-CHAPTER 6-

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Come si riconosce un sogno dalla realtà?
Come faccio a capire che ciò che ho appena vissuto non fosse solamente uno scherzo della mia stupida immaginazione da innamorata?
Come posso dimenticarmi di quella persona se il suo nome è sempre e comunque la mia password?
E se fosse tutto falso?
E se lo avessi creato da sola quel ricordo?

Perché è così difficile amare?

Perché anche solo a guardarlo mi vengono le farfalle nello stomaco?
Ogni suo piccolo ed innocuo gesto si trasforma in qualcosa di grande e terribilmente meraviglioso agli occhi del mio cuore in pena. E nonostante non sia più intero e splendente come quando ero una piccola e spensierata bambina, lo aggiusto con tutto l'impegno possibile affinché lui possa accettarlo.

In fondo, mi fa bene all'anima.

Perché sì, io ti amo. Amo ridere con te, amo i tuoi occhi, amo le nostre conversazioni, amo quando mi fissi senza una ragione, amo il modo in cui sei raro, amo la tua testardaggine, amo le nostre cazzate, amo le nostre litigate, amo l'effetto che hai su di me, amo il tuo sorriso, amo i tuoi difetti. Io ti amo.

E a quanto pare, non sono sola.
Merlino solo sa quanto Draco condividi le mie parole.
Chiamateci sottoni... Però è più romantico dire che ci siamo fottuti il cervello.

In amore è normale, forse.

Perché parlo d'amore qualora non so nemmeno cosa sia?

Non so rispondere, eppure posso assicurarti che sei nei miei pensieri anche la notte.
E credimi se ti racconto che non riesco a resisterti.
Credimi se ti racconto che nel momento in cui ti guardo mi perdo nelle tue parole e nei tuoi movimenti.
Credimi se ti racconto che tra le centinaia di persone che incontrerò nella mia vita, tu sarai in qualsiasi modo la migliore.
Credimi...

Perché è così difficile amare?

Draco Malfoy non era programmato a farlo; si era reso conto che non avendone ricevuto da piccolo, crescendo non sarebbe stato diverso. Per questo motivo cambiava donna ogni sera, perché era cosciente del fatto che non avrebbe mai potuto soddisfare veramente qualcuna avendo una relazione seria. L'unica che voleva davvero però era lei. L'intoccabile e odiosa Anne Clarke, la purosangue perfetta dai mossi e ribelli capelli, la perfettina studiosa che eccelle in ogni materia, tranne divinazione ovviamente. La stessa che sa essere sexy e innocente contemporaneamente, oppure dolce ma stronza, o addirittura una madre e una fidanzata.

È fin dal primo momento in cui ha incontrato quel suo sguardo penetrante e seduttorio che è diventata sua. Limitatamente e unicamente sua.

Sua anche se distante. Sua anche se litigavano. Sua anche se l'aveva persa.

Ci pensò parecchio quella notte ad un discorso serio ed efficace da fare per conversare con lei senza creare imbarazzo o tensione. La volta precedente era stata dura perché era consapevole che non avrebbe potuto sbaciucchiarla e presentarsi come "Draco Lucius Malfoy" anziché "Fred". Farle ricordare non sarebbe stato facile, anche per il fatto che delle persone che aveva incontrato conosceva solo il loro nome, non l'aspetto fisico. Per questo motivo non riusciva a mettere la testa a posto quando aveva visto il suo perdente.

<<Buongiorno Malfoy>> Assentì Alya vedendolo scendere la grande scalinata che portava alla sala da pranzo. Ovviamente tutto era in ordine, perfettamente a tema con l'alto stile di classe dell'intera dimora. Tuttavia, i fiori al centro del tavolo erano appassiti; i petali delle rose cadevano delicatamente sul tovagliolino di seta che era stato posto adeguatamente sonno al vaso di vetro.

<<Come mai sono presi così male?>> Li indicò.

<<Alya ieri doveva dargli da bere però ha usato l'alcol piuttosto che l'acqua!>> Esclamò ancora evidentemente scioccato Theo. Sorseggiava scosso il suo caffè mentre si concentrava sul nulla.

Attractive 2. // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora