-Perché le ali?- domandò Dean dopo un po’, mentre accarezzava il petto di Castiel in modo ritmico e il più impercettibilmente possibile.
-Mia sorella una volta mi ha detto che sognavo troppo in grande, che volavo troppo in alto con la testa. Credo di averla presa alla lettera.- ridacchiò l’altro, dopo essersi girato verso il Winchester ed avergli scoccato un leggero bacio sulle labbra.
-Beh, sono contento che tu lo abbia fatto.- mormorò allora il biondo, passando una mano fra i capelli scuri del ragazzo, scompigliandoglieli, per poi alzarsi ed afferrare i pantaloni abbandonati sulla sedia in camera da letto.
Era domenica sera. Erano tornati a letto dopo il pranzo, in cui Castiel aveva sfoderato le sue eccellenti doti culinarie e aveva carbonizzato la carne sul grill. Si erano dovuti accontentare di pane e formaggio.
E Cas sapeva come farsi perdonare.
-Dobbiamo già andare?- il moro si alzò e si stiracchiò, scrocchiando le spalle e il collo. Fare sesso con Dean era peggio che andare in palestra. Ma di gran lunga più piacevole.
-Beh, io domani inizio alle otto in tavola calda, e tu hai una lezione sui Simboli della Cristianità.- disse il maggiore dei Winchester, lanciando a Castiel il maglione candido che indossava fino a poche ore prima ed esortandolo a raccogliere le sue cose per poi metterle in auto. –Possiamo sempre tornarci.- aggiunse, con un sorriso beffardo.-Dean, c’è una cosa che devo dirti.- cominciò Cas, sul sedile del passeggero, schiarendosi prima la voce.
“Ecco,ora dirà che ha un altro” pensò Dean.
-Spara.- mormorò con un filo di voce. Aveva paura ad ascoltarlo.
-Io… beh, non è una cosa semplicissima da dire…- esordì, ma non riuscì a fare a meno di deglutire.-C’è un motivo per cui non ti ho fatto entrare in casa, ad Halloween.- continuò poi, cercando di tenere la voce ferma.-Io… io ho un bambino.-e tirò un sospiro, strizzando gli occhi.
-Un… un bambino?- Dean era scioccato. Più che scioccato, esterrefatto. –E con chi l’hai… ehm… -e fece un gesto abbastanza esplicito con una mano, mentre con l’altra teneva stretto il volante.
-Oh, no! Non è… non è mio!- Castiel scoppiò a ridere.- No, non sono io il padre! Sono suo zio!- sorrise.- Mio fratello Michael, quel coglione, ha pensato bene di andare a Las Vegas a vivere, e mi ha mollato il suo tenero pargoletto in custodia. Inutile dire che in due mesi non si è nemmeno fatto vivo.-alzò le spalle, sospirando.
-Beh, bella fregatura. Come si chiama il piccoletto?
-In realtà Mickey non me l'ha mai detto, quindi mi limito a chiamarlo frignone o piccola scimmia urlatrice.
Stavolta fu Dean a ridere a crepapelle. Proprio non ce lo vedeva Castiel a fare il padre.
-Piccola scimmia urlatrice?-aggiunse poi,senza smettere di sorridere.-è davvero così terribile?
-Riesco a dormire solo quando lo lascio da Gabriel. Anche lui è pur sempre suo zio.-sbuffò, scrollando la testa.
-Aspetta… Gabriel è tuo fratello?- l’angelo festaiolo era davvero fratello del suo angelo?-Quanti diavolo siete in famiglia?
-Uhm… quattro maschi e una femmina. Io, Gabe, Mickey, Raphael e… Anna, la mia sorellina.-spiegò, mentre osservava il suo condominio avvicinarsi inesorabilmente dal finestrino davanti.
Si slacciò la cintura e scese, per poi andare ad aprire il baule dell’Impala per prendere il suo borsone. Dean lo seguì fino all’entrata, dove si salutarono con un bacio appassionato, prima che Castiel sparisse dietro il portone.
Dean tornò all’auto, e fece per mettere in moto, quando una figura a lui assai familiare gli comparve davanti agli occhi, esattamente dove aveva lasciato il suo ragazzo.
Era… Sam?
Che diamine ci faceva lì a quell’ora?
Stando per richiamare la sua attenzione, si bloccò in tempo, perché un’altra sagoma apparve di fianco al fratello, ed emise un singulto di sorpresa.
Gabriel si alzò in punta di piedi e posò un bacio leggero sulle labbra del minore dei Winchester.
-Hey, Sammy!- esclamò allora Dean, appena Gabe rientrò in casa.
-Dean?!- Sam deglutì, spaventato.
-Vuoi un passaggio?- domandò, facendo finta di nulla.
-Certo…- e salì in auto, sperando che il suo fratellone non facesse domande. Purtroppo però fu inevitabile, per coprire il silenzio che si era formato, che Dean iniziasse a parlare a ruota libera.
-TU E GABRIEL?! STIAMO SCHERZANDO?!- cominciò. -Non che stia criticando i tuoi gusti sessuali, solo che… GABRIEL!- e batté una mano sul volante. –Sembra… cioè…
-Un po’ sopra le righe?- e Sam rise, buttando la testa indietro e sbattendola contro il sedile. Poi alzò il volume dell’autoradio, e le note degli AC-DC si diffusero nell’abitacolo.
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As long as you're mine
Fiksi PenggemarDean Winchester conosce Castiel a un karaoke ad alto tasso alcolico in una fredda sera d'autunno a New York. Forse è arrivato il momento per entrambi di trovare il loro posto nel mondo. Magari a suon di musical.