Notte sveglia dormendo

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Ho cenato. Muta. Io. Mia madre. Mio padre assente. Ma tanto anche se fosse stato presente sarebbe stato lo stesso.
È già giorno. Cioè mattina. Mattina? Boh non lo so. Ho dormito tutta la notte. E ho sognato. Si ricordo tutto. Ho sognato che ero sveglia. E quindi? E quindi è come se non avessi dormito.
Mi continuava a guardare strana. Davanti alla tazzina del cappuccino nel bar dove ci ritroviamo spesso la mattina. Per fare che? Ma quante domande fai oggi?
C'è un gruppo di ragazzi che ti guarda, mi dice. E allora? Hanno detto che te la devono fare pagare. Ma poi per cosa? Le dico di stare tranquilla anche se il conto sarà salato. E si agita. Le dico di lasciarmi da sola. Non vuole. La caccio. Un ragazzo le si avvicina. Lei gli sorride. Lui ricambia e mi dice che me la ruberà. Fai pure gli rispondo. Lei diventa rossa. Mi dice che deve andare e di stare attenta. E mi lascia sola. Finalmente. Però mi manca. Adesso passa. Quei ragazzi sono lì. Sono dei scalmanati presi apposta per una spedizione punitiva. Contro di me. Il percorso che porta a scuola ti offre l'occasione per un agguato perfetto. C'è una stradina anonima che taglia la strada principale. Se t'infili li scompari dal mondo. E loro mi vorranno catturare ed infilare li. Perché si sentono predatori. E la preda sarei io. Io?

Adesso mi alzo. E vado. Non pago. Il barista è distratto. Loro no. Sono addosso a me. Hanno gli occhi puntati su di me. Iniziano a seguirmi. La caccia è partita. L'agguato è li a due passi da me. In quella traversa buia che già vedo. Con un tizio messo proprio li all'angolo. Indifferente a tutto tranne che a me. Saranno in cinque, sei. Due con lo scooter mi tagliano la strada. Mi dicono di entrare nel vicolo. Con un coltello in mano. La mattanza è iniziata. Devo pagare il conto.

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