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SEVERUS POV

Era passata una settimana da quando aveva portato Harry in ospedale e finalmente era arrivato il giorno della dimissione. Quella notte avevo dormito malissimo per l'agitazione che provavo nell'avere nuovamente Harry che gironzolava per i corridoi di Hogwarts. Certo sapevo bene che lui non si ricordava nè di me nè del suo passato, ma dato che questa scuola era sempre stata la sua casa, forse tornandoci qualche ricordo poteva riaffiorare.

Al mattino, dopo una leggera colazione, mi infilai nel camino per apparire al San Mungo dove l'infermiera mi salutò rilassata accompagnandomi da Harry. Ormai ero lì praticamente tutti i giorni e per più volte al giorno quindi gran parte del personale sapeva chi ero e perchè frequentavo così spesso quell'ospedale. Ovviamente grazie l'aiuto di Kingsley, l'attuale Ministro, la notizia che Harry era stato trovato e delle sue condizioni non era stata resa pubblica e ciò mi permetteva di muovermi con più agevolezza.

D:"Buongiorno Severus! Sei in anticipo come sempre. Appena Harry si sveglia potete andare... Sai, le infermiere mi hanno detto che ha detto il tuo nome per tutta la notte"

Disse divertito Draco nella speranza, vana, di imbarazzare il suo ex professore. La notizia mi aveva scombussolato non poco, ma dopo anni ero ancora decisamente abile nel camuffare i miei sentimenti. Aspettai quindi che fu l'ora di entrare nella stanza del corvino e, quando l'infermiera mi diede l'ok, bussai ed entrai. Harry se ne stava seduto sul letto con le gambe incrociate mentre guardava nella mia direzione con quegli occhi spenti. Avevo un tuffo al cuore ogni volta che lo vedevo così. Non poter vedere la luce nei suoi occhi era un vero tormento per me, ma ero convinto che prima o poi quel bel verde sarebbe tornato a risplendere. "Buongiorno Harry. Sei contento che oggi usciamo?" Domandai avvicinandomi a lui.

H:"Ciao... Si ma... tu sei sicuro?" Mi ero aspettato quella domanda, in fondo era stata una settimana difficile quella. In comune accordo con gli altri avevamo deciso di spiegare ad Harry la situazione e non era stato per niente facile dirgli che lui si era dimenticato tutto senza però dargli la certezza che prima o poi avrebbe ricordato. Harry però come sempre era stato forte, aveva retto bene il colpo ed aveva accettato di vivere con me dato che, senza saperlo, di me sapeva che poteva fidarsi ed era con me che voleva stare. Adesso però i primi dubbi iniziavano ad affiorare e non potevo certo dire che non me l'ero aspettato, anzi. "Harry io sono sicurissimo che voglio averti a casa con me. Anzi sono più che convinto che una volta ad Hogwarts piano piano inizierai a ricordare. In fondo quella scuola ti ha fatto da casa per tanto tempo, vedrai che qualche ricordo o sensazione riaffiorerà una volta lì" Queste parole sembrarono tranquillizzarlo tanto che annuì e mi sorrise rilassato.

HARRY POV

Era stata una settimana intensa. Molte persone si erano avvicendate al mio capezzale e io non ne conoscevo nemmeno una. Solo la voce di un uomo mi tranquillizzava, ma non sapevo dire nemmeno io il perchè. Sentivo però che di lui potevo fidarmi e che se lui era lì non mi sarebbe successo nulla di male. Un giorno poi vidi entrare Severus con quelli che dissero di chiamarsi Ron ed Hermione e si sedettero su delle sedie attorno al mio letto. La cosa mi preoccupò un po' ed ancora di più mi spaventai quando sentii cosa avevano da dirmi. Io mi ero dimenticato di loro? Mi ero dimenticato del mio passato? Non riuscivo a capire ma più parlavano più iniziai a realizzare. In effetti a parte il fatto di chiamarmi Harry non ricordavo nulla. Non sapevo il mio cognome, non conoscevo le mie origini. Il vuoto più totale. La cosa mi spaventò e Severus sembrò capirlo perchè si alzò subito e venne ad abbracciarmi dicendomi che sarebbe stato sempre al mio fianco. Sorrisi a quelle parole e anche adesso, ricordandomele, un sorriso spontaneo appariva sulla mia bocca. Avevo accettato subito l'idea di andare a stare da Severus a Hogwarts, posto che loro mi dissero essere una scuola di magia, perché sentivo che era la cosa giusta da fare. Non sapevo nemmeno io dove nascesse questa convinzione, fatto sta che lo pensavo.
Il giorno della mia dimissione finalmente arrivò ed io non vedevo l'ora di andarmene. Vidi entrare nella stanza l'infermiera che iniziò a controllare i miei parametri per poi farmi qualche domanda per sapere se andava tutto bene. Finito ciò incrociai le gambe sul letto ed attesi pazientemente l'arrivo di Severus. Dopo poco infatti lo sentii entrare nella stanza e, dopo averlo salutato, gli chiesi se era convinto di portarmi a casa con sé. Non volevo in alcun modo essere un peso per l'altro ed ero perfettamente conscio che se fossi andato a vivere con lui, Severus non sarebbe stato più libero come prima. Ascoltai quindi le sue parole ed annuii più tranquillo.
S:"Bene, allora direi di andare "
Lo vidi quindi avvicinarsi a me e mi lasciai aiutare per alzarmi per poi dirigermi con lui verso il camino presente nella stanza. L'avevano acceso proprio quella mattina e l'avevano collegato con la dimora dell'uomo così che potessero fare un viaggio diretto e senza intoppi. Entrammo nel camino e dopo poco fummo negli appartamenti del più grande.

Ti proteggerò sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora