Quanto odio farmi supplicare da qualcuno,tutte le preghiere che devo subire dalla persona al mio fianco che ora mia assilla entrano da un'orecchio e escono dall'altro.
«Dai ti prego resta con me fai compagnia alla tua povera amichetta»dannati occhi dolci,vorrei estirparli dalla carne e buttarli in un cassonetto dell'immondizia,cosa mi gira adesso per la testa?''perche io!'',con l'esasperazione all'apice le dico«okay,basta non ti sopporto piú fammi solo avvisare mia madre»cosa ho fatto,ho appena firmato la mia condanna a morte.
«pronto»sento dire dall'altra parte del cellulare,«mamma sono Clarissa,non torno,mangio a casa di un mio amico ci vediamo oggi pomeriggio»le dissi con tono esausto,«vabbene torna presto tesoro»staccai la chiamata e incominciai a camminare con lo sguardo rivolto verso il pavimento,in effetti non poteva andarmi meglio,mangiare fuori casa per non subirmi le mille domande giornaliere da parte da mia madre che appena varcavo la soglia della porta non mi dava nemmeno il tempo di respirare.Mi accorsi di aver camminato fino ad un punto della casa che Christian non ci aveva mostrato,un corridoio nascosto nella penombra con un'infinità di quadri illuminati da piccoli faretti a led,la curiosità mi spinse ad osservarli tutti nel minimo dettaglio,niente di che erano semplici quadri ma nel modo in cui erano disposti davano l'impressone di mistero.Arrivai alla fine dove c'era un quadro con una cornice dorata,avevo gia visto quel quadro l'avevo studiato alle superiori...''aspetta sì è lui''pensai tra me e me,era proprio la riproduzione perfetta della notte stellata di Van Gogh all'inizio pensai fosse seriamente la vera è propria tela,ma tornai in me e mi ricordai di quanto tempo ci avevo impiegato per una telefonata.Ad un tratto sentì provenire dalle mie spalle una voce«ti piacciono?Io amo l'arte,i quadri li vivo»bastarono quelle semplici parole per farmi rabbrividire.
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Il quadro
FantasyMi presento sono una studentessa universitaria costretta a lavorare part-time come cameriera in un bar, che non mi garantisce una casa tutta mia perciò vivo ancora con mia madre Isabelle e mia sorella di quindici anni Anita che io spesso chiamo ''mi...