-CHAPTER 5-

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Era una giornata davvero fredda, grigia e triste per gli abitanti di Brighton. Il cielo in poco tempo si era rovinato con nuvole piene zeppe di pioggia e malumore, tanto da risuonare spento, come se si rifiutasse di fare il suo lavoro. Non c'erano più uccellini che cantavano, gabbiani che sfrecciavano tagliando l'aria, bambini che schiamazzavano entusiasti. Niente di niente. Solo qualche pozzanghera sparsa nelle depressioni delle strade e ombrelli alti per proteggersi dalla vicina tempesta.
Unicamente un vecchio signore passeggiava indisturbato tra l'acqua che grondava dalla volta celeste.

Probabilmente per gli altri quel 24 gennaio era stato solo una fase di passaggio tra il dì e la notte, ma non nel caso di Draco... L'avrebbe ricordato per sempre.

Lei era lì in piedi davanti a lui; e sembrava che il ragazzo avesse appena visto Merlino in persona: bocca socchiusa, occhi spalancati e fuori dalla testa, paralizzato. Si era alzato di colpo probabilmente per guardarla meglio.

Era rimasta comunque bellissima nonostante gli anni: i capelli color nocciola le cadevano divinamente sul viso e sulle spalle, il suo grande sguardo che si posava sul biondino, il nasino brillante che parecchie volte aveva sbaciucchiato, le rosee labbra carnose che non aveva mai dimenticato. Il fisico era lo stesso; le sue perfette curve si intravedevano anche dal lungo e morbido vestito. Splendida.

Non riuscì a proferire parola. Avrebbe voluto realizzare tante di quelle cose appena la vide: baciarla, raccontarle quanto gli fosse mancata, quanto la ami ancora e magari anche sbatterla sul bancone della libreria...

<<Mia sorella Abbie mi ha detto che probabilmente sarebbe venuto... Aveva delle commissioni ma spero che io le vada bene lo stesso>> Barcollò leggermente in avanti presumibilmente per premere le loro bocche insieme, unendosi in un affettuoso gesto d'amore.

<<I-io... devo andare>> Si precipitò fuori, attaccato violentemente dalla grandine che piombava impetuosa. Esaminò ciò che lo circondava spaesato, confuso, aveva bisogno di mettere la testa a posto. Era convinto che fosse stato esclusivamente uno scherzo della sua fervida immaginazione. Evitò le pozze che si presentavano sotto alle sue costosissime scarpe, ma tutto sommato non gli importava.

<<La prego! Torni dentro o si ammalerà!>> La fissò bloccato, ormai grondo e scosso. Lei se ne stava ferma sull'uscio della porta a gridare preoccupata.

Non smetteva di piovere e le gelide temperature alimentavano il desiderio di rientrare. Tuttavia no, non poteva o sarebbe crollato. Ne era certo; sapeva che avrebbe pianto disperatamente assaggiando il suo sapore nuovamente.

Aveva ritrovato la sua donna.

Ma lei non rammentava di lui.

Gli corse in contro, sovrastata dalla tormenta eppure non ci faceva caso. Fradicia da capo a piedi continuava ad andare verso di lui; i sandali col tacco battevano leggeri sul marciapiede di roccia, l'abito raso di seta svolazzava, i ricci madidi e il naso arrossato dal freddo.

Draco immobile la contemplava attento, aspettando che il cervello gli desse una valida azione per smettere di fare il coglione.

E puntualmente, arrivò in ritardo.

Nel mentre, la ragazza attaccò le mani sul suo petto, e lui si sentì rivitalizzato, come se lo avesse risvegliato dal suo stato di incoscienza. Quel maledetto tocco lo mandò indietro nel tempo: quando, agli anni di Hogwarts, lo spinse all'indietro sul suo letto, mordicchiandogli il labbro inferiore e riempiendolo di baci, soprattutto sul collo.

"Così gli altri capiranno che sei mio."

Ed è stato realizzato ciò, perché anche a distanza di anni lui apparteneva a lei, e lei apparteneva  a lui.

Si tolse velocemente la giacca, posandola sopra la testa della sua donna cosicché non si impregnò ancor di più. Lo guardò dolcemente, stupita e affranta allo stesso tempo. Non dissero nulla, si scrutarono a vicenda coperti da un cappotto che di utile aveva ben poco. Respiro affannoso e una voglia tremenda di compiere qualcosa che non sapevano realmente cosa fosse. Provavano attrazione, desiderio, bramavano che quel momento non finisse mai.

Anne lo trascinò via, fino ad arrivare all'interno della libreria.

Il caldo asciutto e dolce li accolse nuovamente all'interno, malgrado ciò persisteva una nota d'imbarazzo.

<<Sta diluviando, le impedisco di andarsene con un meteo del genere...>>

Lo squadrò con un sopracciglio inarcato, provando a percepire pure un minimo significato.

<<Come ha detto che si chiama?>>

<<Non l'ho detto...>> Precisò fastidiosamente il biondo, alla stessa maniera di chi tenta di farsi odiare.

Lei rise ma non distolse lo sguardo. Persisteva a trovare un accenno di segnale.

Si avvicinò pericolosamente <<piacere, Anne Clarke... Lei è?>>

Voleva correggerla bensì si trattenne: era Anne Malfoy il suo vero nome. Lo aveva deciso lui e così doveva essere.

<<Fred>>

Una furba lacrima di disperazione le rigò il viso di ceramica. La sua mente la riportò immediatamente al caro amico Fred Weasley... Non ci aveva mai avuto molti rapporti, però era stato l'unico che nei "momenti no" la aiutava a sorridere; lo faceva con tutti... Mancava ad ogni persona lo avesse pure solo visto di passaggio.

In un nano secondo, Draco era al suo fianco, pronto a consolarla. Le prese il volto tra le dita e passò delicatamente il pollice sulla sua guancia. Raccolse il suo pianto tra le pieghe del cuore ferito, agguantò la sua infelicità e le donò l'ultimo spiraglio di gioia che non lo aveva fatto affondare.

<<Va tutto bene... >> Sussurrò nel momento in cui le loro anime si erano fuse completamente a tal punto da diventare solo una.

La mora annuì turbata e ipnotizzata. La bellezza del biondo l'aveva rapita di nuovo.

<<Noi ci conosciamo? Penso di averla già notata...>>

E in quell'istante, Draco venne distrutto dalle sue parole.

Dissentì con un cenno del capo, pur continuando a tenerla a sé.

<<Sono la sorella di Abbie>> Interruppe il contatto andando dietro al bancone per raccattare un pacchettino <<mi ha detto di darle questo>>

Lo acchiappò osservando costantemente i suoi occhi che non aveva scordato.

<<Vive qui?>> Domandò il ragazzo mettendo il regalo all'interno della tasca.

<<Sì, da pochi anni... e Lei?>>

<<Per favore, dammi del "tu"... ad ogni modo, no. Sono in vacanza>>

<<Beato te! Sono davvero incasinata sia con il lavoro che con la riabilitazione...>>

<<Riabilitazione?>>

<<Ho subito un'incidente con la conseguente operazione...>>

Sapeva benissimo cos'era successo e cosa avevano raccontato a lei.

La verità? Pansy era una fottuta puttana.

La sua Anne stesa a terra senza sensi... Avrebbe preferito non ricordare nulla.

<<Ha smesso di piovere! Sono in ritardo tuttavia mi auguro di rivederla presto>> Disse di sfuggita. Voleva con fragore rimanere lì, ma le sue emozioni glielo proibivano.

<<Mi troverai qui! Torna! Sì insomma... se ne hai voglia ecco...>>

Le sorrise varcando l'uscita eppure venne fermato subito dalla sua ultima frase:

<<Torna, ti prego...>>

Attractive 2. // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora