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33 -La verità-

<<Il legame che avevamo non saprei neanche come descriverlo

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<<Il legame che avevamo non saprei neanche come descriverlo...riuscivamo a completarci a vicenda, lui mi dava sicurezza, protezione, amore, tutto quello di cui avevo bisogno...faceva di tutto per me era come se fosse innamorato. Questa foto ce l'ha scattata mamma, avevo così paura quel giorno, in realtà da settimane durante ogni lezione perché non riuscivo a farmi sollevare in questo modo dai miei compagni di danza. Pensavo che da un momento all'altro mi avessero fatto cadere, nessuno di loro mi dava fiducia -spiega Sofia mentre tiene tra le mani la foto e Lando che si è posizionato dietro di lei con le gambe aperte in modo tale che lei si potesse appoggiare al suo petto, la guarda in silenzio, ascoltando le parole della ragazza che ogni tanto si interrompono per cercare di non piangere come una disperata- questi siamo io e lui. A mia insaputa ha parlato con la mia maestra di danza il giorno prima e quel giorno poi si è presentato a lezione dicendomi che lo avrebbe fatto lui quel momento insieme a me durante l'esibizione.
Sul palco avremo dovuto indossare delle maschere quindi nessuno si sarebbe accorto del cambio di ballerino ed è stato così. Ha provato con me quel passo e mi ha dato la fiducia che mi mancava...>> Lando non può far altro che sorridere per il racconto, prova dolcezza per questa storia e amore per come la fidanzata la sta raccontando.
Vorrebbe chiederle di più, la curiosità comunque resta ma sa che deve solo aspettare perché sarà lei a raccontarglielo nel momento giusto.
<<Quello che dicono in quel post è vero...>> dopo qualche secondo di silenzio mentre guardavano solo le foto che stavano all'interno di quella scatola, Sofia inizia a parlare di nuovo.
<<Cosa è vero?>> Lando deglutisce preparandosi a ciò che starà per sentire...

<<Marco smettila di camminare piano apposta>> cerco di sembrare seria mentre lo dico ma in realtà fatico veramente tanto a trattenere il sorriso ora come la maggior parte delle volte.
Lui come risposta si mette a ridere e dopo aver inserito un'altra marcia aumentando la velocità della macchina allunga il braccio verso di me per poi afferrare la mano <<Mi dici di rallentare sempre little monkey ma quando lo faccio davvero poi ti lamenti come fa mamma quando lasci in giro per casa le tue cose>>
<<Sei tu che lasci in giro per casa le tue cose -sorrido stringendo la sua mano- e smetterai prima o poi di chiamarmi così?>>
<<Mai>> mi fa locchiolino guardandomi per qualche secondo e poi girare lo sguardo attento sulla strada. Il cielo non permette nulla di buono oggi, è coperto da enormi nuvole scure e nel giro di qualche minuto inizierà sicuramente a piovere. "Pioggia non mi rovinerai questa giornata" penso tra me...ho appena vinto una gara di ballo e visto che mamma e papà lavoravano mi ha accompagnata Marco che è raro che si perde una mia esibizione. È il mio fan numero uno.
<<Quel ragazzetto con il quale ti ho trovata a parlare ti stava guardando un po' troppo lo sai vero?>> mi chiede dopo un po' <<Ma che dici? È il fidanzato di una delle ballerine dell'altra squadra>>
<<E guardava te, ma è bastato lo sguardo del fratello geloso ovvero me e ha smesso subito>> alzo gli occhi al cielo sorridendo, la sua gelosia in realtà non mi irrita ma mi diverte
<<Sei incredibile>> scoppiamo entrambi a ridere e lui si gira verso di me mostrandomi il suo sorriso perfetto quando improvvisamente sento che andiamo a sbattere contro qualcosa, anzi qualcosa viene a sbattere contro di noi ad una velocità elevata...e poi un fischio...
Ci metto qualche secondo a capire che sono le mie orecchie a fischiare e si alterna il tutto ad intermittenza con silenzio...
Fischio e silenzio ...fischio e silenzio...
Chiudo gli occhi ma subito li riapro quando sento la mano di Marco stringere la mia.
I suoi occhi terrorizzati si palesano sulla mia mente ma non appena nota che lo sto guardando anche io cambia sguardo e accenna un sorriso. Gli sanguina la testa e vorrei tanto poter fare qualcosa ma mi sento bloccata, sento la gamba bloccata e non riesco a muoverla.
Inevitabilmente le lacrime iniziano a scivolare sul mio viso, ho paura...sento freddo e ho paura.
<<Ehi...andrà tutto bene, stai bene?>> Marco muove piano le dita tra le mie mentre mi sussurra queste parole e io non riesco a dirgli nulla per lo shock...resto a fissarlo per poi chiudere gli occhi e questo si ripete per altre volte fino a quando non sento le sirene dell'ambulanza farsi sempre più vicine...
I paramedici in contemporanea con l'aiuto dei vigili del fuoco sfilano dall'auto sia me che mio fratello che ad un certo punto urla per qualcosa, sta provando dolore ma io non riesco a vedere cosa sta succedendo perché vengo trasportata all'interno di in ambulanza e quando le porte di essa vengono chiuse chiudo gli occhi mentre una lacrima scivola lungo il viso fino a bagnare i miei capelli...forse già consapevole che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei visto...

Quando apro gli occhi una luce accecante mi costringe subito a richiuderli e sento qualcuno muoversi nella stanza e quando li riapro davanti a me trovò un volto sconosciuto <<Sofia...ehi, sai dove ti trovi?>> mi chiede e scuoto leggermente la testa per acconsentire, indossa un camice bianco non è difficile da capire dove mi trovo...
<<Sofia!>> la mamma appare davanti a me e la sua mano stringe la mia. Inizio a piangere.
Piango perché sono spaventata, ho sempre odiato gli ospedali.
Piango perché provo un dolore alluccinante alla gamba che non riesco a muovere al momento perché qualcosa me lo sta impedendo.
Piango perché ho avuto un incidente.
Muovo gli occhi alla ricerca di qualcun altro nella stanza e grazie alle porte scorrevoli trasparenti riesco a vedere papà che sta parlando con un dottore, ci sono anche alcuni miei zii e infine Cristina e Lorenzo...
<<Ma..Marco>> sussurro non vedendo lui lì fuori e quando sposto lo sguardo si quello di mamma capisco al volo...non è mai stata brava a mascherare le cose...e questa volta avrei preferito un'altra versione della storia...

Sofia viene scossa dai singhiozzi quando finisce di raccontare la sera più dolora della sua vita mentre rimane stretta tra le braccia del ragazzo che si sente male per lei. Vorrebbe fare di più che stringerla tra le sue braccia per farla star meglio ma al momento non riesce a pensare ad altro se non a quanto sia forte la ragazza che sta abbracciando. Ha affrontato tutto questo e nonostante ciò continua avanti con la sua vita.
<<Non dovevo dirgli di accelerare....>> si incolpa sospirando e Lando le prende il viso tra le mani costringendola così in un contatto visivo <<No, non hai colpe di nulla, quella macchina vi è venuta addosso e lei stava correndo contro di voi non voi...anche se andavate a due non sarebbe cambiato nulla>> e ci crede davvero a queste parole mentre le dice. Perché è così e a suo parere Sofia non deve darsi la colpa di nulla, vorrebbe chiedere cosa è successo al ragazzo che guidava l'altra macchina troppo veloce con una quantità di alcool maggiore a quella consentita ma non vuole costringerla a parlare di altro. Per oggi ha parlato anche fin troppo secondo lui, e ne è contento che si sia riuscita a togliere un grosso peso dal petto, Sofia non ne ha mai parlato con nessuno...ma come già a pensato più volte Lando ha questa capacità di farla sentire sicura e protetta portandola a raccontargli qualsiasi cosa...

Quando il padre di Sofi apre la porta della camera sono ormai passate ore e l'unica luce proviene dalla lampada lasciata accesa sul comodino della stanza. I due sono entrambi sul letto, Lando ha la schiena appoggiata alla testiera di esso mentre Sofia gli abbraccia i fianchi con la guancia sul suo petto. Lei dorme, lui no.
Il padre alla vista dei due accenna un sorriso e sente una morsa nel petto quando vede quella scatola ai piedi del letto, capisce subito al volo cosa è successo all'interno della stanza, finalmente Sofia ha aperto il suo cuore a qualcuno.
Da quando è successo l'incidente ha severamente vietato sia a lui che alla moglie di tenere in giro per casa foto sue danzando e ha chiuso in diversi scatoloni le varie coppe, abiti e medaglie, avrebbe voluto chiedere loro di non mettere foto di Marco ma non poteva essere così egoista quindi ha cercato in tutti i modi in questi mesi di evitare lo sguardo su di esse, non per cattiveria ma perché ancora in lei la ferita è aperta...
Lando nel sentire la porta, apre gli occhi incontrando così quelli di Matteo <<Dovresti metterti più comodo>> gli sorride il maggiore e Lando scuote leggermente la testa <<Non voglio svegliarla>>
<<Non lo farai, mia figlia quando dorme potrebbe non sentire neanche una bomba>> entrambi sorridono ma Lando non si sposta.
<<Ti ha parlato di Marco...>> accenna il padre mentre prende una delle foto che sono ancora sparpagliate intorno alla scatola <<Di tutto in realtà...>>
<<Non lo aveva ancora fatto con nessuno lo sai?>> gli chiede lui e Lando annuisce conoscendo già questo piccolo particolare accennato dalla ragazza stessa <<Hai questo potere di farla star bene, sei riuscito a calmarla più volte e riesci a farla parlare di cose che si tiene dentro di se da troppo tempo...>>
<<Io...>> l'inglese cerca di trovare le parole giuste da dirgli anche se non sa esattamente cosa dire <<È tutto okay -lo interrompe invece Matteo mentre mette apposto le foto all'interno della scatola per poi riporla al suo posto- solo grazie...>> il pilota sorride
<<E mettiti comodo che domenica non voglio avere sulla coscienza un pilota con il mal di schiena durante la gara>> gli punta il dito contro scherzando e entrambi sorridono per poi augurarsi la buonanotte e Lando e Sofia sono di nuovo soli nella stanza.
Lui accetta il consiglio del suocero che aveva ragione, Sofia non si sveglia ma lo stringe più forte e Lando non può far altro che sorridere mentre tiene salda la presa su di lei mentre chiude gli occhi e fa una promessa, sia a se stesso che a lei..."Cercherò di farti star bene fin quando mi è possibile"...

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Pareeeeeri? Vi leggo🥰

You and I  🧡 ~ Lando Norris~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora