'ɪ ᴀᴍ ᴏɴᴇ ᴡʜᴏ ʟᴏᴠᴇᴅ ɴᴏᴛ ᴡɪꜱᴇʟʏ ʙᴜᴛ ᴛᴏᴏ ᴡᴇʟʟ.'
Vi è mai stata posta la questione : "Cambieresti mai qualcosa della tua vita, se ti fosse offerta la possibilità di viaggiare nel tempo?"
Vi siete mai fermati a riflettervi?
Min Yoongi dedicò la sua in...
«I do nothing but go about persuading you all, old and young alike, not to take thought for your persons or your properties, but and chiefly to care about the greatest improvement of the soul.» -Socrates.
«Dunque, è senz'altro difficile per me dover insegnare ad un branco di ignoranti. Ma, eccoci qui, ancora una volta-» Si passò una mano fra la chioma menta scombinando le ciocche leggermente. «Vi illustrerò certune immagini relative al progetto presupponendo che giungano dei riscontri degni di nota, ovviamente le mie aspettative sono infinitesimamente basse, non allarmatevi.»
Jimin, per sua sfortuna, fu destinato a giungere in ritardo quel dì. Aveva riservato quella notte all'ennesima maratona del drama 'Start Up', perdendo la cognizione del tempo ritrovandosi così la mattina seguente con il cellulare sul viso. In presa alla fretta, corse per tutto il campus non riuscendo comunque a giungere in tempo.
E al momento, si ritrovava bloccato di fronte alla porta dell'aula, camminando avanti e indietro, nella speranza di risalire ad una scusa convincente.
Tentò di sbirciare dalla serratura per definire la posizione esatta dell'insegnante, tuttavia non riuscì a prevedere la brusca apertura della porta che susseguì, portandolo a perder l'equilibrio per poi ritrovarsi sul pavimento dell'aula.
«Ma buongiorno, principessa.» Il menta inclinò il capo celando uno sguardo derisorio mentre incrociava le braccia con far serio. «Credo tu abbia preso fin troppo seriamente il detto, 'meglio tardi che mai'.»
Poverino, non vorrei mai essere al suo posto.
Oh, rimane sempre così carino.
Non posso credere che il famoso Park Jimin, mai inginocchiatosi al cospetto di alcun essere, sia finito col cedere al nostro dottorando, ben gli sta.
Jimin sollevò il mento non riuscendo a celare il proprio orgoglio. Perlustrò l'aula preoccupandosi di carbonizzare con lo sguardo tutti i proprietari di quei pensieri, uno ad uno. «Ridete pure. Sono certo che ognuno di voi trema al sol pensiero che questo dottorando rivolga un mero sguardo nella vostra direzione.»
In seguito, voltandosi verso il menta, esclamò : «Sa cosa? Che vada a fanculo lei e la sua classe. Non ha nulla da offrirmi.»
Si sollevò lasciando l'aula, non prima d'aver notato nel volto del menta un lieve stupore, che non seppe affatto esplicarsi.
