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SEVERUS POV

Era passata una settimana da quando Harry aveva iniziato a venire ad Hogwarts tutti i giorni ed il cambiamento c'era stato. Adesso sorrideva più spesso ed aveva anche un po' più d'appetito. Certo non erano cambiamenti radicali, ma era sempre un passo avanti considerando da come erano partiti.

Ero in cucina a preparare la colazione per entrambi, quando sentii Harry urlare. Mollai quello che stavo facendo e corsi al piano di sopra dove trovai Harry seduto sul letto raggomitolato su se stesso che piangeva. "Amore, cosa succede?" Domandai dolcemente sedendomi di fronte a lui e tirandolo a me in un dolce abbraccio. Lo sentii stringersi convulsamente alla mia camicia e lo avvolsi tra le mie braccia sentendolo tremare lievemente. "Va tutto bene amore, qualunque cosa sia non ti può fare del male finchè ci sono io" Gli dissi amorevolmente vedendolo poi scostarsi appena da me ed asciugarsi il viso rigato di lacrime. "Ho sognato i miei genitori... dicevano che era stato uno sbaglio farmi nascere" Mi si formò un groppo alla gola a quelle parole. "Lo sai che non è vero Harry, ti amavano molto. Non saresti mai stato un errore per loro, solo fonte di gioia" Gli dissi baciandogli le guance con tenerezza. Per fortuna, dopo poco tempo, riuscì a calmarsi e lo lasciai andare in bagno a darsi una rinfrescata mentre io andavo a riprendere il lavoro in cucina che avevo interrotto.

Lo attesi pazientemente e, quando arrivò, sorrisi nel vederlo già vestito di tutto punto per andare ad Hogwarts. Mangiammo con calma e poi ci dirigemmo verso il camino ma venni fermato dalla sua mano. "Qualcosa non va?" Domandai girandomi verso di lui. "Ecco... possiamo andare a piedi, oggi?" Domandò lievemente a disagio tenendo il capo chino. "Certo amore" Gli strinsi la mano e mi incamminai verso la porta della nostra villetta per dirigermi ad Hogwarts.

HARRY POV

Il risveglio non era certo stato dei migliori, ma per fortuna grazie a Severus ero riuscito a calmarmi. Dopo essermi lavato e vestito, ero sceso a fare colazione. Ormai da qualche giorno mangiavo un po' di più anche se non ero ancora arrivato a completare tre pasti al giorno in modo adeguato. Finita la colazione, lo vidi dirigersi verso il camino e, mosso da non so quale forza, lo fermai chiedendogli se potevamo andare a piedi quel giorno. Non che mi sentissi pronto a vedere tanta gente, sia chiaro! Ma prima o poi avrei dovuto fare questo sforzo, quindi preferivo iniziare adesso dato che, essendo mattino presto, avrei incontrato meno gente che nel resto della giornata. Appena varcammo la soglia d'ingresso, mi irrigidii di colpo e deglutii a vuoto incapace di fare un solo passo. "Ci sono io amore, tranquillo" Sorrisi a Severus e poi strinsi meglio la sua mano e chiusi gli occhi forzandomi a muovere i piedi. Appena i miei arti cominciarono a capire cosa dovevano fare, presi a camminare accanto al pozionista alzando finalmente lo sguardo dal suolo e stupendomi di quanto fosse bella Hogsmade. Ormai erano mesi che non passeggiavo più per quel paesino e quasi mi ero dimenticato di come fosse strutturato. "Che ne dici di fermarci a Mielandia al ritorno da scuola?" Domandò Severus ed i miei occhi si illuminarono di colpo solo al pensiero di tutti quei dolci cosa che fece ridere divertito il pozionista. Camminammo chiacchierando felici come se tutto quello che avevamo passato non fosse mai esistito, come se avessimo vissuto solo vite felici e serene. Arrivammo in poco tempo ai cancelli della scuola ed entrambi ci dirigemmo dentro l'edificio. Ieri, prima di tornare a casa, Minerva ci aveva detto che adesso sarei dovuto passare allo "step successivo" e questo voleva dire che dovevo passare le ore di scuola assieme ad uno degli insegnanti. Ovviamente avevamo subito tutti concordato che potevo stare con Severus dato che era l'unico con cui mi sentissi in completa sintonia. "Sei fortunato che non insegno più pozioni, almeno ho qualche speranza che tu capisca qualcosa" Commentò il pozionista facendo ridere il corvino. "Sempre gentile eh Sev?" Sorrisero entrambi sereni mentre si dirigevano nell'aula dell'uomo e preparavano tutto l'occorrente per la lezione. "Se senti di avere un attacco di panico, ho preparato delle fialette di pozione rilassante" Gli disse aprendo il primo cassetto della scrivania e mostrandogli le fialette di cui aveva parlato. "Grazie, spero di non averne bisogno però" Dissi sincero sorridendogli appena mentre sentivamo in lontananza i passi degli studenti che iniziavano a dirigersi verso le varie aule.

Ti proteggerò sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora