Chapter 3

816 20 4
                                    

Aprii il mio libro, era "Magnus Chase - e gli dèi di Asgard". Il libro è davvero molto grande, più di 500 pagine ed io ero solo all'inizio. In realtà ero indecisa se ascoltare musica o leggere. Gli allenamenti duravano 3 ore quindi decisi di fare un po' e un po'. Eravamo all'aperto e come aprii il libro volò il mio segnalibro in aria. "cazzo!" sussurrai incazzta con il vento. Corsi subito a riprenderlo ma finí in mezzo al campo. Con tutta la fortuna che mi ritrovo finí dritto sulla testa di Federico, tanto per alimentare l'imbarazzo precedente. Lui si gira verso di me e sorride dicendo "È tuo?" e io gli rispondo con "Non vedo altri lettori a bordo campo, quindi sì". Riaccennò un sorriso e me lo diede in mano, poi se ne tornò ad allenarsi.

Tutta imbarazzata nuovamente tornai al mio angolino e continuai a leggere. Quel libro mi prendeva tanto ogni volta che lo leggevo e quindi rimasi lì per 3 ore sfogliando quel tomo. A fine allenamento andarono tutti negli spogliatoi a cambiarsi e io continuai a leggere fuori, mio padre venne da me e disse "aspettami vicino la macchina" e io non sapevo assolutamente dove l'avesse parcheggiata. Mentre cercavo papà per chiederglielo ero finita negli spogliatoi dei maschi. Ma dico io no, perché cavolo non scrivete sulla porta "spogliatoi"? Ebbene sì, ero finita lì dentro insieme a quella massa di ragazzi quasi tutti a petto nudo. Appena aprii la porta mi resi conto di aver sbagliato e chiusi di scatto gli occhi e la porta contemporaneamente.

Sentii Nicolò (Barella) dire "stai tranquilla che non ti mangiamo" e io mi misi a ridere. Arrivò mio padre da dietro "Cosa ci fai davanti la porta degli spogliatoi?", "stavo solo cercando te per chiederti dov'era la macchina" risposi io tutta rossa. Papà mi indicò l'auto e me ne andai.

Avevamo prenotato un hotel per stare lì fino al giorno dopo per la partita, ovviamente eravamo tutti nello stesso hotel e io grazie a dio avevo una stanza gigante tutta per me. Letto a due piazze con un armadio abbastanza grande, però non avevo voglia di mettere i miei vestiti lì quindi li lasciai in valigia. Il bagno era bello spazioso e io avevo sfortunatamente anche il ciclo. Presi tutte le mie cose e le misi in bagno così da trovarmele pronte per lavarmi la mattina dopo, compresi anche i miei assorbenti che misi in un cassetto. I ragazzi avevano le stanze con due letti singoli quindi erano a coppie. Nicolò stava in stanza con Ciro (Immobile) e invece Federico era in stanza con Lorenzo (Insigne).

La sera verso tardi mi sento bussare alla mia porta con violenza, sono sincera mi sono preoccupata pensando fossero i ladri quindi ci misi un po' ad aprire. Come aprii la porta mi ritrovai Federico che mi chiese "Ti prego posso usare il tuo bagno che sto morendo? Lore ci sta mettendo 3 anni a farsi una doccia". Lo guardai ridendo e gli indicai il bagno facendo cenno che poteva andare, e lui mi ringraziò correndo verso la porta. Non so per quale motivo ma non c'era la carta igienica e mi chiese dove fosse mentre iniziò ad aprire cassetti per cercarla. Tra tutti aprì esattamente quello con gli assorbenti e lo chiuse in fretta tutto imbarazzato. Mi accorsi che non stava più parlando e quindi capii che aveva sbagliato cassetto, poi la trovò e me lo disse. Uscito dal bagno non mi disse nulla solo un grazie e un buonanotte, ricambiai e se ne andò nella sua stanza.

𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚊𝚌𝚌𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚊 𝚝𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora