-No, sul divano ci dormo io!- esclamò Castiel, appoggiando il pesante trolley a terra.
Avevano trascorso le ore di viaggio in auto discutendo su chi avrebbe dormito sul letto, e chi invece sul vecchio divano di pelle marrone del soggiorno. Ovviamente Dean si era offerto, essendo Cas l’ospite, ma quest’ultimo si era fermamente opposto.
-Ci penseremo stasera, okay?- aveva concluso il Winchester, esasperato, mentre si recava in bagno per mettersi il costume e una felpa.
Il bello di quella casa era il suo essere proprio sulla spiaggia. Apparteneva ai Winchester da generazioni. E probabilmente i mobili non li avevano mai cambiati dalla costruzione dell’edificio, come dimostravano gli spessi strati di polvere accumulati sopra la credenza della cucina e sulle varie librerie.
Appena Dean uscì per raggiungere Castiel non riuscì a trattenere una risata.
-E quello dove l’hai preso?- sghignazzò, indicando l’imbarazzante costume dell’altro.-Sicuro di aver preso la taglia giusta?- si leccò le labbra diventate di colpo secche.
-Me lo ricordavo più… largo, ecco.- mugugnò Cas, sorridendo sotto i baffi, per poi infilarsi un maglione bianco.
-Perché metti un maglione?-Dean inarcò un sopracciglio, perplesso.
-è pur sempre Novembre.- tagliò corto l’altro, e si affrettò ad uscire.-Che facciamo stasera?- domandò Castiel, mano nella mano con Dean, mentre passeggiavano sul bagnasciuga.
-Ho dei DVD in auto, credo. Sono di Sam, però, non ho idea di cosa ci sia là dentro.- scrollò le spalle il biondo, storcendo il naso.
-Beh, probabilmente io e tuo fratello siamo più simili di quanto pensi, ti ricordo che entrambi amiamo i musical.- sorrise appena Cas.- Ma, ti prego… niente Disney.- aggiunse poi, e Dean scoppiò a ridere.
-Come fai ad odiare la Disney? Ti picchiavano col peluche di Pippo per caso?-disse fra le risate. Castiel gli diede uno spintone un po’ troppo forte, e lo fece cadere. Ma Dean riuscì a trascinarlo giù con sé, e gli atterrò addosso.
-Ouch!- ridacchiò il biondo, e Castiel rimase ipnotizzato dagli occhi verdi di Dean colpiti dal sole. Avevano un colore assolutamente… soprannaturale. Si rialzò subito, con il disappunto dell’altro.
-Andiamo dentro?- propose allora, e si passò una mano fra i capelli neri.-Ti avevo detto niente Disney.-disse Castiel con sarcasmo, appena notò i titoli di testa del film che Dean aveva appena inserito nel lettore DVD.
-Rilassati! È il nuovo acquisto di Samantha, l’hai detto tu che non siete poi così diversi.-ridacchiò, sedendosi di fianco all’ “amico” sul divano e lasciando che lui appoggiasse la testa sulla sua spalla.
-Sì, ma…- e poi riconobbe il film. L’aveva visto un centinaio di volte, da quando era uscito al cinema. Gli piaceva solo perché la doppiatrice di una delle protagoniste era Idina Menzel, grande attrice di Broadway, famosa per essere stata la protagonista di Wicked per parecchi anni.
-Cas?- Dean gli scrollò una spalla, e tornò alla realtà.-Se vuoi posso sempre cambiare film…
-No! No, questo… questo va benissimo!- e riprese a guardare la TV, mentre Dean si sistemava meglio su quella trappola di pelle marrone piena di pulci, sulla quale probabilmente avrebbe passato la notte.-Let it go… let it go… can’t hold it back anymore…- cantava Castiel, insieme alla regina Elsa, e Dean non riuscì a non sorridere, quando vide il ragazzo alzarsi in piedi e continuare la sua performance, stavolta con più trasporto.
-Hai mai pensato di fare il cantante?- rise, e raggiunse Cas di fronte al televisore.-Let it go, let it go, turn away and slam the door!- continuò poi la strofa, afferrando uno dei soprammobili sul tavolo e fingendo fosse un microfono.
-Here I stand, and here I’ll stay … let the storm rage on!- e il moro allargò le braccia imitando la ragazza nel cartone animato , stonando sulla nota alta e facendo un passo indietro, andando addosso a Dean e facendoli crollare entrambi sul divano.
-Ehi, hai intenzione di cadermi addosso ancora, oggi?- sogghignò il biondo, trovandosi un’altra volta soffocato dal peso di Castiel. Si alzò sulle braccia, trovandosi faccia a faccia con lui.
I suoi occhi blu non sembravano nemmeno reali. Non erano azzurri, no, come se l’azzurro fosse il colore più scontato. Eranoblu profondo. Più o meno come il mare in tempesta.
Si fissarono, ancora e ancora, per un tempo che parve interminabile. La tensione sessuale si poteva tranquillamente tagliare con un coltello.
Castiel deglutì, non era certo la prima volta che erano arrivati a quel punto. Ma in quel momento non si sentiva in imbarazzo come quando erano andati fin sulla porta di casa sua. No, non aveva più paura. Si sporse, e sfiorò il mento di Dean con le labbra, graffiandosi con il suo principio di barba. Dean, dal canto suo, non riuscì a trattenersi di più, e si chinò a baciargli la spalla e il collo, sentendosi il cavallo dei pantaloni stretto come mai prima.
-Dean…- sussurrò Cas, il cuore in gola, una improvvisa arsura in bocca. Il Winchester provvide subito ad umettargli le labbra secche, passandoci sopra la lingua con un movimento sensuale, senza interrompere il contatto coi suoi occhi.
Cas lo afferrò per il colletto della camicia e lo baciò, mettendo l’altra mano sulla sua nuca:- Dean, forse dovremmo spostarci…- disse, fra un bacio e l’altro.
Dean lo sollevò fra le sue braccia, impresa alquanto ardua (Castiel era pur sempre alto uno e ottanta, non era certo uno scricciolo) e lo portò fino in camera, dove il ragazzo si fece mettere giù e spinse Dean indietro, finché non ricadde sul materasso.
Dopodiché Castiel si sfilò le scarpe, e prese un altro respiro. Dean si mise a sedere, prendendo Cas per uno dei passanti per la cintura dei suoi jeans, e lo trascinò lì, lasciando che la sua felpa facesse la stessa fine del maglione dell’amante (ormai doveva definirlo così, no?).
-Hai un tatuaggio.- notò il moro, osservando meglio il collo di Dean. Sulla clavicola,infatti, aveva un pentagramma circondato da un sole, un tribale.
-Sigillo anti possessione. O almeno, questo è quello che mi hanno detto quando l’ho fatto.-spiegò semplicemente, mentre lasciava piccoli baci lungo il suo collo, e lasciava che le mani dell’altro vagassero sulla sua schiena nuda.- Tu hai qualche tatuaggio?- domandò poi, già col fiatone.
Castiel lo guardò perplesso:-Credevo l’avessi notato.- diede le spalle a Dean, permettendogli di vedergli la schiena.
-Sono…- corrugò la fronte.-… sono ali?- passò il dito in mezzo all’attaccatura delle due enormi ali tatuate, facendo inarcare istintivamente il bacino di Cas.
Castiel prese coraggio, era tanto tempo che non lo faceva, e si mise a cavalcioni di Dean, armeggiando con la zip dei suoi pantaloni e sfilandoglieli, per poi passare ai propri, abbandonandoli da qualche parte. Sentì qualcosa infrangersi, probabilmente lanciando i suoi jeans aveva fatto qualche danno. Ma non gliene importava.
L’erezione di Dean era parecchio evidente, seppur ancora nascosta dai boxer neri. Castiel si chinò su di lui e catturò le sue labbra con le proprie, mordendole, facendo gemere lievemente l’altro.
Ma poi toccò a lui, quando il biondo infilò la mano dentro i suoi slip neri e con un gesto li fece finire a terra, lasciandolo nudo e ansimante. Dean si tolse i boxer, e si sporse per prendere il preservativo dalla tasca esterna della borsa (“Se vuoi nascondere qualcosa, mettila in bella mostra” dicevano in un film).
Castiel ne approfittò per abbracciarlo, incrociando le braccia sul suo petto e appoggiando la testa sulla sua spalla. Sospirò, riprendendo fiato. Poi, appena Dean trovò la piccola bustina quadrata, la appoggiò sul comodino il più velocemente possibile, rischiando di perderla, perché Cas gli aveva artigliato i fianchi e aveva affondato il viso nel suo interno coscia, mordendo la carne tenera e sensibile, marchiandola coi denti.
Dean gemette forte, quando Castiel glielo prese in bocca, e succhiava forte, così forte che il Winchester pensava sarebbe venuto all’istante. Si puntellò sui gomiti per cercare di resistere, mentre l’altro gli stuzzicava i testicoli con la lingua e ogni tanto dava una lappata all’asta ormai completamente eretta.
-Cas!- quasi strillò, e deglutì, gli occhi spalancati e lucidi, le pupille dilatate. Cercò di riprendere il controllo, mentre Castiel si tirava su per prendere fiato.-Sdraiati… sdraiati a pancia sotto.- disse poi, con voce roca, il biondo.
Cas ubbidì, e mentre si sdraiava sentiva la sua erezione pulsare, schiacciata sotto il peso suo e dell’altro.
Dean infilò il preservativo, e riusciva a percepire il respiro affannato di Cas e i battiti del suo cuore che non facevano altro che aumentare di velocità.
-Okay, pronto?- chiese, con voce roca. Come risposta ricevette un mugolio di assenso.
Il Winchester si accorse dopo che non aveva preparato Castiel, e se ne pentì. Ma ormai era troppo tardi. Era già entrato a metà. Cas strinse i denti, affondando la faccia nel cuscino e stringendo le lenzuola con le mani per il dolore.
-Dean…- gemette, e cercò di voltarsi, ma gli fu impossibile. Voleva guardarlo negli occhi. Voleva baciarlo, per esorcizzare le fitte che come spuntoni pungevano nel suo basso ventre.
-Dean!-ripeté, quando finalmente Dean trovò il suo punto sensibile e ci sbatté contro con violenza. Dopo un’altra spinta Dean voltò il compagno, facendolo urlare, e prese la sua erezione in mano, cercando di coordinarsi con il ritmo delle sue spinte. Castiel buttò la testa indietro, in estasi, gli occhi chiusi e la bocca socchiusa, che venne presto riempita dalla lingua di Dean, chinatosi di nuovo su di lui.
Poi Dean ringhiò, si irrigidì, venne, e Cas si sentì vuoto quando uscì da lui come si strappa un cerotto, tutto d’un colpo.
Il biondo, respirando affannosamente, si sdraiò su un fianco, dopo aver buttato il preservativo nel cestino di fianco Castiel sostituì la mano di Dean con la propria, e finalmente venne anche lui, fra mille sbuffi e sospiri.
Dean si accoccolò sulla schiena dell’amante, abbracciandolo da dietro, lasciandogli qualche bacio sulla nuca e sulle scapole. Ecco la parte che preferiva: le coccole post-sesso. Quando ti era lecito baciare e abbracciare qualcuno senza un secondo fine, perché quel secondo fine lo si era già raggiunto.
-Cas?- bofonchiò Dean, con voce roca. Sentì l’altro muovere appena le spalle, per poi voltarsi verso di lui. Si perse negli occhi di Castiel, ancora più blu dopo aver fatto l’amore.
-Che c’è, Dean?- disse, con voce impastata.
-Vuoi essere il mio angelo?- la domanda gli suonava così stupida, ora che l’aveva pronunciata.
-Credevo non me l’avresti mai chiesto.-ed entrambi si addormentarono, avvinghiati.
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As long as you're mine
FanfictionDean Winchester conosce Castiel a un karaoke ad alto tasso alcolico in una fredda sera d'autunno a New York. Forse è arrivato il momento per entrambi di trovare il loro posto nel mondo. Magari a suon di musical.