebbe fatto tutto il possibile per non rincontrare mai più Eddie in tutta la sua vita.
-Bhe, io direi che devo andare, adesso...-.Disse Frisk, cercando di sembrare più tranquilla possibile.
-Hai paura.Tranquilla, ti capisco, è del tutto giustificabile.Sei libera di andartene, ma, ecco...se ti è davvero piaciuto chiacchierare con me...mi stavo chiedendo...se ti andasse di uscire  domani sera.Tranquilla, non solo con me.Ci sarà anche la mia migliore amica, Ross, credo che tu l'abbia già incontrata...insomma, se c'è lei non dò particolarmente di matto, e dato che mi è piaciuto parlare con te, io...ecco...-.Cominciò a chiedere balbettando lo scheletro, mentre era diventato di un rosso intenso.
Frisk lo interruppe e, con voce rassicurante, gli disse:-Sans...














Sarei molto felice di uscire con voi.-.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 25, 2021 ⏰

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