"La vita non ha valore se non è un fuoco che rinasce senza sosta"
Pierre Valléry-Radot
♫Song: Born Without a Heart - Faouzia♪
»»————- ★ ————-««Sto correndo ancora, o meglio, sto scappando.
Le mura che mi circondano sono la mia prigione, il mio tormento senza fine. Ho così tanta paura, e il terrore mi blocca il fiato in gola, mi sento soffocare.
Esco dalla stanza che mi ha annientata, dall'uomo che mi ha tolto tutto, che mi ha lasciato distrutta. Vorrei scappare, correre via.
Credo di farcela, muovo veloce le gambe piene di lividi e graffi lungo tutto il corridoio; quella traversata però mi sembra infinita, non finisce mai e per ogni metro che credo di percorrere, ne vedo davanti a me almeno il doppio. L'odore metallico del mio sangue m'invade le narici e mi paralizzo dalla paura. Non voglio morire, non voglio soffrire ancora.
Sento la sua voce nella testa e mi sembra così vicina, sta per raggiungermi e non posso scappare più. Sono ancora prigioniera, ancora sola.
Tento fino allo stremo di raggiungere l'uscita, andare via a chiedere un aiuto, urlare fino a squarciarmi le corde vocali, ma non ci riesco mai. Non riesco mai a liberarmi, raggiungere la salvezza. Le mie ginocchia cedono e le sento scricchiolare sul legno consumato di quell'inferno. Avverto ogni graffio sulla mia pelle, tutta la sofferenza e l'angoscia che provo.
Ogni cosa è così vivida nella mia mente a tal punto che non capisco se si tratti di un incubo o della realtà. Distinguo le forme, i colori, ciascun dettaglio di quel luogo come se la mia mente non lo avesse mai dimenticato. Se alzo gli occhi al cielo, scorgo perfino la piccola ragnatela nell'angolo del soffitto, assieme al cornicione dorato che sormonta tutto il perimetro. Troppo reale, sono ancora lì.«Non puoi scappare, piccola ingenua. Tu sei mia, mi appartieni.»
Il suo fiato è sul mio collo, e le mani che mi afferrano ancora una volta con violenza, una tale ferocia che la pelle si arrossa, aggiungendo altri ematomi al mio corpo già martoriato.
Piango di nuovo, singhiozzo così forte che l'aria entra a fatica nei polmoni, e il mondo inizia a farsi di nuovo scuro, di nuovo pieno di ombre.
Qualcuno mi aiuti, non voglio spegnermi ancora.
Mi alzo urlando dal letto, il respiro così affannato e corto che mi serve qualche minuto per convincermi che è stato solo un incubo, l'ennesimo da cui non sono riuscita a scappare. Non ci riesco mai.
Stringo le lenzuola tra le dita sottili e affusolate, come se volessi convincere me stessa di essere lontana da quel posto, al sicuro.
Ma quando mai lo sono stata, non lo ero allora, e non lo sono neanche adesso.
La notte è sempre stata mia nemica, e ora lo è più che mai, specie in quell'appartamento così freddo e solitario. Fisso per un po' la luce giallognola che emana la lampada colorata in mille sfumature di vetro sul comodino laterale al letto, e il suo calore mi conforta; prendo profondi respiri, penso a cinque cose reali e cerco di ritrovare la calma.
I biscotti, i miei pattini, i libri, l'odore del cioccolato... Però non ne ho mai un quinto. Mi sforzo da anni, cerco di seguire i consigli che mi ha dato il medico, ma non riesco mai a trovarlo. Forse la mia esistenza è così vana e patetica che esistono solo quattro futili cose che mi rendono più tranquilla. E tra l'altro non ho mai capito perché dovessero essere per forza cinque.
Scosto le lenzuola ormai madide di sudore e mi alzo, anche se le mie gambe tremano ancora. Cammino con un passo felpato e delicato verso il bagno, aprendo il rubinetto del lavandino per sciacquare un po' la faccia paonazza. So bene che non tornerò più a dormire, terrorizzata nel profondo di rivedere quelle immagini ancora una volta, ma d'altronde è così ogni notte.
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Vindicta - Un desiderio mortale
FantasíaLondra può sembrare tranquilla per le persone che non cercano vendetta. Ma non per tutti è così. Nelle parti più recondite della città, lontana da occhi indiscreti, si cela un'antica scuola: The Vindicta Istitute. Entrarvi non è semplice, non è per...