"Non sei tu ad avermi puntato una maledetta arma contro, ragazzo! Noi non generalizziamo come ha fatto tuo padre, ed evidentemente non lo fai nemmeno tu. Le colpe di tuo padre sono ben peggiori, purtroppo..." Commenta Fingolfin.
"Concordo." Fa eco anche Finarfin.
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"Abbiamo ricevuto le tue scuse, Fingon è stato di parola. Anche se c'è da dire che..."
Mio zio si blocca, ma so che cosa stava per dire, e lo sa anche Elwing.
"Hai comunque partecipato al primo fratricidio e a tutti quelli successivi." Dice lei completando l'affermazione, con una sferzata da fare invidia ad un Balrog.
"Ci sono stati anche atti encomiabili, devo ribadirlo." Dice Elrond con serenità.
"Però il primo fratricidio è stato più deliberato degli altri. Il più gravoso, doloroso ed angosciante. I miei amici... Tutti quegli amici e parenti... là distesi tra il loro sangue, nelle nostre amate banchine, senza più la gioia delle loro navi!" Si fa avanti Earwen.
Il tumulto dei teleri cresce in un attimo ed il mio cuore piangente si ghiaccia... Il mio sguardo è accecato dalla memoria e quelle visioni di morte, che sono sempre nei miei incubi, tornano ognuna in un solo colpo ed è come se tutte quelle morti mi trapassassero con quelle armi maledette che mio padre e Morgoth avevano creato.
"Vorrei che fossi morto anche io. Li ricordo tutti distintamente, tutti coloro che morirono per mano mia. Quei momenti che portarono al fratricidio mi sono invece confusi. Vedo mio padre che grida furioso contro Olwe ed i teleri che gli hanno negato le navi... Io che cerco di trattenerlo, lui che leva la sua arma, i teleri che estraggono le loro e... Scivolo a terra, Feanor assale Olwe, i miei fratelli lo seguono... quello che venne dopo lo ricordiamo tutti con fin troppo strazio. Nessuna scusa potrebbe placare tutta questa grande angoscia, nessun perdono, eppure ora ho capito, ora capisco, ora so."
"La comprensione può valere pur qualcosa, ma nulla cambia il fatto che l'atto sia stato compiuto." Commenta Elwing.
"Pure la saggezza ottenuta vale più di quanto si possa pensare. Di certo, per quanto il solo pensiero sia del tutto ed indubbiamente terrificante, non un altro fratricidio accadrebbe, di certo non per mano sua." Commenta Elrond.
"Ricordo ancora fratricidi successivi a questo. Dimentichi forse per mano di chi vennero? Per mano del primogenito di Feanor, per mano di Nelyafinwe, che nulla ha fatto per evitare che accadesse di nuovo. Certo non si può ora accampare la contingenza e la necessità assoluta del rispetto del giuramento."
"Certo, - Dico prima che Fingon possa dire qualcosa di troppo. - eppure puoi tu dire quali effetti abbia avuto su di noi quel giuramento? Io e mio fratello eravamo disperati, del tutto, completamente annientati alla fine. Per tutta la mia prima vita non ho fatto che rendermi conto di quanto un giuramento non vada mai preso così alla leggera. Mio padre è riuscito a privarci della nostra stessa vita, pur essendosene andato per primo, abbandonandoci tutti alla nostra miseria."
"Vorrei aggiungere, con estremo senso di disfatta, che molti di noi parteciparono al primo fratricidio. - Dice Finno. - Potresti dire, Elwing, che la mia colpa può essere considerata minore, eppure ho ucciso anch'io lo stesso. In ogni modo la si voglia vedere, tutto ciò che ne è derivato è soltanto dolore, morte ed odio fraterno. Tutto a grande divertimento di Morgoth! Hai ascoltato come andarono i fatti da Maedhros stesso, che cosa vuoi ancora? È stato anche lui, come me, vittima ed assassino inconsapevole; non che questo sia di molto conforto o un'attenuante. Quella notte il furore delle armi si era talmente levato che tutti combattevano per la propria vita. Molti furono avvinti talmente dal ribollire del sangue che non sono stati più loro stessi. E poi, Elwing, nel primo fratricidio eravamo poco più che bambini, stupiti del mondo esterno e profondamente ignoranti di tutto. Non avevamo mai sofferto nulla di simile... Senza ora voler parteggiare per mio zio, riesco ad immaginare il perché del suo furore... non solo perse sua madre Miriel alla nascita, ma anche mio nonno Finwe. Non era mai morto nessuno prima d'allora se non i suoi genitori. La morte era ancora un dolore incomprensibile a tutti, spaventevole eco di terrore con Miriel, vivente strazio con Finwe. In fondo Feanor poco dolore poteva provare per una madre che non conosceva, ma si può dire altrettanto per suo padre? Capisci un poco il motivo del suo folle furore? Nessuno aveva provato un dolore simile se non Finwe e la famiglia di Miriel. La sua colpa infine credo sia stata quella di cedere completamente al dolore, provocando così morte gratuita a tutti ed una condanna a lungo termine che non ha dato scampo a nessuno di noi. Un tempo avrei detto di non capire il timore atavico di un Edain per la morte, il dono di Eru ai secondogeniti, eppure morire provoca un dolore terribile! Noi ritorniamo, ma loro dove se ne vanno? Siamo tutti morti, accidenti! Varrà pure qualcosa come espiazione, anche se fosse solo una piccolissima parte delle nostre colpe."
Elwing non ha da ridire ed io mi sento riempito d'orgoglio per la profondità del pensiero di Finno. Allungo la sinistra e gli do dei colpetti sulla gamba.
"Non ci avevo mai pensato." Dico ora accarezzandolo.
Arrossisce leggermente e lo trovo adorabile!
"Si ritorni di nuovo all'esilio a Formenos, agli eventi però che portarono alla morte di Finwe ed al furto dei Silmarill." Dichiara Mandos.
Ho capito, staremo qui mesi interi, anni, intere epoche di questo passo.
"È stato un evento atroce, - si ritrova a dire Maglor, inizialmente più come un pensiero detto ad alta voce. - non ho mai avuto tanto terrore del buio. Ricordo che ero di guardia ad una delle torri di Formenos, durante una delle veglie che nostro padre ci impose per custodire maggiormente i Silmaril. Quando gli alberi presero a spegnersi mi venne un grande turbamento nell'animo e chiamai rapido tutti i miei sei fratelli e quella, ne sono certo, fu la nostra unica salvezza. Credevo allora di aver già visto il prodigio più terribile, quello sconvolgimento atroce, quello spettacolo di tremendissimo dolore che non ci permise di distogliere lo sguardo nemmeno per un attimo. Ebbi la certezza del fatto che lì stavamo assistendo al passaggio di un'era, gloriosa, per lasciarci piombare nella tenebra. Eppure conobbi il significato del colore nero solo dopo, quando quella marea colma d'atrore si approssimò, per poi abbattersi su di noi come se fossimo una zattera in un mare di nuovo marciume in tempesta. Non ho mai provato una simile paura, mai e mai più l'ho provata. Sentimmo dei colpi possenti sulle grandi porte della fortezza, che tutto fecero tremare. Allora tememmo per la vita di nostro Nonno, di guardia alle porte, ma era ormai troppo tardi per fare qualunque cosa, perchè era già morto e... poi vi dirà dell'altro mio fratello. Le segrete di ferro vennero profanate come se fossero carta e i poveri silmarill se ne andarono, rubati dalla stretta di morte di Morgoth. Come direbbe qualcuno che conobbi poco tempo fa, essi passarono dalla padella alla brace."
"Sì, accadde proprio così e ne fummo annientati nel profondo e piangemmo per la morte di nostro nonno. Io tentai vanamente di avvisarlo, ma quando lo raggiunsi mi morì tra le braccia e non riuscì a dirmi altro che "Indis". Ecco nonna, nei suoi ultimi istanti pensò a te e mi fece una tale tenerezza che... odio Morgoth nel profondo! Quando uscii lo vidi andarsene via assieme ad un essere mostruoso simile ad un ragno così atroce che... ne rimasi annientato e la restai a piangere mio nonno, la mia prima morte, fino a che i miei fratelli ci raggiunsero e dopo aver versato le nostre lacrime lo sollevammo con delicatezza e lo riportammo sul suo letto, dove ci parve che dormisse serenamente. Aspettammo nostro padre prima di fare qualunque cosa. Giunse dopo diverse ore tutto trafelato e la sua disperazione fu grande, eppure... ciò che lo spezzò davvero, lo rammento fin troppo bene, non fu la morte di suo padre, ma la scomparsa dei Silmarill." Sospiro costernato, ripensando ancora alla sfuriata che ci fece mio padre perché non eravamo andati a lottare per loro. Se l'avessimo fatto saremmo morti tutti, lui non aveva visto quell'atrore tremendissimo... e tutto ciò che sapeva fare era gridare per i suoi gioielli perduti!
"C'è altro che vorresti dire, l'ho sentito. Perché trattenersi ora?" Mi chiede Varda con sguardo lungo.
"Mio padre andò su tutte le furie con noi perché non avevamo lottato per i Silmarill... ma cosa accidenti avremmo potuto fare se non farci uccidere?" Forse l'ho detto con un po' troppa enfasi.
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Maedhros2 - Il Giudizio dei Valar
FanfictionMaedhros e Fingon sono ormai giunti all'Anello della Sorte (Ring of Doom) per essere giudicati dai Valar. Due Noldor uniti dallo stesso destino, due antichi guerrieri, cugini primi, infine due innamorati che ora si apprestano ad affrontare una dell...