Capitolo 7

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Sommario di Airuna:

L'epilogo. È un piccolo episodio qualche tempo dopo. Spero che vi piaccia

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Alec si guardò introno: era passato quasi un anno e mezzo da quando aveva trovato Madzie in quello stesso bar. Erano cambiate tante cose da allora... e sperò che altre cose cambiassero presto.

"Mamma, mi stavo chiedendo" cominciò lui, cercando di rimanere fermo "Dopo il divorzio, hai per caso tenuto i gioielli che ti ha dato papà?"

"Pensi spesso ai miei gioielli?" chiese Maryse, lasciando che Alec balbettasse una risposta mentre lei prendeva un sorso di caffè nero "Però sì, li ho tenuti, e ho pensato che quello fosse il minimo dopo tutto quello che mi ha fatto passare"

Alec rimase in silenzio per un momento, sperando che lei gli chiedesse il motivo di quella richiesta o dargli di sua spontanea volontà le informazioni necessarie, ma il ghigno di sua madre gli fece capire che non sarebbe successo niente di tutto ciò.

"Capisco" si schiarì la gola "Allora non è che potrei avere l'anello della famiglia Lightwood?"

"Non credo che sia proprio il tuo stile" disse Maryse, il ghigno ancora più ampio.

"No, è vero, ma credo..." Alec si fermò, e ci ripensò "Beh, spero che forse potrebbe essere dello stile di Magnus" concluse lui con un timido sorriso.

Maryse fece finta di pensarci su, rendendo ancora più nervoso suo figlio, prima di abbassarsi e prendere la sua borsa, la aprì e prese una piccola scatoletta che porse poi ad Alec "Ce ne hai messo di tempo. L'ho portato in borsa per più di un mese in attesa che tu ti decidessi a chiedermelo" Alec farfugliò qualcosa "Oh, andiamo! State crescendo una bambina insieme, a questo punto il matrimonio è solo una formalità. Pensavi davvero che ne sarei stata sorpresa?"

"Hai ragione... è come se fossimo già un po' sposati, vero?" Alec ridacchiò, senza curarsi di nascondere la sua felicità "Comunque, Magnus adora le feste e io... io lo amo, quindi credo che ci sarà un matrimonio in ogni caso"

"Ne sono felice" disse Maryse, sorridendogli dolcemente "Alec, sono così fiera di te" iniziò lei, appoggiando la sua tazza sul tavolo "Sono fiera dell'uomo che sei diventato, di tutto ciò che hai ottenuto e dei tuoi successi. Però la cosa che mi ha reso ancora più fiera è di come tu ti sia battuto per amore e mi dispiace che io sia stata una delle persone contro cui tu hai dovuto combattere. Sarei dovuta essere dalla tua parte, pronta ad agire se tu avessi avuto bisogno di me. Non che tu ne abbia avuto bisogno" ridacchiò lei, gli occhi lucidi "Sono solo felice che tu abbia una figlia che ti adora e un marito che ti ama più di ogni altra cosa. Te lo meriti, soprattutto dopo tutto quello che hai dovuto patire"

"Mamma, stai rovinando le nostre reputazioni" scherzò Alec, gli occhi lucidi come quelli di Maryse "E poi non ha ancora detto sì"

"Lo farà" nella sua voce non c'era traccia di dubbio "E lascia che ti dica un'ultima cosa, dato che stiamo già dando un spettacolo emotivo pubblico" Alec sospirò, ma annuì con un sorriso "Ti voglio bene, Alec"

"Ti voglio bene anche io, mamma"

L'anello bruciava nella sua tasca mentre tornava a casa e Alec non riusciva a non pensare a come diavolo avesse fatto a non fare la proposta a Magnus nell'esatto momento in cui lo aveva visto. Era così perso nei suoi pensieri che gli ci volle qualche minuto per capire che l'appartamento era stranamente silenzioso.

"Magnus? Madzie?"

"Sono in soggiorno" udì Magnus che lo chiamava. Si avviò in soggiorno e fu sorpreso nel trovarci un fortino di coperte, simile a quello che aveva costruito con Madzie durante la prima notte che (non) ufficialmente avevano iniziato a vivere insieme. Le luci erano soffuse, ma non abbastanza da nascondere il volto di Magnus, inusualmente nervoso. Alec stava ancor cercando di capire cosa stava succedendo quando Magnus si inginocchiò.

Call You Home (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora