11. Inganno

348 16 3
                                    

Alla fine riuscii ad arrivare in orario a casa di eren e suonai il campanello.
"Arrivo" urlò lui
Dopo qualche secondo Eren mi aprì.
"Ehy" dissi
"Vuoi fare cena insieme?"  mi chiese
"Certo perché no?" risposi

Era una situazione molto imbarazzante, non sembrava nemmeno che stessimo insieme. Lo vedevo molto freddo nei miei confronti.
Ordinammo due pizze e insieme cenammo.
"Allora, che mi racconti?" disse all'improvviso
"Non ho nulla di nuovo, tu invece?"
"In realtà non avrei molto da dirti, lo sapevi che Sasha e Connie si sono messi insieme?"
"DAVVERO?" dissi sorpresa
"Già, è stato Connie a dichiararsi" disse eren con un piccolo sorriso
"Buon per loro" risposi

Con Eren non mi sembrava che le cose andassero così bene ma feci finta di niente.
Mi sedetti sul divano a guardare un po' di tv quando arrivò anche eren.

Era così imbarazzante quel momento.
Per avvicinarci un po', Eren mise la sua mano sulla mia coscia, facendola andare sempre più vicina alla mia intimità. Quando era vicino, mi girai per guardarlo. Eravamo entrambi fermi a guardarci attentamente negli occhi quando vidi che il suo sguardo cadde sulle mia labbra.

Eren non riusciva a trattenersi, perciò cedette. Iniziò a baciarmi appassionatamente e quindi mi misi sopra di lui. Iniziai a scendere, baciandolo sul collo. Gli lasciai dei piccoli succhiotti. Le intenzioni di Eren quella sera erano proprio quelle che mi aspettavo. Voleva scoparmi.

Mi spogliò e stessa cosa feci io a lui. Entrambi eravamo pronti a farlo ed Eren si mise il preservativo. Quella sera era stata bellissima e mai me la scorderò.

Il giorno dopo mi svegliai di colpo e con un senso di colpa assurdo. C'era Eren che mi avvolgeva con le sue braccia ma io dovevo andare a casa, per cui mi tolsi senza svegliarlo, mi vestii e me ne andai da quella casa. Anche se avevo sensi di colpa, ero felice di quel che era successo.

Era lunedì e arrivai a scuola. Cercai Eren e per fortuna lo trovai. Andai felice da lui ma ebbe una reazione che non mi aspettavo.
"EREEN" gridai
Mi guardò ma non disse nulla, neanche mi sorrideva come faceva sempre.
"Ehy, che c'è? Perché mi ignori?" continuai.
Nessuna risposta. Neanche mi guardava in faccia.

Vidi Eren andare in classe. A quanto pare non ha nemmeno più il coraggio di parlarmi.

Finite le lezioni volevo capire cos'avesse Eren quindi appena lo vidi, lo fermai.
"Eren, parliamone, ti prego"
"E di cosa vorresti parlare esattamente?" chiese. Sembrava molto scontroso.
"Perchè mi ignori? Nemmeno mi parli e l'altra sera hai addirittura avuto le palle di scoparmi?" gridai
"Ma non ci arrivi proprio eh? Che ingenua. Era solo un gioco, ecco perché ho avuto le palle di scoparti" era quasi irritato lui stesso per le parole che diceva
"C-cosa?" non mi era neanche passata per la mente una cosa del genere.

Vidi Eren andarsene per la sua strada mentre io ero per terra a piangere. Aveva finto? Si era avvicinato a me solo per scoparmi e poi lasciarmi?

Per un paio di giorni non andai più a scuola, Eren era l'unico amico che avevo e non mi dava fastidio perché aveva finto mentre era stato il mio ragazzo per due giorni, probabilmente, ma perché aveva finto anche durante l'amicizia. Questo per cosa? Per scoparmi e lasciarmi? Veramente maturo, bravo.

Dopo circa 2 settimane, tornai a scuola, era il tempo di ricominciare.
Cercavo di affrontare tutto con il sorriso, non pensando più ad Eren, fino a quando comparse davanti ai miei occhi. Si avvicinò a me e mi disse:
"Ti va di parlare?"
"No" risposi con massima serietà
"Ti spiegherò tutto" continuò
"Ho già detto di no"
"Ti prego" — "Un'ultima possibilità"
"No"
"Ti ricordi quando ti dissi che un giorno ti avrei detto quella cosa?"
"Non incominciare, Eren"
"Dimmi, te lo ricordi?"
"Sì"
"Dammi la possibilità di dirtela e di spiegarti tutto" continuò ad implorarmi
La curiosità stava crescendo in me e morivo dalla voglia di sapere la cosa che aveva sempre voluto dirmi ma le spiegazioni per quello non le volevo nemmeno sentire, non mi interessavano per niente. Mi ha presa in giro e non posso perdonarlo.
Alla fine cedetti e gli dissi che andava bene.

Mi prese la mano e mi portò in un posto isolato, giusto per essere da soli.

Eren iniziò a parlare.

𝐈 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐥 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐮 ; 𝐞𝐫𝐞𝐧 𝐣𝐚𝐞𝐠𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora