Dean si svegliò il giorno dopo che si sentiva più solo che mai. Sam non era tornato a casa, probabilmente aveva rimorchiato qualcuna alla festa e si era fermato da lei a dormire.
E Castiel?
-Non voglio correre troppo.-aveva detto, e Dean lo aveva accettato. Dopo il suo “andiamo” erano saliti fino in casa di Cas e si erano fermati di fronte alla porta d’ingresso. Così il Winchester se n’era andato senza nemmeno dargli il bacio della buonanotte, limitandosi ad un cenno con la testa.
Ma a Dean le labbra di Castiel mancavano. E si era pentito di non averle assaggiate prima di essere tornato a casa ed essersi lasciato scivolare sotto le lenzuola, aspettando che suo fratello rientrasse per raccontargli della serata.
Invece si era ritrovato a parlare da solo. Di fronte al muro dove era appena una foto della sua famiglia adottiva, zio Robert e zia Ellen che abbracciavano un Dean senza i denti davanti alto più o meno quanto la carriola alla quale erano appoggiati e un Sam che non arrivava ad avere due anni, ma già con una notevole chioma di capelli castani lunghi appena sotto le orecchie lievemente a sventola.
Dean amava quella fotografia. Per quello l’aveva voluta nella sua stanza. Per potersi sfogare avendo di fronte un ricordo felice.
-Oh, andiamo!- sbottò dopo un po’, smettendo di colpo di fissare il suo sorriso sdentato di vent’anni prima e alzandosi finalmente dal letto.
Fu allora che la porta sbatté, e Dean sentì il rumore delle chiavi buttate malamente sul tavolo e i classici passi da BigFoot coi capelli di Justin Bieber che contraddistinguevano il suo caro fratellino. Sogghignò, e si avviò verso il bagno, togliendosi i boxer che usava per dormire, e tirando la tenda della doccia dietro di sé.
-Com’è andata ieri?- domandò al fratello, appena dopo essere uscito dalla doccia ed essersi messo addosso qualcosa.
-Bene…- mormorò l’altro, passandosi una mano fra i capelli e sospirando. Solo allora Dean si accorse che sul collo del fratello spiccava violastro un grosso livido.
-Hai fatto a botte con una sanguisuga?- commentò allora il maggiore, ridendo.
-Non sono affari tuoi.- tossicchiò Sam. -E con il tuo Robin com’è andata?- aggiunse, mellifluo.
-Non… non è andata.- e Dean abbassò la testa, grattandosi la nuca.
-Niente terza base?- la fronte di Sam si corrugò.
-Niente terza base.-confermò Dean, e tornò in camera a prendere il cellulare.Tre chiamate perse di Cas in meno di mezz’ora. La cosa quasi lo fece sorridere.
Decise di farlo lui il primo passo, stavolta. Gli mandò un sms chiedendogli di vedersi.
Prese il borsone da viaggio, lo riempì con le prime cose che trovò nei cassettoni del mobile e salutò il fratello, dicendogli che non sarebbe tornato per qualche giorno.
-Dove andiamo?- domandò Castiel, appena si ritrovò Dean al citofono, che lo aspettava con l’auto accesa.
-I miei genitori hanno lasciato a me e a Sammy una casa a Long Beach. Pensavo fosse una idea carina andarci insieme.-disse semplicemente il ragazzo.
-Chiedi a tutti quelli con cui esci di passare un weekend con te?-sorrise l’altro, ironico.
-Avanti, scendi.- lo esortò.- E ricordati la valigia.
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As long as you're mine
Fiksi PenggemarDean Winchester conosce Castiel a un karaoke ad alto tasso alcolico in una fredda sera d'autunno a New York. Forse è arrivato il momento per entrambi di trovare il loro posto nel mondo. Magari a suon di musical.