Io, Armin, Mikasa, Jean e Connie stavamo sul tetto di una casa....
-Sono troppi- urlò Connie.
-Non riusciremo mai ad avvicinarci ad Eren- disse Jean. Mi trovavo dietro una canna fumaria , appoggia la testa ad essa , mi morsi il labbro alzando gli occhi al cielo.
-Merda....ed ora che facciamo?!- domandai .
L'unico desiderio che aveva in quel momento , era tornare indietro nel tempo a qualche anno prima, dove c'era tranquillità, ma.....riflettendoci sopra , al giorno d'oggi non c'è mai stata una vera tranquillità.....anche se, a me stava bene così ,quelli forse erano......anzi, no , erano gli anni più belli della mia vita . Passavo molto tempo con Eren , il matrimonio e quando rimasi incin- beh.....a quello preferirei non pensarci ,non in questo momento . Dopo tutto avevano ragione.........Eren non era più come prima e questo.....procurava un enorme rancore in me.......e tutto ció ,quasi quasi , e come se mi soffocasse dentro, mi feriva. Ero sul punto di mettermi ad urlare, le lacrime minacciavano di versarsi come cascate sulle mie guance ......mi bastava ripensare tutti i momenti belli passati insieme a lui, per scoppiare . Fui costretta a soffocare quei sentimenti , per il semplice fatto che in questo istante non c'era tempo per questo.......
-Pianeta Terra chiama T/n , ti vedo con la testa tra le nuvole e non credo sia il momento giusto per- - la interruppi .
-Il mascella!- urlai. Mikasa si girò e lo vide anche lei........ Ad un certo punto vidi il gigante bestia cadere giù dalle mura ...... Lo avevano forse ucciso?!
-Quello è il gigante carro! Prima di tutto dobbiamo occuparci di lei!-notò Armin. Si, se solo fosse stato facile occuparsi del gigante carro.
-Persino le abitazioni pullulano di nemici!- urlò Connie.
-Dobbiamo fare qualcosa hai soldati Marleyani- precisai. Dovevamo occuparci prima di loro , altrimenti sarebbero stati d'intralcio. Anzi no......no , non è il momento di starcene qui ad attaccare frontalmente i soldati Marleyani...dovremmo...
-Colpite i nemici alle spalle!- urlò il comandante Pixis nella nostra direzione.
-Il comandante Pixis ha ragione! Colpiremo i nemici alle spalle.....- e se era Armin a dirlo , allora era così. In poche parole era tutto un caos....... E sinceramente non c'era altro da aspettarsi .....ad un tratto il gigante bestia spalancò la mandibola emanando un forte grido. Quindi, si era finto morto?! Beh a pensarci era una cosa fin troppo ovvia!
Dopo quel grido però......tutte le persone che avevano ingerito il vino, contenente il fluido spinale...si trasformarono in giganti......Reiner mise a terra un gigante accompagnato dal gigante di Eren , poi provó a colpirlo ma l'altro usó l'indurimento e uscì dal gigante , subito dopo Reiner tentò di afferrarlo , ma feci in tempo e conficcai una lancia-fulmine nell'arto del gigante corazzato. Zeke tese la mano ad Eren , che si stava dirigendo nella sua direzione in modo che entrassero in contatto . Gabi prese un fucile anti-gigante e lo puntò verso Eren........premette il grilletto e in pochi secondi vidi la testa di esso distaccarsi dal corpo.......quel momento fu un ricordo terribile che si scolpì nella mia mente ....... fu un qualcosa di incancellabile .....quello fu il momento più brutto e doloroso di tutta la mia vita........chiudendo gli occhi mi voltai nel lato opposto , posai una mano sulle labbra cercando di intrattenere un grido di dolore . Sembrava che la mia vita finì insieme a...quel sparo. Quella sensazione era così terribilmente insopportabile e dolorosa che mi venne difficile respirare, misi una mano sul cuore stringendo i vestiti , nel tentativo di placare quel sentimento di dolore straziante che si soffermava sul petto facendo una grande pressione, per poi diffondersi per la gola e lo stomaco, sembrava che mi avessero sparato un proiettile al cuore , e nonostante ciò...non voleva ancora cessare di battere lottando per restare in vita, procurandomi solo sofferenza in più......in poche parole come se la mia vita si fosse fermata in quell'istante momento......
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❦︎✨𝙾𝚗𝚕𝚢 𝚈𝚘𝚞✨❦︎ {𝐸𝑟𝑒𝑛×𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟}
Fanfiction☁︎ T/n è una ragazza nata nella città sotterranea, la quale perse i suoi genitori all'età di quattro anni. Pochi anni dopo la loro morte, perse l'unica persona che gli era rimasta accanto, l'unica che gli dava la forza...di non arrendersi mai, di no...