Rew, 22 Aprile 2013

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Sento la sveglia e accendo il cellulare. Sono le quattro di mattina, cosa ci faccio sveglia?
Poi ci penso. Oggi vado in gita! Tre giorni in Umbria fuori da tutte le preoccupazioni.
Arrivo in piazza Borella alle sei, e vedo Carmen già pronta.
"Scendiamo" dico a Bea che annuisce.
Passiamo un po' il tempo parlando con Carmen e vedendo che il nostro punto di ritrovo si riempie pian piano.
"Sono le sono le sette meno cinque e Giada non è ancora arrivata!" Siamo tutti agitati perché Giada non è ancora arrivata, proviamo a chiamarla ma non risponde.
Finalmente risponde.
"Sta arrivando" Bea sorride e ci rilassiamo tutti.
//ore 12.07
Siamo in autogrill, per sgranchire le gambe e mangiare qualcosa.
Non ho ancora visto Luca stamattina, siamo anche in due pullman diversi purtroppo.
Appena scendo dal pullman lo vedo parlare con dei suoi compagni.
Inizio a scattare un po' di foto a random, per non dimenticarmi neanche un dettaglio di questa gita. Sento qualcuno che mi chiama, mi giro e lo vedo.
"Mi segui?" Dico sospettosa.
"Ah, hai la Canon! Stasera dobbiamo fare una foto io e te, capito?" Mi sorride.
"Oh, em, sisi" Riesco a balbettare, mi lancia un ultima occhiata e andiamo nei nostri relativi pullman.

//ore 20.00
La giornata è stata davvero fantastica. Be', che dire, io e Luca siamo molto fortunati tanto che siamo pure in gruppi diversi, ma lui in ogni ritaglio che abbiamo si avvicina sempre a me con qualsiasi scusa.
Come a pranzo. Eravamo in un grande parco divisi nei nostri gruppi, e abbiamo usato un momento di distrazione dei prof perché i ragazzi del mio gruppo e quelli dell altro si parlassero. Si è avvicinato a me e mi ha abbracciato. Abbiamo parlato un po' del viaggio stancate in pullman, poi è arrivato il prof a separare i due gruppi.
"Ma perché andate di la? C'è qualcuno di interessante?" Il prof ci ha guardato con un sorriso malizioso.
"Allora, Sharon?" Greta mi ha fatto l'occhiolino.
"Eh? Cosa? Sharon, cosa ci nascondi?" Ha detto il prof.
"Io.. prof, nulla.." Ho risposto imbarazzata.
"Prof le spiego, le piace Luca." Interviene Giada sorridendo soddisfatta.
"È tutto chiaro ora.." Il prof mi ha guardato in modo strano. Qualcosa ha in mente.
Ora siamo a tavola, io sono a capotavola e nel tavolo di fianco c'è Luca, ma è voltato. A volte si gira e mi guarda.
È appena arrivato il secondo e vedo che lui si alza, e lo seguo con la cosa dell occhio per capire le sue intenzioni.
Viene nel nostro tavolo "Ei raga! Disturbo? Sha fammi spazio"
E si siede sulla sedia con me. Sento di avere un sorriso ampissimo perché ad un certo punto mi fanno male le
guance.
Arriva la cameriera e lui le dice "Nono, io sto qui!" e si fa spostare tutto
vicino a me.
"Ma io non ti ho detto che ti voglio qui!" Esclamo.
"Non mi interessa, io ci sto lo stesso" Sorride soddisfatto.
È terminata la cena così, andiamo in stanza e riposarci un po' prima di scendere di nuovo.
Sono in stanza con Bea, Giada e Greta, e ci stiamo truccando.
Finito scendiamo nella hall per poi andare in una sala solo per noi.
Nessuno si fa avanti a ballare o a far nulla, ma qualcuno deve rompere il ghiaccio.
Be, chi se non io che amo essere al centro dell attenzione?
Mi esibisco in una ruota con spaccata, e sento un coro di applausi e gente che si butta in pista. Iniziamo a ballare e li mi dimentico del mondo intero. Mi unisco alla musica e ai miei amici. Sento di essere felice.
A metà serata chiamo Giada, "Cerchiamo Luca"
Dopo vari giri per la sala lo troviamo.
"Allora, la nostra foto?" Gli sorrido.
Mi guarda e in quel momento tutta la confusione intorno sparisce. Ci siamo solo io e lui.

Abbiamo fatto la nostra prima foto in una sala con tantissima gente che ballava, musica alta e luci soffuse.
eravamo a metà della serata, il pomeriggio mi avevi cercato tu: 'stasera dobbiamo fare un foto io e te da soli, ricordati'
'si, ho la Canon, stai tranquillo'.
ora toccava a me cercarti.
ti ho visto ti sono venuta incontro 'allora la nostra foto?' ero imbarazzata, mi hai sorriso, mi hai abbracciato. un primo flash della macchina, ma non aveva messo bene a fuoco quindi non aveva scattato.
siamo scoppiati a ridere mentre la nostra fotografa urlava 'nonono, fermi non ho scattato, scusate!'
ci siamo posizionati, abbracciati.
poi tu ti stacchi, e mi baci la guancia.
flash.
la foto la tengo in camera, appesa, è sempre bello guardarla.
ci sono io, un sorriso stupido, e ci sei tu, un altrettanto stupido bacio.

Il richiamo dell'angelo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora