Cleo si getta su Matt mentre noi siamo pietrificati, guardiamo la scena come se fosse solo un film, le guardie puntano le pistole un po' su di noi e un po' su Cleo, ma non sparano, sono fermi. Matt allunga un braccio e spinge Cleo, una spinta leggera che però la catapulta di nuovo seduta sul divano, la faccia con la bocca spalancata più per la sorpresa che per il dolore è talmente rossa che potrebbe esplodere o uscirle del fumo dalle orecchie e io non me ne stupirei. Matt ha il naso sanguinante, ma non sembra avere altre ferite presenti sul viso nonostante la durezza con cui Cleo lo ha colpito. Una guardia gli passa un asciugamano bianco candido che lui si passa sulla faccia, quando riemerge dalla stoffa, ormai macchiata di sangue cremisi, il volto è immacolato, come se non fosse mai stato toccato, gli occhi che brillano di malizia e ridono delle nostre espressioni sbalordite.
"voglio parlare con le ragazze " un brivido mi percorre la schiena quando sento queste parole" voi occupatevi degli altri tre"
Le guardie afferrano i nostri amici in malo modo e li spingono fuori senza neanche dargli il tempo di controbattere.
Rimaniamo soli. L'agitazione inizia a strisciarmi addosso come una biscia stringendomi in vita cercando di farmi soffocare...
Matt apre uno sporteletto e ne tira fuori una bottiglia e dei bicchieri finemente lavorati, li poggia davanti a noi svitando lentamente il tappo e riempiendoli senza alzare neanche un secondo lo sguardo verso di me e Cleo.
Butta giù il suo tutto d'un fiato e ci guarda aspettandosi lo stesso.
"voi non bevete? " ci domanda dopo un po' vedendoci ferme e impassibili" oh be meglio per me" e si scola anche i nostri bicchieri.
"sai... " inizia guardando Cleo" tuo fratello era un grand'uomo, molto intelligente, saggio e astuto. Lo stimavo davvero, era sulla lista di coloro a cui avevamo proposto l'ingresso nella città " si ferma un momento ridacchiando" è stato l'unico a rimandare la lettera indietro con scritto sopra il suo rifiuto " gli sguardi di Matt e Cleo sono fissi l'uno nell'altro.
" mi chiedo" si avvicina alla mia amica fino a che i loro nasi non si sfiorano "come tu possa essere sua sorella" in un attimo i due si ritrovano per terra impegnati in una scazzottata in piena regola, all'inizio Cleo sembra in vantaggio, ma presto si capisce che Matt é nettamente più forte di lei.
Lo strappo via dalla mia amica e lo lancio il più lontano che posso mettendomi in mezzo con lo sguardo fisso su di lui, non ha un graffio che sia uno su quella faccia da culo. Cleo dietro di me sputa un grumo di sangue sul pavimento e si mette a sedere, o almeno ci prova.
Matt mi studia per un lungo istante poi con uno scatto felino allunga le mani verso la mia gola e mi preme contro il muro.
Annaspo in cerca di aria e mi agito non trovandola, scalcio mentre lui ride di me facendo montare la rabbia che annebbia la mia mente. Gli spezzo i mignoli torcendoglieli indietro, ma lui sembra non sentirlo, gli tiro calci continui sul Busto e dovunque riesca a colpirlo, ma pare quasi che gli stia facendo il solletico da quanto ride.
Poi qualcosa gli viene spaccato in testa, qualcosa che sembra vetro e lui crolla con il sangue che gli cola lungo il collo, dietro di lui Cleo mi fissa con quello che rimane della bottiglia in mano.
"non ci credo " mi massaggio il collo, la voce rauca" gli ho tirato non so quanti calci nelle palle, arrivi tu e lo tramortisci con un fottuto pezzetto di vetro?!"
" sarà che ho il tocco magico " Cleo si stringe nelle spalle, il Soppraciglio sanguinante.
" questo non ha senso " dico
" nulla ha davvero senso, ora muovi il culo e aiutami a cercare i ragazzi "Cleo cammina davanti a me con in mano la mappa che ha rubato dalle tasche di Matt.
" siamo passati in questo punto già quattro volte " esclamo dopo aver visto lo stesso identico cartello per l'ennesima volta nel giro di un quarto d'ora.
Cleo grugnisce e bestemmia.
" dammi qua" le strappo il foglio dalle mani e mi fermo a studiarlo, ma non ne ho davvero il tempo, uno scalpiccio di passi alle spalle e ci ritroviamo a correre inseguiti da una ventina di guardie. Cleo é più veloce di me e io le arranco dietro cercando di guardare allo stesso tempo anche la mappa.
Inciampo su qualcosa che non riconosco e cado riuscendo all'ultimo ad evitare l'impatto tra il mio muso e il pavimento. Uno scricchiolare sinistro richiama il mio sguardo di fianco a me dove nel muro si è aperta una fessura abbastanza grande da farmici passare attraverso. Cleo si ferma accanto a me tirandomi su malamente e fissa il buco, mentre dietro di noi i rumori si fanno più vicini, per un limitato periodo siamo riusciti ad allontanarli, ma ora sono troppo vicini. Cleo si guarda intorno completamente in panico.
"entriamo" esclamo prendendo in mano la situazione è dirigendomi verso il buco scostandomi dalla sua presa.
"e se fosse una trappola? " chiede mentre io mi sono già chinata per attraversarlo.
" be allora c'è ne preoccuperemo dopo " e ci passo attraverso, sento Cleo dietro di me, con un rumore più silenzioso la porticina si chiude e noi sospiriamo di sollievo.
Siamo in uno stanzone che puzza di fognia e aria stantia, le pareti grigie piene di infiltrazioni e solo dopo una seconda occhiata riesco a distinguere che non siamo da soli. Le persone che sono qui sono grigie come le pareti, poi una voce familiare.
"Jessy " Dylan piomba su di me mentre Jackson avvolge Cleo in uno stretto abbraccio Tom dietro di lui con un enorme sorriso in volto. Sono conciati male, pieni di tagli e lividi, ma il morale é piuttosto alto.
" Gesù " Cleo sfiora con le dita il viso di Jack con lo sguardo cupo, lui scrolla le spalle indifferente come se a essere stato picchiato non fosse lui ma un completo sconosciuto.
" anche tu non hai una bella faccia " canticchia il rosso posando un dito sul Sopracciglio sangunate della ragazza e fissa i suoi occhi di giada sul labbro e il mento incrostati di sangue, Thomas invece si concentra sul mio collo violaceo con il segno di due mani impresso sopra. Cleo scrolla le spalle passando un braccio sopra le mie mentre io allungo la mappa verso Tom.
"cerca di capire come uscire da qui senza morire " il biondo annuisce e afferra la mappa, ma prima di potersi sedere ad analizzarla bene una voce cristallina parla.
" non avrete intenzione di scappare solo voi lasciandoci qui? " scruto lo stanzone cercando di distinguere chi ha parlato in quella massa di corpi smunti e grigi. Una giovane si fa avanti come se i miei occhi l'avessero chiamata, stretto al suo fianco un bimbo che potrà avere su per giù un paio di anni, appena la sua figura si fa nitida il viso di Cleo sbianca pericolosamente ed io mi protendo verso di lei preoccupata che cada.
"Cleo " la giovane spalanca la bocca mentre la mia amica sembra aver visto un fantasma e la stessa espressione é dipinta sul viso degli altri ragazzi. fisso la ragazza con curiosità, la pelle color ebano, i ricci scuri quasi neri e gli occhi buoni e dolci incorniciati da lunghe ciglia, il bambino che dorme placidamente tra le sue braccia ha la Carnagione tipica dei mulatti e la stessa zazzera di ricci corvini, ma è quando i suoi occhi si spalancano che la mia mascella cade. Occhi ambrati di un giallo arancio inconfondibile, ho conosciuto una sola persona con occhi del genere. I pezzetti continuano ad unirsi in un puzzle immenso nella mia testa che ormai scoppia per le troppe informazioni.
"Désirée " a parlare é stato Thomas che ha gli occhi nocciola velati mentre si avvicina delicatamente alla bella ragazza come se avesse paura che fosse solo un miraggio e se toccato sparisse.
" oh Tommy " mormora lei chiamandolo con il soprannome che ho sempre pensato appartenere solo a Cleo. Tom allunga le mani sfiorando le spalle della giovane, un sorriso che piano piano gli illumina il viso ammaccato. Il bambino intanto ci fissa con quei suoi occhi spalancati per la curiosità, allunga le manine grassoccie verso Cleo che è rigida accanto a me. Thomas si scosta dalla ragazza puntando anche lui gli occhi su Cleo pallida come un morto.
"è così bello vedervi tutti " il suo sguardo accarezza dolcemente ognuno dei miei amici sorpassandomi senza vedermi davvero" dov'è Lucas? " chiede dopo un attimo. Cleo si mordicchia il labbro puntando gli occhi scuri sul pavimento lurido, Jackson e Thomas muovono a scatti le mani torturandosele come se fossero uno lo specchio dell'altro, solo Dylan continua a guardarla con i Suoi morbidi occhi nocciola.
"mi diaspiace " dice soltanto senza abbassare lo sguardo, la ragazza esibisce una smorfia di angoscia" Cleo" chiama mentre la guarda "dov'è Lucas? Dov'è tuo fratello?" Cleo non accenna Ad alzare gli occhi e una lacrima le cade lungo la guancia, mi volto verso la ragazza, ormai mi è chiaro chi lei sia.
"penso tu sappia dov'è " dico mentre stringo le spalle della mia amica che si abbandona su di me mollemente, incapace di reggersi sulle sue gambe. Un'espressione di sincero dolore attraversa il viso della giovane e bella donna, per un po' la stanza cade nel silenzio in sottofondo solo alcuni colpi di tosse provenienti dagli altri ragazzi ammassati intorno a noi.
"cleo " ritenta la ragazza la voce ha una nota di Esitazione quasi impercettibile, la mora piagnucola con la testa affondata nell'incavo del mio collo e si stringe di più a me" non è reale non è reale "
" Cleo " di nuova la mora si limita a scuotere il capo, le afferro il viso tra le mani piantando i miei occhi azzurri nei suoi velati dalle lacrime e arrossati" è reale " le dico" è fottutamente reale "
Trema mentre si volta verso la ragazza dalla pelle scura e perfetta come una notte senza stelle. Lei si avvicina titubante strascicando i piedi, il bambino tende le mani verso Cleo." l'ho chiamato Lucas " annuncia in un sussurro mentre alla ragazza più giovane sfugge un singhiozzo e la sua mano vola a cercare la mia piantandomi le unghie nel palmo, impreco sottovoce più per la sorpresa che per il dolore, ma non mollo la presa.
" vuoi tenerlo " Désirée sembra averci pensato a lungo e si morde il labbro appena dopo averlo detto, ma Cleo Annuisce quasi automaticamente e la più grande le passa il nipotino che Cleo solleva tra le braccia come se fosse fatto di cristallo, una delicatezza che non le avevo mai visto usare con niente e nessuno, lo guarda come se fosse la cosa più bella dell'universo.
"è così commuovente " una vocina acuta si alza dalla folla di persone subito zittita da un coro di shhhhh e da un" chiudi quella cazzo di bocca" che demolisce definitivamente la magia del momento.
"come... Come sei finita qui? " Cleo è ancora esitate incredula di avere tra le braccia suo nipote.
La ragazza abbassa lo sguardo passandosi le mani tra i capelli" credo di essere stata rapita "
" credi? " chiedo
" sì, ecco... Non ricordo bene, la mia memoria non funziona più molto da quando... " si blocca portandosi la mano alle labbra come per tapparsi la bocca.
"da quando...?" Cleo la incalza, la mascella serrata in un'espressione preoccupata.
Désirée sventola la mano in aria quasi per allontanare l'argomento che però non ha intenzione di spostarsi.
"che cosa vi fanno qui? " Thomas parla apparendo di fianco a me" perché vi tengono qui dentro? "
" siamo cavie, schiavi " annuncia una ragazza apparsa in mezzo alla folla,assomiglia ad uno spettro con lunghi capelli bianchi come la pelle, solo gli occhi hanno un colore: azzurro ghiaccio, affetti da un'insolita eterocromia che rende l'occhio destro per metà castano.
Ed è proprio il ghiaccio che riempie la stanza dopo le sue parole, striscia lungo la mia schiena facendomi rabbrividire.
Cleo però riesce a spezzare il silenzio e la tensione " alla faccia della società evoluta " mormora scatenando delle deboli risatine.
"la maggior parte di loro é sopravvissuto alla distruzione della loro città o base" Désirée ci sta guardando in faccia ora anche se i suoi occhi sfuggono ai nostri sguardi.
Tom tossicchia "Umm immagino che dovremmo portarvi fuori tutti quindi" abbraccia con lo sguardo le altre personi presenti nella stanza, appoggia per terra la mappa e la guarda attentamente, poi inizia a camminare per la stanza calciando qua e là le pareti e bussando addirittura al pavimento. Lo guardiamo confusi, finché un buco non si apre a pochi centimetri da lui che per poco non ci finisce dentro.
"ah ah, beccato " esclama riprendendo il suo equilibrio.
" e questo da dove cazzo spunta? " mi allungo verso di lui sbirciando anche la mappa.
" questi qui adorano i passaggi segreti, l'intero edificio ne è pieno " mi dice mostrandomi la cartina fermamente convinto che io possa capirci qualcosa" questo porta dritto fuori dalla città "
" chi è così stupido da fare un passaggio segreto che da una cella va fuori città? " Jackson ridacchia.
" uno a cui non importa un fico secco " la ragazza simile ad uno spettro parla, stringe la mano di un'altra ragazza dietro di lei con i capelli e la pelle scura e due occhi grigi vivi e intelligenti che spiccano come due gemme incastonate nella usa Carnagione." la nostra vita non conta nulla a lui non importa, siamo solo un lusso a cui si può tranquillamente fare a meno " continua, ha una voce roca che ti fa rabbrividire, ma è tremendamente affascinante allo stesso tempo .
" dunque? " Tom ci richiama" andiamo? "
" oh sì " dico, faccio per entrare nel fosso, ma Dylan mi afferra il braccio fermandomi" vuoi andare davvero tu per prima? " mi chiede, un ombra di preoccupazioni nei luminosi occhi nocciola.
" perché no? " scrollo le spalle" mi serve solo una torcia " inizio a cercare tra i miei vestiti il cellulare realizzando che probabilmente me lo avranno sotratto quando ci hanno imprigionato.
" non sappiamo neanche quanto è profondo, potrebbe servirti una corda... " inizia ma Thomas lo interrompe subito:
"certo che sappiamo quanto è profondo" sventola la mappa "è a malapena un paio di metri non serve nessunissima corda"
"va bene e allora la torcia? " Dylan si arrende mollandomi il braccio.
" non ne ho bisogno " faccio un cenno con la mano.
" ma che cazzo... Scusami temo di essermi perso il momento in cui hai sviluppato la super vista " Dylan mi osserva innervosito.
" Sono nata sotto terra penso di riuscire a orientarmi al buio "
" aspettate un secondo " Cleo richiama la nostra attenzione mentre passa Lucas a sua madre" faremo affidamento sul senso d'orientamento di Jessica? " incrocia le braccia ora libere sotto al seno" che Dio ci aiuti "
Le faccio il dito medio e prima che qualcuno possa impedirmelo salto dentro al fosso. Atterro subito su un cumulo di terriccio umido lasciato lì apposta visto che riesco a percepire con le mani il resto del pavimento rivestito da mattonelle fredde e umide, i miei occhi si abituano pian piano al buio mentre mi tiro in piedi. Era quasi riuscita a vedere il resto del corridoio che si snodava davanti a me quando la luce si accese.
Mi copro il viso Con le mani imprecando.
"sembra una fognia Porca troia " la voce di Jackson è nitida proprio dietro di me, deve essere stato lui ad accendere la luce.
Ci metto un po' a riaprire le palpebre." dobbiamo smetterla con questa luce negli occhi. Di questo passo perderò la vista prima dei miei vent'anni " borbotto stroppiciandomeli. Faccio un passo avanti attenta a non scivolare sulle piastrelle consumate e fin troppo liscie, l'intero corridoio, pareti, pavimento e soffitto, sono rivestiti dalle stesse piastrelle in questione che in alcuni punti sono inclinate e formano laghetti stagnanti di acqua putrida.
I ragazzi continuano ad atterrare dietro di me, la voce di Thomas rieccheggia tra i muri.
"dobbiamo fare attenzione adesso, questo posto è come un labirinto. Ci sono strade che portano addirittura nei dormitori delle guardie, decisamente l'ultimo posto dove vogliamo andare "
" benissimo, quindi qual è la direzione? " mi giro a guardarlo mentre pongo il mio quesito, Tom dà un ultima occhiata alla mappa tra le sue mani poi indica davanti a sé, la strada più grande e luminosa e probabilmente la principale da cui si diramano tortuosi e oscuri vicoli.
Proseguiamo dunque dritti per un tempo che mi pare infinito, Désirée e Cleo conversano tra di loro sottovoce. Non accade nulla, assolutamente nulla e la cosa inizia a darmi sui nervi. Troppa calma, dio mi sembra di star per impazzire, non si sente nulla a parte i tonfi sordi dei nostri passi e il nostro vociare confuso, talvolta il frusciare e lo squittio di qualche animaletto sotterraneo o il suono di una goccia che si infrange per terra. Non riesco a togliermi dalla testa che questa sia solo la calma prima della tempesta, sfortunatamente pare che io sia l'unica a pensarlo a parte la ragazza simile ad uno spettro che è sempre all'erta, una mano in quella della ragazza dalla pelle scura e gli occhi grigi (che invece non fa altro che saltellare e sorridere) e una sulla cintura fatta di stracci in cui prima ho intravisto un coltellaccio da cucina rudemente affilato.
"Tommy " Cleo richiama il suo migliore amico che è in testa al gruppo con la mappa attaccata al naso, si volge verso di lei" sì? " Cleo gli si avvicina, é riuscita a bloccare l'intero gruppo l'idiota egocentrica, gli sussurra qualcosa all'orecchio e vedo gli occhi di Tom sgranarsi" neanche per il cazzo " esclama scostandosi da lei.
Désirée dietro di me copre le orecchie a Lucas con un'espressione di buffo rimprovero dipinta sul viso mentre fissa i due ragazzi che però non se ne accorgono troppo presi dalla loro conversazione.
" non fare scenate, dimmi solo dov'è " rincara la dose Cleo.
Tom scuote il capo" col cazzo" ripete "col cazzo" fa per girarsi, ma Cleo intrappola il suo viso tra le mani avvicinandolo a lei, sono quasi fronte contro fronte, gli sussurra qualcosa a fior di labbra e il biondo serra gli occhi scacciando via le mani di Cleo e portandosi le sue alle tempie sfregandole con insistenza.
"oh fanculo va bene " esala alla fine sparendo dietro alla mappa assieme a Cleo, li sento confabulare qualcosa e Jackson, che sembra aver capito la situazione a differenza mia, si avvicina tirando uno scappellotto a Cleo sibilandole anche qualcosa contro, lei per tutta risposta emette un suono che assomiglia a d'un ringhio per poi dirigersi a passo di marcia verso il cunicolo alla nostra sinistra che pare più oscuro dei precedenti.
"ma dove cazzo vai? " esclamo scattando nella sua direzione mentre Désirée piagnucola sul non imprecare. Cleo si ferma aspettandomi sulla soglia del vicolo.
" devo fare una cosa " mi dice a muso duro senza che alcuna emozione le passi per gli occhi.
" vengo con te " affermo sicura, ma lei mi afferra per le spalle" no ti prego. È una cosa che devo fare da sola"
E immediatamente capisco e mi ritraggo dalla sua presa, le passo le dita sul taglio al Soppraciglio ancora sanguinante prima di abbassare le mani lungo i fianchi. Milioni di parole da dire mi invadono la testa eppure solo uno striminzito fai attenzione abbandona le mie labbra.
Mi riallaccio al resto del gruppo seguendo con gli occhi la sua sottile figura finché non viene inghiottita completamente dal buio.
Presto il corridoio inizia a salire, le pareti e i pavimenti si fanno più puliti e una porta circolare si mostra davanti a noi in tutte le sue diciassette serrature, o almeno è quello che riesco a leggere sulla mappa di Tom. Quest'ultimo si accinge ad aprirla proprio guardando la mappa, ma non sembrano esserci istruzioni.
"questo è un bel problema " dice, ma la soluzione, grazie al cielo, non tarda ad arrivare, sottoforma di un dodicenne grassoccio con i capelli neri lucidi.
" posso farlo saltare in aria " annuncia fiero facendo un passo avanti verso Tom che dopo aver condiviso uno sguardo con me Jackson, Dylan e uno titubante anche verso Désirée annuisce lasciandogli spazio per lavorare.
Il ragazzino smanetta per quasi un quarto d'ora tirando fuori una cosa dopo l'altra dalla borsa di tela che sembra appartenere a Mary Poppins (un'personaggio di una vecchia storia, una tata magica) per quanto è capiente finché finalmente non ci avverte di metterci al riparo. Un'impresa non da poco visto che ci troviamo in un corridoio, ma alla fine riesco a rotta di collo a nascondermi in uno dei corridoietti bui con Jackson che stringe me e Dylan contro il suo petto in un abbraccio protettivo.
Un boato rimbomba per tutto il corridoio.
Non è stata una buona idea, lo avranno sentito tutti e ora sapranno dove siamo. Della stessa idea sembra essere Thomas che infatti si butta fuori velocemente incitando anche gli altri a farlo.
Possiamo idea, oh che pessima idea.
Il cielo fuori dal corridoio é nero senza stelle e ci osserva plumbeo.
"voi vi ricordate dove abbiamo lasciato la macchina? " chiedo muovendo qualche passo, ma so già la risposta quando vedo i loro volti sbiancare.
" cazzo la macchina" Jack si passa le mani sul viso.
"e ora? " Dylan ci guarda, ma non è da me ne dà Tom che arriva la risposta.
" ora rubiamo le macchine di questi stronzi" esclama a voce alta la ragazza spettro.
"e come? L'esplosione li avrà avvertiti, ci saranno addosso tra pochi istanti " Jack le ringhia contro, ma la sua voce trema un po' verso la fine della frase, tuttavia la sua aggressività non sembra scalfire la ragazza che si esibisce invece in un ghigno malizioso. Sono piuttosto sicura che facendo così cadano tutti ai suoi piedi.
"fidati di me"
"okay, cosa ti serve? " Thomas parla in tono spiccio bloccando tempestivamente Jackson e il suo temperamento focoso.
" che qualcuno venga con me, qualcuno bravo a guidare " Jack si fa avanti assieme ad un'altra dozzina di ragazzi e ragazze, io mi limito a guardarli stringersi in un ammasso per sussurrarsi il piano, vedo la testa rossa del mio amico annuire mentre scatta di nuovo verso il cunicolo da cui siamo appena usciti in testa al gruppo.
Thomas rivolge gli occhi al cielo mimando con le labbra una probabile preghiera.
"non ci resta che aspettare " decreta alla fine sedendosi a gambe incrociate per terra, i capelli biondi che si sollevano in balia della dolce aria notturna.
Io rimango in piedi pronta per ogni evenienza, i pantaloni ormai logori e sbrindellati lasciano visibili lunghi graffi rossastri che macchiano la pelle color avorio.
1,2,3...
Inizio a contare, così giusto per passare il tempo, è una cosa idiota che Scarlet amava fare quando aspettava il ritorno dei suoi genitori ad esempio.
Sogni ancora la tua dolce Scarlet?
Scuoto Il capo come per far uscire il pensiero dalla mia testa, ma l'unico risultato è che i miei capelli mi frustano il viso impigliandosi nelle ciglia. Contare non e una buona idea, mi ripeto cercando qualcos'altro da fare.
Aspettare è diventato all'improvviso la cosa più difficile del pianeta, preferirei di gran lunga essere nel centro dell'azione.
Tom sbuffa mentre Dylan si è sdraiato a guardare le stelle, poi finalmente come una benedizione il rumore di un motore in avvicinamento. Il mio viso scatta verso le auto che stanno arrivando dall'altra parte di dove mi sarei aspettata.
Quattordici auto di vari colori e dimensioni si fermano davanti a noi, Jackson scende dalla macchina davanti di un bel verde fluorescente, un nuovissimo livido viola sulla mascella.
"salite presto! Prima che ci raggiungano " fa appena in tempo a concludere la frase che un fracasso di Sirene e boati raggiunge le nostre orecchie rendendo il nostro agire confuso e frettoloso. Per un'attimo mi sembra di ritornare sotto terra il giorno in cui il virus era arrivato. Jackson mi afferra per il braccio facendomi salire sulla sua auto, con la coda dell'occhio scorgo Thomas e Dylan accomodarsi sul camioncino dietro di noi assieme a Désirée e a suo figlio.
Jack mette in moto, i muscoli tesi e le vene del collo così gonfie e sporgenti che paiono poter esplodere da un momento all'altro.
Non facciamo molto strada, la figura di una persona che ci corre incontro in rotta di collisione fa frenare bruscamente il ragazzo accanto a me appena io riesco ad identificare i tratti dolci del viso di Cleo ormai quasi completamente ricoperto di sangue e sudore, sulle spalle porta quello che il mio cervello identifica come il corpo di una persona.
"ma che cazzo? " Jackson esprime ad alta voce quello che sto pensando mentre sposto il mio corpo in un'angolazione che non credevo possibile per aprire la portiera dietro. Cleo si butta dentro l'auto con il corpo dello sconosciuto addosso chiudendo la porta con il piede, si mette a sedere e Jack parte ancora più veloce di prima. Spinge il corpo lontano da lei senza alcun riguardo, la testa del tizio(?) nascosta da un cappuccio in tessuto scuro.
"è vivo o morto? " chiedo senza alcuna particolare intonazione nella voce come se le stessi chiedendo se preferisce il cioccolato al latte o fondente, mi risiedo normalmente in attesa di una risposta.
" vivo " Cleo ha la voce piena di affanno, si china sul corpo dello sconosciuto senza alcuna attenzione nello schiacciare malamente ogni parte di lui che le sia d'intralcio" ho pensato che avrebbe potuto tornarci utile" annuncia prima di sfilare con un colpo secco il cappuccio e rivelare il viso svenuto di Matt.
"forse era meglio se fosse stato morto"
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un mondo senza adulti
Science FictionAnno 2106: diversi decenni fa il mondo è stato colpito da un virus alieno che uccide chiunque abbia più di 20 anni. Jessica è sempre stata lontana da tutto questo ha vissuto tutti i 16 anni della sua vita in una delle poche città sottoterra nate pe...