Capitolo 4

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Sommario di Airuna:

Magnus e Alec hanno il loro primo appuntamento

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Alec passò tutto il resto della settimana a messaggiare con Magnus. Non era un fan dei messaggi. Cavolo, se non erano messaggi di lavoro solitamente si dimenticava di rispondere alle persone e finiva per andare in crisi la settimana dopo, domandandosi se dovesse rispondere a quel messaggio, anche se in ritardo, o ignorarlo e far credere che fosse uno stronzo. 

Magnus, però, era riuscito a fargli controllare il telefono ogni cinque minuti e la parte migliore era che, la maggior parte delle volte, c'era un suo messaggio. Solitamente si trattava di cose che Magnus aveva visto e pensava che fossero divertenti, ma c'erano anche filippiche su persone che Alec non conosceva, o che non voleva conoscere in altri casi, consigli su libri e serie tv che Magnus pensava potessero piacergli. Alec faceva in modo di rispondere ad ogni messaggio, ma rinunciò a farli della stessa lunghezza di Magnus perché avrebbe rischiato di impazzire. E di essere imbarazzante. Comunque, era di buon umore e i continui "Smettila di sorridere, stai spaventando tutti" da parte di Lydia erano una prova sufficiente del suo ovvio buon umore.

Madzie era felice a sua volta e, se tutte le sue storie erano vere, era anche estremamente soddisfatta del nuovo asilo. Le mancavano un paio di bambini di Idris ma, avendo passato lì meno di due settimane, non si era affezionata più di quel tanto a nessuno in particolare. Alec, che aveva imparato dai suoi errori, aveva richiesto di incontrare il suo maestro prima di mandarla lì e la buona impressione che gli aveva fatto Elias era stata confermata dall'entusiasmo della bambina nell'andarci tutte le mattine. Proprio per questo Alec si sorprese una mattina quando, andando a svegliarla, lei si rifiutò di alzarsi.

"Papà, scotto" si lamentò Madzie, scalciando le coperte "E ho tanto sonno. Non voglio andare"

Alec le scostò i capelli dal volto, la sorpresa che lasciava il posto alla preoccupazione "Sei bollente" disse, posando le sue labbra sulla fronte imperlata di sudore della bambina "Sì, hai la febbre. Ti fa male da qualche parte?"

"Mi fa un po' male la testa" confessò Madzie "Posso dormire ancora un po'?"

"Sì" acconsentì Alec "Sembra proprio che staremo entrambi a casa oggi, ma prima dobbiamo misurare la temperatura. Va bene?" Madzie annuì, ma quando Alec si alzò per prendere il termometro, lei gli afferrò il braccio "Torno subito, promesso" quando ritornò, Madzie stava cercando di togliersi il pigiama "Madz, fermati"

"Ma ho tanto caldo" si lamentò.

"Lo so, ma sei anche tanto sudata e prenderai freddo se te lo togli" spiegò "Anzi, è meglio se ne mettiamo uno pulito"

"Quello con i pesci?" chiese Madzie quando Alec stava per aprire l'armadio.

"Ok" Alec la aiutò a svestirsi e a mettere quelli puliti "Ok" ripeté "Alza il braccio"

"È freddo" si lamentò Madzie quando il termometro entrò a contatto con la sua pelle.

"Lo so, ma devi lasciarlo lì per qualche minuto, ok?" disse Alec. Madzie chiuse gli occhi e provò a divincolarsi, ma Alec la tenne ferma "Forza Madz, una volta fatto questo potrai tornare a letto a dormire"

"Promesso?"

"Sì, promesso" lo sguardo di Alec si spostò sul letto, sporco come il pigiama di Madzie "Ma dopo che ti avrò cambiato le lenzuola" Madzie si imbroncò e Alec sospirò "Sai cosa? Puoi dormire nel mio"

"Ma non è qui" frignò Madzie, posando la testa contro il fianco di Alec.

"Ti porto io, non preoccuparti" il termometro tintinnò e Alec imprecò "Ok, devo chiamare zia Izzy. Non muoverti"

Call You Home (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora