Capitolo 4

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La Signora Prip mi ha dato dei semplici Jeans a vita alta e una felpa lunga e larga, lei si che mi conosce.
Esco dal bagno con i capelli asciutti e i vestiti indossati. Scendo tutti i piani e arrivo al primo dove mio fratello mi fissa scendere
«Ehi, ti ho portato lo zaino, Summer ti avrà chiamato trecento volte»dice con voce dolce, poi due nanetti mi abbracciano
«Sorellona, stai bene! Brendon ci ha detto che stavi male»dicono in coro i gemelli, si chiamano Cora e Aaron, sono troppo alti per la loro età, girano sempre con due cani scuri al seguito. Li abbraccio anch'io e dico:
«Credo che andrò a dormire»
«Noi abbiamo già cenato, non ti volevamo disturbare, ma se hai fame puoi mangiare qualcosa» dice Brendon
«No, grazie. Dove sono mamma e papà?» chiedo
«Sono ancora dalla regina, quei due saranno dei consiglieri magnifici, ma non genitori» bisbiglia Brendon.
Mi stacco dai gemelli prendo il mio zaino e vado verso la mia camera.
Mia madre e mio padre non ci sono mai, ma quando ci sono sono quasi sempre gentili e amorevoli.
Prendo il telefono e chiamo Summer, lei mi risponde dopo il primo squillo:
«Feby ti devo parlare, è urgente»
«Vuoi venire da me?» le chiedo preoccupata
«I miei genitori non mi fanno uscire a quest'ora senza un motivo valido» dice agitata
«Allora vengo io»dico correndo a prepararmi uno zaino
«Pigiama Party?» domanda eccitata
«Si e mi dirai cosa ti turba»dico felice e preoccupata allo stesso tempo
«Non vedo l'ora, a dopo!» dice con voce squillante prima di riattaccare.
Ficco nello zaino un pigiama nero e peloso, uno spazzolino con il mio dentifricio alla menta, un libro (anche se sò che non leggerò), un cambio per il giorno dopo (maglietta verde e jeans chiari e una cintura semplice nera).
Prendo anche lo zaino con i libri di scuola e prendo la giacca di pelle.
Prima di andare mio fratello mi supplica:
«Per favore, quei due marmocchi non vogliono andare a letto e continuano a saltare sul divano, aiutami» dice disperato, rido e vado verso la sola dove vedo i due gemelli a saltare sul divano e cantare una canzone senza senso
«Perchè non dormite?» chiedo con le mani sui fianchi
«Perchè siamo grandi» dicono in coro
«Ah, si? Sapete che i bambini grandi vanno a letto presto? Perché poi di giorno devono essere forti e scatenati, voi volete essere forti?» chiedo
Loro scendono dal divano e mi abbracciano e dicono:
«Hai ragione, sorellona! Adesso andiamo subito a letto»
"Che cuccioli" penso cercando non ridere.
Mio fratello mi ringrazia con un cenno del capo, poi esco percorrendo la strada illuminata, è deserta, ma sento delle ombre che mi inseguono, corro fino a quando vedo delle persone, praticamente sono davanti a casa di Summer, lei abita in una casa completamente rossa con delle finestre enormi, ha due cucine una nel piano sotto terra, dove ha anche una cantina per i vini di suo padre e una sala giochi dove noi passiamo i nostri pomeriggi e un'altra cucina al primo piano, accanto c'è la sala da pranzo e poi c'è il salotto e poi l'entrata; invece al piano di sopra ci sono le camere:
Una dei suoi genitori che ha un bagno privato, quella di suo fratello più piccolo,  che ha 8 anni e la sua che ha anche una cabina armadio e un bagno privato.
Poi c'è anche un enorme bagno con una vasca larga due metri.
Suono il campanello e vedo Summer aprirmi
«Sei stata un fulmine» dice corrucciando le sopracciglia, alzo le spalle e lei mi fa segno d'entrare.
«Ciao Febyyyyy» sento una voce da bambino salutarmi dal salotto, sicuramente il fratello di Summer
«Ciao Gattoooooo» urlo di rimando, il suo vero  nome è Carter ma quand'era piccolo ne combinava di tutte e non si faceva mai male, ha una cornacchia che litiga sempre con il pappagallo di Summer.
Lei mi prende uno zaino e mi trascina in camera sua, appena arrivate ci lanciamo sul suo letto a baldacchino con il materasso ad acqua
La guardo mentre siamo ancora sdraiate
«Che succede?» le chiedo preoccupata
Lei guarda la porta chiusa poi dice:
«Ho avuto una visione»
«Che male c'è?» le chiedo stranita
«Era di me e Dylan...Feby io credo siamo credo che lui sia il mio Hayat» dice con gli occhi spalancati, tradotto dal Turco vuol dire Vita, si può dire anche anime gemelle ma è più elegante dire Hayat, tutto comincia con una visione futura dei due Hayat, poi cominci a sentire i pensieri dell' altro, poi i sentimenti e infine il dolore, condividono TUTTO.
«Cos' hai visto nella visione?»chiedo pensosa
«C'era una me di vent'anni con un bambino avvolto in delle coperte, poi è entrato un Dylan di ventun' anni e la me  ha detto: "Ti piace tua figlia? La chiamerò Iris!"
E poi il lui del futuro ha detto:" È nostra figlia e si chiamerà Summerina"
E la me futuristica ha detto: "IO NON CHIAMERÒ MAI NOSTRA FIGLIA COSÌ"
E poi la visione è finita» dice Summer fissandomi e camminando avanti e indietro per la stanza
«Ma se Dylan è mio cugino e tu sei la mia migliore amica.....DIVENTERÒ ZIA!» urlo prendendola per le mani e saltellando, lei mi guarda e ride
«Dovresti essere così gentile anche in pubblico» dice cercando di non ridere
«Io sono gentilissima» dico con delle finte lacrime
«Si si, ma hai capito?! Siamo Hayat!» quasi urla lei, gli indico la porta e lei abbassa la voce
«Prova a sentire i suoi pensieri»
«Come faccio?» dice ansiosa
«Pensa a lui, non ti scordare ogni minimo dettaglio» le spiego.
Passano 10 minuti e poi dice:
«Lo sento! Sta pensando che visto che gli si è rotta la TV potrebbe andare a prendere quella in camera tua»
«Ce l'hai fatta! Aspetta cosa? La mia TV??» chiedo arrabbiata, lei scoppia a ridere e annuisce.
«Non è importante, te ne regalo 100 di TV, ma hai capito siamo Hayat!!»
«Fortunata te» dico ridendo
«Ma cosa è successo oggi? Durante meditazione?»
«Io...io non lo so» dico sbarrando gli occhi
«Ma perché avevi quei graffi? Te li sei curati?»mi chiede preoccupata.
Tiro su i pantaloni e gli faccio vedere le mie cicatrici
«Non ti sono sparite?» dice sorpresa
«No, e non capisco il perché» dico
«Ma cos'hai visto durante meditazione?» chiede pensierosa.
Gli racconto tutto in poche parole e lei si gratta il mento
«Credo che dovreste dirlo a qualcuno»
«E non è finita qui, mentre venivo a casa tua ho visto delle ombre seguirmi» dico
«Scherzi?»
«No, per niente»
«Ho paura, ma forse...»dice con un sorriso troppo divertito
«Cosa?»
«E se tu e Ryan foste Hayat?»
Faccio una risata nervosa:
«Impossibile, noi ci odiamo!»
«Sicura?»
«Si e poi quando ci siamo toccati, quando tu ci hai staccati, ho sentito due voci»
«E che dicevano?»chiede curiosa
«Una femminile diceva che la sua fine stava arrivando e una maschile le rispondeva che lei era più forte» spiegai in breve
«Forse erano dei Voi del passato» ragiona lei
«Stai insinuando che io sono la  reincarnazione di qualcun' altro?» dico divertita
«Non proprio» risponde lei
«Allora cosa?»
«Dico che sei sempre te, però hai avuto altre vite» ragiona lei
«Interessante» commento
« Aspetta! Ma hai detto che la  donna che ti ha chiamato figlia prima era una lupa bianca?»mi chiede lei, io annuisco
«E se fosse la prima Traly, conosci la leggenda meglio di me, la lupa della leggenda è bianca?» chiede
«Alcune leggende dicono che ha il manto color neve...però io...io...non so... Lei fa solo parte di una leggenda, non so se è davvero reale» dico sbattendo gli occhi
«O mia Dea! Che figata!» esclama
«E se sto diventando pazza?» chiedo
«Ti piacerebbe, adesso vatti a mettere il pigiama»
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LA MATTINA DOPO
«Allora, un'uccelino, mi ha detto che le mie ragazze, forse, hanno trovato il loro Hayat» dice  guardando il pappagallo di Summer con occhi divertiti, quel pappagallo parla troppo!
«Che? Cosa? NOI? Ma quando?» dice Summer con gl' occhi sgranati
«Ragazze sapete che con me potete parlare: Summer, sono tua madre e tu Feby sei come una nipote, da piccola mi chiamavi anche Zia!» dice scuotendo la testa divertita da quel ricordo
«Ma che ore sono? Tra poco non dobbiamo andare a scuola?» dico io
«Avete visto fuori? Praticamente c'è una bufera!» dice Marian (la mamma di Summer)
«Quindi niente scuola!» dice Summer allegra
«Si, però non cercate di cambiare discorso» dice Marian sorridendo con le mani sui fianchi
«Che bel sole c'è oggi!»dice Summer guardando il soffitto
«Cosa? Ma se c'è una bufera» dice  Marian
«Em...Si, però c'è il sole» cerco di salvare Summer
«Ah, cercate di cambiare argomento!» afferma Marian
«Perchè? Di cosa stavamo parlando?» facciamo le finte tonte
«Non fate le rimbambite!» esclama lei ridendo
«Ragazze è una questione seria, chi sono i vostri Hayat?» dice lei tornando seria.
«Il..il mio è Dy...Dylan» borbotta Sum arrossendo, io rido.
«E il tuo?» mi chiede Miriam

TRALY A Contatto Con La NaturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora