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NARRATORE POV

Erano passati ormai sei anni dalla fine della Grande Guerra Magica e il mondo iniziava a ritornare alla normalità. Ron era diventato Auror, Hermione era un pezzo grosso del Ministero e presto sarebbe diventata Ministro della Magia, Malfoy si era riscattato ed era diventato un ottimo medimago mentre Piton, che grazie all'aiuto di Harry non era morto, era tornato alla sua cattedra di difesa contro le arti oscure. Tutto faceva supporre che fossero felici, ma non era così. Poco dopo la guerra il Salvatore del mondo magico, nonché il loro grande amico Harry Potter era scomparso nel nulla. Nessuno sapeva dove fosse e anche se in questi anni l'avevano continuamente cercato, non erano ancora riusciti a trovarlo.

SEVERUS POV
Erano finalmente arrivate le vacanze anche per me. Ieri gli ultimi studenti avevano lasciato Hogwarts dopo aver sostenuto gli esami da M.A.G.O. e adesso mi si prospettavano davanti due mesi di tranquillità prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. Questa mattina mi ero ripromesso di andare a Diagon Alley per prendere un po' di ingredienti per le mie pozioni. Certo non insegnavo più pozioni da un po' di tempo ormai, ma spesso Horace mi chiedeva una mano con qualche pozione o da mostrare agli studenti o per Madame Pomfrey. Dopo essermi vestito con il mio solito abbigliamento, bevvi una tazza di the nero e poi entrai nel camino con in mano un po' di polvere volante e mi catapultai nel centro della Londra magica.
Iniziai a girare per i negozi passando dal Ghirigoro per curiosare tra i miei amati libri. Dopo la guerra Harry aveva completamente ripristinato il mio nome e, anche se adesso non era più così, inizialmente era in vero tormento girare perché tutti non facevano altro che fissarmi e per una volta capii cosa volesse dire essere Harry Potter. Scrollai la testa a quel pensiero. Non mancava giorno che non sentissi la Granger o Weasley nella speranza che avessero trovato il corvino, ma ogni volta la risposta era sempre negativa.
Mentre pensavo a queste cose, mi imbattei su un libro di Quidditch e sorrisi pensando a quando Harry sarebbe stato contento di leggerlo. Senza pensarci due volte lo comprai ed uscii dal negozio.
Mi dicessi quindi alla mia vera meta e, con la lista in mano, iniziai a dire ciò che mi serviva al commesso che eseguí prontamente ogni mia richiesta. Finito tutto, rimpicciolii le buste così da poterle tenere in tasca ed uscii dal negozio per dirigermi al Paiolo Magico dove, tramite camino, sarei ritornato a scuola.
Mentre facevo la strada di ritorno, un rumore catturó la mia attenzione e mi fermai. Proveniva da un vicolo li vicino ed il mio istinto mi diceva di andare a controllare. Mi incamminai in quella direzione e una volta lì mi fermai per permettere ai miei occhi di abituarsi all'oscurità. Certo potevo usare la bacchetta per illuminare tutto, ma sentivo dentro di me che non era il caso di farlo. Iniziai a distinguere dei cassonetti gettati alla rinfusa a lato dello stradino e, dopo di essi, vidi spuntare una mano. Aspetta cosa?! Una mano?! Non ci pensai due volte e corsi in quella direzione con la bacchetta in mano. Appena arrivai ciò che vidi mi geló il sangue. Davanti a me, privo di conoscenza, c'era quello che sembrava un ragazzo, sporco e ferito. "Lumus" sussurrai decidendomi ad illuminare quel pezzo di vicolo. Il giovane aveva addosso solo una specie di straccio, ridotta a brandelli peggio di quella che di solito indossavano gli elfi domestici più umiliati. Mossi piano la bacchetta fino ad arrivare al viso, apparentemente addormentato, del giovane e lì il mio cuore si fermò. Avrei riconosciuto quei capelli ribelli tra mille. Anche senza vedere la cicatrice capii che davanti a me c'era Harry. Mi inginocchiai e, cercando di non svegliarlo e di non fargli male, lo strinsi al mio petto prendendolo in braccio e facendogli appoggiare la testa sul mio petto. "Tranquillo Harry, adesso sei al sicuro" sussurrai dolcemente tra i suoi capelli per poi smaterializzarmi al San Mungo.
D:"Severus, cosa ci fai-"
Mi girai sentendomi chiamare e notai un ragazzo alto dai capelli biondi quasi bianchi e due occhi color ghiaccio. "Draco! Meno male! È Harry!  Aiutalo" dissi avvicinandomi a lui per fargli vedere il ragazzo che tenevo tra le braccia. Alle mie parole vidi il biondino sobbalzare e richiamò subito una barella dove stesi il corvino.
D:"Ti tengo aggiornato appena ho novità" "Bene, io mando un Patronus agli altri e aspetto qui"
Lo vidi andare via spingendo la barella e in quel momento notai che, per gli scossoni, una mano era scivolata e adesso pendeva inerme fuori dal lettino. Ce l'avrebbe fatta, ne ero certo. Harry era forte, ne sarebbe di sicuro venuto fuori. Evocai il mio Patronus e, nel vedere la cerva, il mio pensiero andò subito a Lily. "Messaggio per Hermione Granger, ho trovato Harry. Siamo al San Mungo " Appena terminai la cerva zampettó via per andare a recapitare il messaggio ed io mi misi seduto in una delle sedie della sala d'attesa sperando che Draco non ci mettesse una vita.

Dopo poco vidi due ragazzi entrare di corsa nell'ospedale e riconobbi subito Weasley dai capelli rossi. Era diventato più muscoloso dall'ultima volta che l'avevo visto, mentre la Granger se possibile era diventata ancora più bella. Ovviamente non avrei mai esternato i miei pensieri, io ero pur sempre il professore scorbutico che aveva reso gli anni di Hogwarts un vero incubo per il golden trio. Adesso però le cose erano molto diverse. Certo non potevo dire che andavamo d'amore e d'accordo, ma dopo la fine della guerra ero cambiato, Harry mi aveva cambiato ed avevo iniziato a mostrare più umanità nei confronti delle altre persone.
R:"Ciao! Si sa qualcosa?" Domandò di getto Ron appena mi vide seduto in sala d'attesa. Scossi appena il capo per poi alzare lo sguardo e posarlo sulla porta che poco prima aveva varcato Draco con Harry. "Draco è con lui. Appena finisce ha detto che verrà ad avvisarci subito" Mi limitai a dire cercando di mantenere il tono di voce più neutro possibile anche se il mio animo era un turbine di emozioni. Ero felice di aver trovato Harry, terrorizzato all'idea che non potesse riprendersi e allo stesso tempo incredibilmente arrabbiato nei confronti di chiunque gli avesse fatto del male in questi anni.
Passarono altre due ore prima che Draco uscisse nuovamente da quella porta per avvisarci di come stava Harry.
D:"Allora, sarò diretto con voi, Harry è messo molto male. Fisicamente per fortuna non ho trovato particolari lesioni da dover trattare. Certo in questi anni non se l'è passata bene, ma sembrano tutte ferite rimarginate e ciò mi tranquillizza. Oltretutto è di una magrezza disarmante, ci vorrà un bel po' prima che possa ritornare al suo peso forma. Dovrà mangiare poco e spesso in modo tale che il suo corpo si riabitui lentamente all'introduzione del cibo, altrimenti c'è il rischio che lo rigetti" Iniziò a spiegare Draco mentre tutti noi pendevamo dalle sue labbra. Sapevo che c'era dell'altro, non poteva essere tutto lì altrimenti Malfoy non sarebbe stato così preoccupato. "Continua" Lo esortai e vidi i suoi occhi color ghiaccio velarsi di una tristezza che difficilmente gli avevo visto.
D:"Quello che mi preoccupa è la sua mente. Hermione tempo fa mi avevi detto che subito dopo la guerra Harry soffriva di incubi costanti e che si colpevolizzava per tutte le morti avvenute, giusto?"
La riccia non potè che annuire mentre la sua mente iniziava ad elaborare le varie informazioni che gli stavano arrivando.
D:"Ecco, sembra che la sua mente sia crollata sotto il peso degli incubi e dei sensi di colpa. Non so di preciso quando si riprenderà, sempre che si riprenderà, ma il ragazzo che vi troverete davanti ha ben poco dell'Harry Potter che conoscevate"
Quelle parole bastarono a far crollare l'umore di tutti i presenti. L'Harry che conoscevamo non c'era più e non era detto che sarebbe ritornato. Quelle parole continuavano a frullarmi nella testa mentre prendevo la decisione più difficile della mia vita: sarei rimasto sempre al fianco di Harry. Anche se lui non era più il ragazzo che conoscevo, anche se lui no mi voleva, io sarei rimasto al suo fianco sempre.

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