Capitolo 35: Thailandia

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Sono giorni che le condizioni di Miguel non migliorano. Ci siamo rifugiati in una mia proprietà in Thailandia con i miei uomini: siamo in un casa al centro di Bangkok. In questo momento sto bagnando la fronte bollente di Miguel con un panno bagnato in acqua fredda e, più tardi, gli farò prender le adeguate medicine. Ancora devo realizzare di essere stata cacciata di casa da Riccardo, il cui comportamento mi ha ferito profondamente da un lato ma dall'altro non lo biasimo. Papà e i miei fratelli mi stavano proteggendo da quest'uomo che mi ha distrutta in mille pezzi e per il quale ho perso tutto.

Sonno immersa tra i miei pensieri che non mi accorgo che Miguel posiziona una mano sul mio polso <<Isa che cosa ti passa per que..quella testolina?>> mi domanda debolmente <<Niente Miguel, niente>> <<Non mentirmi Isa ti conosco>> dice prima di aprire gli occhi. Quegli occhi che ti penetrano l'anima e che scalfiscono ogni tipologia di barriera che ho creato <<Miguel non è niente, riposati adesso, hai ancora la febbre molto alta>> gli dico mentre mi alzo in procinto di uscire dalla stanza ma lui mi blocca nuovamente il polso <<Resta con me Isa..>> sussurra. Mi avvicino a lui e gli rimbocco le coperte <<Riposati Miguel, passerò più tardi a vedere come stai>> mormoro uscendo dalla camera.

Sono coricata sul divano quando sento delle urla che richiamano la mia attenzione. Subito mi dirigo alla camera da cui provengono le urla, entro e trovo Miguel in un bagno di sudore. Mi avvicino frettolosamente e, togliendogli le coperte, gli dico <<Miguel vieni con me>> facendolo appoggiare a me. Ci dirigiamo entrambi sotto la doccia ed apro l'acqua fredda. Con la camicia bagnata posso intravedere il suo torace <<Isa>> mi richiama <<Grazie>> <<Non devi ringraziarmi Miguel, non lo faccio per te>> <<E per chi lo fai quindi?>> domanda. Non rispondo, non gliela voglio dare la soddisfazione. Con due dita mi alza il mento e mi fissa <<Non sai quanto mi sono mancate queste labbra da assaporare>> sussurra.

Gli tolgo delicatamente le dita dal mio mento <<Miguel no>> dico cercando di sorpassarlo e di uscire dalla doccia. Sono estremamente imbarazzata quando sono con lui ma non dovrei esserlo. Prima di uscire dalla doccia, allunga le mani sui miei franchi. Abbassa la testa e si appoggia sulla mia spalla <<Mi dispiace Isa per tutto quanto>> mi sussurra all'orecchio mentre mi abbraccia da dietro. <<Miguel non stai bene, scotti molto e stai delirando>> <<No Isa dico sul serio mi dispiace per quello che ti è successo e ti posso assicurare che i miei fratelli pagheranno con la vita>> <<Miguel non me ne faccio niente delle tue promesse. L'ultima volta che mi sono fidata di te, mi hai rinchiusa in una cella per tempo indeterminato. Mentre stavo da cani e i tuoi fratelli godevano nell'usurpare il mio corpo, tu non hai fatto niente. Se fossi stato il mio uomo mi avresti difesa. Todo lo que sé es que quererte ha sido un tiempo perdido, Hernández>> dico sciogliendo delicatamente l'abbraccio.

Mi dirigo in camera e mi spoglio buttando i vestiti a terra. Provo collera, dolore, frustrazione.... troppe emozioni in questo periodo, rischio di rimanerne sopraffatta... Mi metto una tuta comoda e mi asciugo i capelli legandoli, infine, in una coda alta. Dovrei tagliarli, incominciano ad essere fastidiosi...

<<Isa mi fai una promessa bambina mia??>> mi chiede Riccardo.

<<Si certo dimmi>>

<<Promettimi che non ti taglierai mai i capelli, sono bellissimi>>

<<Va bene>>

Rido alla promessa che feci a Riccardo anni fa. I tempi sono cambiati: ho deciso di proseguire da sola, ormai ho perso tutto e tutti. Ho distrutto tutti gli oggetti che contenevano all'interno segnali GPS così da non essere rintracciati da nessuno. Siamo isolati dal resto della mafia qui a Bangkok e, con i miei uomini, usiamo solo telefoni usa e getta. È ora di cena e decido di andare a prendere qualcosa fuori ma prima di farlo decido di travestirmi per evitare di essere riconosciuta. Scendo e sulla via noto un piccolo supermercato: l'occhio richiama subito la mia attenzione e prendo all'occorrente ciò che mi serve. Una volta riempito il cestino mi dirigo alla cassa e pago.

In cucina mi adopero immediatamente a cucinare <<Signorina possiamo darle una mano?>> mi domanda Luca <<Tranquillo Luca ti ringrazio ma non ne ho bisogno>> rispondo sorridendogli. <<Insisto signorina, io e Gianluca vogliamo aiutarla>> dice mentre entrambi i miei uomini si fanno su le maniche delle camicie <<Va bene, vi ringrazio>>. Prepariamo il pad thai, ossia noodles saltati in padella con uova , verdure, tofu, pesce e granella di arachidi accompagnato dai por pia tord – gli involtini di primavera ripieni di verdura- e dal green curry, piatto a base dei tipici peperoncini verdi. <<Scusate, qualcuno può portare un vassoio in camera di Miguel per cortesia?>> domando ai miei uomini. Gianluca viene verso di me e con le mani tese mi fa comprendere che sarà lui a portare la cena a Miguel.

Sparecchiato la tavola e messo i piatti in lavastoviglie, ci raduniamo in soggiorno <<Capo adesso come ci comportiamo?>> domanda Emilio <<Per ora non faremo niente Emilio. Siamo nettamente in minoranza rispetto agli uomini di Hernández o di Riccardo, dobbiamo riprendere le forze ed organizzare perfettamente e con calma un piano e dobbiamo farcela da soli. Spero che le vostre famiglie siano al sicuro>> termino la frase vedendo che i miei uomini annuiscono, segno che i membri delle loro rispettive famiglie sono stati avvisati. <<Mi dispiace di avervi trascinato in questo bordello ...>> mormoro alquanto dispiaciuta <<Signorina non dica così la prego, era naturale che la seguissimo>> ribatte dolcemente Luca accarezzandomi una spalla. <<Grazie ragazzi>>.

È calata la sera ormai e tutti ci siamo diretti nelle nostre stanze: per non destare sospetti, abbiamo occupato solamente due appartamenti arrangiandoci come meglio potevamo. Sono nel mio letto quando due calde mani mi abbracciano da dietro. Il suo profumo è inconfondibile <<La cena era squisita, ti sei superata, anzi vi siete superati>> <<Come stai??>> domando freddamente <<Molto meglio, la febbre sta scendendo, Luca mi ha detto che al momento la temperatura è quella di 37°>> <<Mi fa piacere e ora, se non ti dispiace, gradirei che vada in camera tua>> <<Scordatelo>> <<Miguel vai in camera tua, non lo ripeterò una terza volta>> <<No>> risponde stingendomi a sé <<Non ti lascio Isa, non più>> continua dandomi dei baci alla tempia <<Ed ora dormi nena >>.

Cado tra le braccia di Morfeo.



Nota autrice: Buon pomeriggio! Continuiamo con la storia di questi due ragazzi che mi stanno appassionando e facendo perdere il senno!  So bene che è un capitolo relativamente breve rispetto a quelli che scrivo, vi prometto che i prossimi saranno un po' più lunghi.

Baci Marty

Entre amor y venganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora