'ɪ ᴀᴍ ᴏɴᴇ ᴡʜᴏ ʟᴏᴠᴇᴅ ɴᴏᴛ ᴡɪꜱᴇʟʏ ʙᴜᴛ ᴛᴏᴏ ᴡᴇʟʟ.'
Vi è mai stata posta la questione : "Cambieresti mai qualcosa della tua vita, se ti fosse offerta la possibilità di viaggiare nel tempo?"
Vi siete mai fermati a riflettervi?
Min Yoongi dedicò la sua in...
Tentava di trasportare su entrambe le braccia una pila di libri ricoperti da un innocultabile tanfo di polvere. Faticava a mantenere l'equilibrio e a volte si ritrovava a compiere giri su di sè nella speranza che quella pila non raggiungesse tragicamente il terreno.
«Trovo completamente sensato che io debba ricevere una punizione per aver semplicemente messo in atto un mio diritto!» Sbraitò ricevendo di rimando una molteplicità di occhiatacce dagli studenti immersi nella propria lettura o impegnati a recuperare all'ultimo secondo studi per l'esame della successiva ora.
Jimin arrossì scusandosi con cenni del capo più volte finchè raggiunse il settore in cui avrebbe dovuto sistemare quei libri. Li pose delicatamente sul pavimento e si sedette in loro prossimità incrociando le gambe.
Ciò di cui non riusciva a capacitarsi era quel vuoto soffocante che sperimentò in sua presenza. Come era mai possibile che un instante prima l'aula fosse sovrabbondante di emozioni, segreti, pensieri e un instante dopo svanissero così bruscamente?
Bisognerebbe a questo punto chiarire delle questioni.
Park Jimin era sempre stato un fanciullo peculiare, sin dalla propria infanzia. Fu accompagnato nei suoi giovanili anni più volte dal medico per le paure nutrite dai genitori adottivi.
«Nostro figlio sente voci..» Disse la madre fra i numerosi singhiozzi nascondendo in seguito il volto nella spalla del marito.
Jimin aveva a mala pena cinque anni quando dovette assistere a tale scena, postosi dietro la porta ad origliare innocentemente all'insaputa dei suoi genitori.