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"Sarai bocciata. Se continui così sarai bocciata lo capisci? Ketty guardami quando ti parlo! Sono tua madre! Spendiamo un sacco di soldi per farti frequentare questa scuola e tu? Che fai per ripagarci? Fai la bulla! Rispondi dai. Sono qui che ti ascolto!".

Le ho sbattuto la porta in faccia. E sono andata via. Ma che cazzo vuole? Ma ne scappo? Mio padre mi farà l'altra più tardi. A me questo mondo non piace. Mi sta sul cazzo. Gira al contrario. Che voglio fare? Boh! Ma che cazzo te ne frega. Ketty, ketty, ketty. No, Ketty non c'è.
Bocciatemi, a che cazzo serve la scuola? A farti cuocere patatine fritte dietro un bancone del cazzo per qualche multinazionale o testa di minchia di turno?
Vado al mare. Mi tuffo da uno scoglio. Sospesa nel vuoto. Infinito. Volo. Mi piego, entro a bomba. L'impatto con l'acqua. Sott'acqua.

Adesso sono sotto il sole. Divento nera. Africana. Federica mi chiama al cell. Le rispondo. È sola a casa. Metto i jeans. La maglietta. Tolgo le mutande. Il reggiseno. Sono bagnati. Di acqua di mare. Anch io sono bagnata. Di scogli. Di vento. Di sale. Di Sole. Di me. Di Federica. Federica mi vuole. E mi avrà. Tra poco. Perché? Che cazzo te ne frega! La risposta te la sei data già. Siete cammelli. E cercate sempre le stesse risposte. Siete cazzi. Salati.

Corro da lei. Il tempo. Vola. Volo.

Wanted KettyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora