IX

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9.30
Ormai gli allenamenti erano due volte al giorno, dalle 9.30 fino alle 11.30, e poi di nuovo al pomeriggio dalle 16.30 fino alle 18.30.
Dovevano prepararsi al meglio per la partita contro il Belgio.
Mancano ancora 4 giorni alla partita e sempre fra 4 giorni Alex sarebbe ritornato a casa.

Dopo la giornata di ieri ero davvero felice.
Arrivo agli allenamenti con Alex verso le 10.
Appena arrivo in campo tutti mi corrono ad abbracciarmi.
"Guardate che ci siamo visti ieri sera, non sono partita per la guerra eh"
"Dai ragazzi muovete il culo" urla mio papà sempre molto fine.
Raggiungo Alex sulle panchine e mangiamo i macaroons che avevamo preso prima di arrivare allo stadio.
Mentre io e lui li mangiavamo, tutti i ragazzi si erano fermati per guardare me e Alex mangiare.
Mio papà li vide tutti fermi e seguí la direzione dei loro sguardi.
Ci iniziò a fissare disperato.
"Come devo fare con voi" si mise le mani nei capelli dalla disperazione.
Io e Alex stavamo trattenendo le risate per non farci cacciare dal campo.
"Fate 10 minuti di pausa poi niente più pause"
Disse mio papà ai ragazzi.
"E non mangiate niente" aggiunse lui, guardando anche e me Alex.
Senza farsi vedere i ragazzi mi chiedere un pezzo di cibo, così velocemente gliene dai uno.
"Ciro che stai facendo?" chiese mio papà
Ciro aveva la bocca piena di cibo, avevo già previsto la morte mia di Alex e di tutti i ragazzi.
Non si girò e cerco di rispondere.
"Niente mister perché" col boccone in bocca.
"Ciro girati" comandò mio papà
Tutti i ragazzi guardavano Ciro, e poi me, io ero con il terrore negli occhi e anche loro.
Ciro si giro e stava cercando di masticare piano in modo da non farsi vedere.
Nel frattempo mio papà si stava avvicinando verso di noi.
I ragazzi stavano masticando il più veloce possibile.
"Ciro cazzo butta giu" gli dissi sottovoce, ma ormai non mi sentii e mio papà era arrivato da noi.
"Cazzo" dissi tra me e me.
Ciro stava ancora mangiando, mi schiaffeggiai una mano sulla fronte per la disperazione.
"State mangiando tutti vedo. Bene 50 flessioni e due giri di corsa. E comunque ragazzi siete poco furbi, vi fate sgamare così. "
Ormai non riuscivo più a trattenere le risate, e nemmeno i ragazzi davanti a me.
Fecero come aveva detto mio papà.
Io e Alex tirammo un sospiro di sollievo.
Finito l'allenamento, andai da Ciro e gli tirai una sberla non troppo forte sul collo.
"Immobile sei poco furbo eh"
"Oh è colpa tua che hai portato il cibo"
"E tu l'hai mangiato facendoti sgamare"
Arrivo mio papà in spogliatoio e richiese l'attenzione di tutti i ragazzi.
"Oggi berrete solo acqua, visto che avete già mangiato" Tutti sbuffarono.
"Ringraziate Ciro e T/n colpa loro" aggiunse mio papà.
"Dai ma papà"
"Zitta così impari"
Appena uscì mio papà, aspettai qualche secondo e richiamai l'attenzione dei ragazzi di nuovo.
"Ordini siamo delle pizze" dissi io
"Ma come facciamo?" Chiese Marco
"Chiama Spina, e quando arrivano le vado a prendere io, poi le mangiamo in camera di qualcuno tutti insieme."
"Sei sicura funzioni?" Chiese Chiellini
"Massi è un gioco da ragazzi"
"Se lo dici tu"
"Ora cambiatevi e appena mio papà torna in camera noi ordiniamo"
Uscii dal spogliatoio, con aria soddisfatta per il piano geniale che mi era venuto in mente.
Tornammo in Hotel, Alex aspettava che mio papà sarebbe entrato in stanza.
Mi arrivo un messaggio da parte sua*via libera*.
Spina chiamò la prima pizzeria che abbiamo trovato in internet. Le pizze sarebbero state pronte in 15 minuti.
Aspettai per tutto il tempo giù, arrivarono in anticipo di 5 minuti, le presi e pagai il fattorino.
Tornai in camera di Spina, avendo la camera più grande ci saremmo stati tutti.
C'è l'avevamo fatta.
"E ora con i cartoni?" Chiese Spina.
Cazzo a questo non ci avevo pensato.
"Beh li buttiamo nel cestino della carta" rispose Nico.
"Si Nico grazie, io pensavo a buttarli in un buco nero, ma può funzionare anche il tuo piano"
Mi fece la linguaccia.
Alla fine trovammo un modo, andò Alex senza farsi vedere.

Al pomeriggio ci sarebbe stato il secondo allenamento, ma non ci andai.
Anzi andai con Alex in piscina.
Presi ancora un po' di sole e poi andai sul materassino, mi addormentai sopra di esso.

Amore in campo ~Nicolò Barella~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora