그리움.

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그리움: Saudade; is a deep emotional state of  or profound  longing for something or someone that one cares for and/or loves. Moreover, it often carries a repressed knowledge that the object of longing might never be had again. It is the recollection of feelings, experiences, places, or events that once brought excitement, pleasure, and well-being, which now trigger the senses and make one experience the pain of separation from those joyous sensations. However it acknowledges that to long for the past would detract from the excitement you feel towards the future. Saudade describes a feeling both happy and sad, and might be most closely related to the English expression 'bitter sweet'.

 Saudade describes a feeling both happy and sad, and might be most closely related to the English expression 'bitter sweet'

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«I burned so long so quiet you must have
wondered if I loved you back. I did, I did, I do.»

-Annelyse Gelman.

'𝒟𝒶𝓃𝒹𝑒𝓁𝒾𝑜𝓃, 𝒾𝓃𝓉𝑜 𝓉𝒽𝑒 𝓌𝒾𝓃𝒹 𝓎𝑜𝓊 𝑔𝑜,𝒲𝑜𝓃'𝓉 𝓎𝑜𝓊 𝓁𝑒𝓉 𝓂𝓎 𝒹𝒶𝓇𝓁𝒾𝓃𝑔 𝓀𝓃𝑜𝓌?'

Si avvolse un asciugamano intorno alla vita, e mediante un altro si preoccupò di scuotersi i capelli nella speranza di poterli asciugare un po' avendo dimenticato il phon.

Schiuse la porta, spiando la possibile posizione del dottorando prima di addentrarsi in camera.

Possibile che non riposi mai?

Il menta si trovava di fronte al suo computer, impegnato a trascrivere dei dati in una cartella per la riunione che avrebbe tenuto il giorno dopo. Al suo fianco, come d'abitudine, vi era una preoccupante dose di caffeina.

Se il dottorando fosse mai intaccato dalla stanchezza, non lo darebbe a vedere.

Jimin non si accorse per quanto tempo permase alla soglia del bagno, bloccato alla sua vista, asciugandosi i capelli quasi roboticamente.

«Dà qua.» Si ritrovò il menta davanti. Gli sottrasse l'asciugamano di mano, celando un sorriso intenerito alla vista del pel di carota spaesato. «Possibile che mi ritrovi sempre col doverti asciugare i capelli gocciolanti? Potresti ritrovarti con un raffreddore, non credi?»

Jimin schiuse le labbra, limitandosi però ad osservarlo, a memorizzarne i tratti.

«Non credi di essere un insulto agli angeli lassù?» Domandò scuotendogli leggermente le ciocche. Jimin ringraziò il fatto che lo sguardo del menta non fosse impegnato ad incrociare il suo, che fosse completamente conferente la sua attenzione alla propria azione. Non immaginava quanto potesse trapelare dal proprio volto in quell'istante. «Non sai quanto avrebbe amato far poetica sulla tua figura Shakespeare.»

시간을 잃다;; t h e f a l l o f I ca r u s;; ¥ððñmïñ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora