Chapter 2

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Finita la festa salutai tutti i miei amici continuando a ringraziarli della festa, anche se il mio unico pensiero era quello di partire.

Quella notte ci misi un po' per addormentarmi, ma ad un certo punto mia mamma entrò in camera mia. "Hey tesoro come stai?" mi chiese, ed io feci solo un sorriso grande tanto il mio viso. Mi iniziò a fare tutte le raccomandazioni da mamma, una palla! Poi mi diede la buona notte e se ne andò a dormire.

La mattina dopo ero stanchissima, mi svegliai addirittura alle 12:45. Ero al settimo cielo e aspettavo che papà mi dicesse la data della partenza, ma stranamente ci mise un po' ad arrivare a tavola per fare colazione.
Arrivò e durante tutta la colazione stetti in silenzio cercando di non rompere le scatole a papà con le mie mille domande. Poi lui mi disse che la prima partita degli europei era a Roma e che io sarei andata con lui.

Era tra 2 giorni e noi partivamo il giorno dopo, quindi, subito dopo colazione, andai a preparami le cose da portare e come vestirmi soprattutto.
Il giorno dopo dovevamo partire verso le 9:30 di mattina per prendere il treno per Roma, indossai questo outfit.

Arrivammo a Roma e la squadra aveva gli allenamenti quindi mio padre mi chiese se volevo assistere

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Arrivammo a Roma e la squadra aveva gli allenamenti quindi mio padre mi chiese se volevo assistere.
Beh era comunque la nazionale italiana, mica poco. Rimasi lì con loro e mi misi a bordo campo, tranquilla per i fatti miei. Mio padre mi presentò a loro:"Allora ragazzi, lei è mia figlia si chiama Samantha". Tutti insieme mi salutarono, sembrava che gli stavo simpatica. "Bene, io non darò fastidio" dissi girandomi per sedermi a terra. Sono sempre stata fan del calcio e quindi conoscevo anche i giocatori, soprattutto della nazionale italiana essendo mio padre l'allenatore. Diciamo che li conoscevo abbastanza grazie ai social e a tutte le notizie del web.

Mentre mi sedevo vidi che Federico (Chiesa) mi stava guardando e quando si accorse che lo avevo notato si girò accennando un sorriso. Non so perché ma diventai rossa e quindi abbassai la testa per leggere un libro. Tutto il tempo pensai a quello scambio di sguardi avvenuto poco prima, so che non era nulla di che, però mi rese stranamente felice.

𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚊𝚌𝚌𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚊 𝚝𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora