Sono tutti e sette lì davanti. Dicono che mi vogliono dare una lezione. Che mi vogliono scassare tutta. Si così hanno detto. E ridono. Che cazzo ci ridono. Avanti chi inizia dicono. Iniziamo noi tre dai. Hanno tre coltelli in mano. Si avvicinano. Io sono nell'angolo del vicolo. Sto in silenzio. Mi dicono che se grido mi scannano e mi fanno a pezzettini. Ma io non grido no. A quest'ora le lezioni staranno già iniziando. Ketty assente come sempre. Tanto anche se c'è, quella, ha la testa altrove. Il professore di matematica dice sempre così. I tre sono a due metri da me. Uno ha il cell in mano. Lo fisso. Ho le mani fredde. Una più dell'altra. La sinistra. La esco dalla tasca. I tre non vedono. Sono in ombra in quella parte del vicolo. Uno già abbassa la cerniera dei panataloni. Non vedono ma sentono lo sparo. Ho mirato al primo proprio all'altezza della cerniera dei pantaloni aperta. Cade che sembra morto e grida dal dolore. Tutto intorno è pieno già di sangue. Sparo al secondo che ha il cell in mano. Cade a terra stramazzato. C'è il finimondo. Iniziano la fuga. Questa è pazza dicono. Si vero. Sono pazza di gioia a finire questi bastardi. Nel frattempo sento già le sirene da lontano. Passo davanti a questi due balordi per terra che gridano di dolore. Me ne vado a scuola.
Dovrò giustificare al bidello perché entro a seconda ora.
Motivi di famiglia. I soliti. Tanto la mia famiglia sono io. Gli altri sono tutti.
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Wanted Ketty
ActionMi hanno dato questo nome del cazzo. Non mi piace per niente. E per chi si chiama così non me ne frega niente. Mi vogliono acchiappare. Perché? Si può capire dal mio diario? È un diario segreto, quindi non leggere. Attento che ti spio...