Mi sentivo fuori posto,io da sola seduta su una panchina come una senza tetto pronta a trovare il modo di tornare a casa.Ora come non mai mi manca la mia famiglia e i miei amici,qui non conosco nessuno e per di più sono molto egoisti,se mi dovessi trovare in difficoltà penso che non sarebbe facile trovare aiuto.Ormai è tardi e la folla di persone che si aggirava per la città ora non c'è più sono andate forse a casa,nei loro letti e a pensare cosa fare l'indomani,mentre io sono qui a girare tra i vicoli oscuri di una città che non conosco.I rumori della notte si fanno ancora più paurosi con il passare del tempo,sento porte cigolare e mentre cammino su una stradina chiusa vidi degli uomini che ridevano di gusto tra di loro,all'istante decisi di cambiare strada.Forse ho bisogno di un letto,penso ci sia qualche persona con almeno un briciolo di altruismo per le tipe come me.Quando ero nella mio paese e vedevo stranieri vagare per le strade non gli davo così tanta importanza ma ora riesco a capire i loro sguardi pieni di solitudine e tristezza.
Mi accasciai a terra affianco ad una porta di un palazzo e guardavo il cielo senza pensieri,i miei occhi incominciarono a chiudersi lentamente finché qualcuno,un'uomo,uscì dalla porta al mio fianco,mi guarda con aria di domanda,<<Francesi poveri non ne avevo mai visti da queste parti>>disse allontanadosi dicendolo come un bisbiglio,<<cosa intendi dire con povera,io sono italiano come te amico e tra l'altro ho una casa,non ti permettere>>gli dissi con tono arrabbiato, si voltò in modo violento per poi rivelgermi un'occhiataccia.<<E quindi tu saresti un'italiana?Strano...>>disse rimanendo immobile a fissarmi,<<Non pensi che potrei dire lo stesso di te ?!>>mi alzai ma le mie gambe senza motivo cedettero,dopo vaghi tentativi mi si avvicino e mi diede una mano<<Perchè mi stai aiutando?>>chiesi perplessa guardandolo dritto negli occhi<<Sei pur sempre una mia concittadina>>mi accorsi subito che non riusciva a trattenere il mio sguardo così lo abbasso subito,<<Cosa ci facevi qui terra da sola?>>disse guardandosi attorno<<Un storia troppo lunga e strana da raccontare non ci crederesti mai...>>effettivamente come puoi mai credere ad una ragazza che ti dice di essere caduta in un quadro,<<Bene saprai raccontarmelo dopo che ti avrò ospitato in casa mia>>.
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Il quadro
FantasyMi presento sono una studentessa universitaria costretta a lavorare part-time come cameriera in un bar, che non mi garantisce una casa tutta mia perciò vivo ancora con mia madre Isabelle e mia sorella di quindici anni Anita che io spesso chiamo ''mi...