Capitolo 20: Together as one

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Mi sveglio a causa della luce proveniente dalle finestre. Sto per alzarmi, quando il dolore alla spalla mi provoca un gemito di dolore <<Ehi ehi, vacci piano principessa guerriera>>. La sua voce. <<Miguel .....>>  <<Ti fa male la spalla?>> mi domanda sedendosi lentamente sul letto accanto a lei. La testa mi scoppia: la sparatoria, la morte di Maria, la rivelazione sulla mia identità... era troppo. Ho bisogno di metabolizzare ma non posso fare a meno di chiedermi che cosa ne è di papà, degli Orsi, di Rafael e di Fernando. Cerco di rialzarmi ma vengo bloccata da Miguel<<Stai giù, il medico ha detto che non devi sforzarti>>.

<< Dove siamo Miguel??? Sei stato tu a portarmi qui?>> Sorride e mi accarezza dolcemente il volto: <<Shhh riposa mia piccola guerriera! Adesso ti devi rimettere in forze e poi parleremo!>>. <<Graz....grazie Miguel per avermi aiutata!>> affermo con una voce appena percettibile all'orecchio. <<Aspetta aspetta! FERMI TUTTI! Isabel Rodríguez mi sta ringraziando!>> provocandomi inizialmente una risata. Mi blocco all'istante <<Co-come mi hai chiamata??>>. <<Ti ho chiamata Isabel Rodríguez!>> risponde sfoggiando un sorriso. <<Oh certo devo dedurre che una volta guarita mi porterai da tuo padre no? Godrai nel vedere la mia sofferenza, il mio dolor->> mi sigilla le labbra con il suo dito: <<Perché ritieni che io sia uguale a mio padre e che ti porterei da lui?? Ehm!!>>. Non rispondo e volgo lo sguardo a destra.

<<Isa voltati!>>.Non cedo. <<Voltati>> riprova Miguel fallendo miseramente. Mi porta le dita sotto al mento per girarmi il viso verso di sé. Occhi negli occhi: <<Isa perché credi che ti abbia portata qui? Che ti abbia fatta curare da un medico? Non sono mio padre! Ti do la mia parola che non ti farò toccare da lui! Puoi fidarti di me Isa! Ti staranno cercando tutti in questo momento: mio padre per vederti morta, la tua famiglia per riportarti da loro! Ma tu di quello che hai bisogno è stabilità adesso. Io non so nulla di te né del passato di mio padre. Per questo ti chiedo di dirmi quello che ricordi di quella notte! Ho bisogno che tu me lo dica!>>.

<< Perché Miguel mi dici queste cose?>> Miguel mi si avvicina <<Non lo hai ancora capito?? Per me sei importante Isa! Voglio proteggerti ma non posso farlo se tu non me lo permetti. Per farlo, devo sapere!>> esclama accarezzandomi una guancia.

Sospiro <<Ti racconterò quello che vuoi sapere. Quando ero piccola, mio padre, José Rodríguez era il Capo del Consiglio dei ministri mafiosi. Era temuto e rispettato da tutti ma non da tuo padre, da Smirnov, da Lucrecia e, a quanto pare, da Maria. Durante varie riunioni, tuo padre e Smirnov avevano più volte minacciato mio padre, ma lui, aveva sempre mostrato cosa succedeva a chi minacciava la sua famiglia uccidendo la moglie di Smirnov. Fu allora che la mia famiglia pagò il prezzo più alto. Una notte venni svegliata da Rafael, ci nascondemmo in una stanza e udimmo la voce di tuo padre e di Lucrecia. Poi sentì degli spari: i miei fratelli Darío e Antonio sono stati uccisi di fronte a mio padre a e a mia madre. Le urla di mia madre si sentivano in tutte la casa. Mentre tuo padre diede l'ordine di cercarmi, Lucrecia diede l'ordine ad alcuni uomini di.... di...violentare mia madre>>. Sento le lacrime scendere, non ce la faccio a continuare. Miguel mi stringe la mano infondendomi forza.

<<Le urla di mio padre erano ben udibili e io piansi, piansi con lui mentre Rafael mi teneva con sé al riparo. Gli uomini di tuo padre rientrarono in quella stanza annunciando che non erano riusciti a trovarmi. Álvaro diede un'ultima opportunità ai miei genitori di rivelare la mia posizione. Non risposero. Seguirono degli spari. Rafael con Fernando mi portarono al sicuro in Italia da Riccardo, che mi ha cresciuta personalmente come se fossi sua figlia per poi adottarmi legalmente. Ho stretto un legame profondo con Roberto e Massimo, tanto da considerarli i miei fratelli. Solo Maria mi maltrattava verbalmente e psicologicamente. Non mi importava: ero decisa a divenire una macchina da guerra per distruggere ciò che mi era stato portato via! Papà e i ragazzi sono la mia famiglia, non posso perdere anche loro.>> pronuncio queste parole singhiozzando. Le lacrime mi scendono lungo le guance, accompagnate da dei singhiozzi.

Miguel mi abbraccia: rimango rigida fino a quando non inizia ad accarezzarmi. Stringo i pugni sulla sua camicia bianca. Mi era mancato il contatto .Mi era mancato lui. <<Shhhh shhh nena! Non sei più sola, adesso hai anche me. Starò al tuo fianco e ti proteggerò finché quest'incubo non avrà mai fine.>> mi promette per poi staccarsi leggermente guardandomi negli occhi:<< Tu sei la cosa più preziosa che mi sia capitata! Non lascerò che ti tocchino in alcun modo. Insieme metteremo fine a tutto questo e tu, rivendicherai la tua famiglia. Insieme scateneremo una guerra. Perché che tu lo voglia o no, la tua battaglia ora è diventata anche la mia battaglia!>> Posa dolcemente le labbra sulle sue. È un bacio dolce: non rude come quella volta nella sua suite. <<Tu sei mia! Ricordalo! Non puoi scappare da me. Ti ho messo gli occhi addosso la prima volta che ti vidi a casa mia. La tua bellezza mi ha destabilizzato. Ma ancora di più, con il tuo carattere mi tieni testa e diamine quanto mi piace. Ogni volta che ti vedo, tutto ciò che ho intorno non esiste. C'eri e ci sei solo tu.>> mi sussurra sulle labbra.

<<Beh ammetto che pure tu non sei niente male!!>> gli dico << Come sarebbe a dire?? Hai visto che bel pezzo di manzo hai di fronte agli occhi??>> <<Dove non lo vedo>> <<Piccola demonio...>> dice mentre inizia a farmi il solletico delicatamente. <<No no Miguel, basta basta ti prego!!>> <<Ammetti che sono un bel pezzo di manzo, avanti !!>> mi dice togliendole le mani dai fianchi e appoggiandole ai lati della mia testa.

Lo sto sfidando << Non lo fare!>> <<Fare che cosa???>> domando innocentemente <<Sai benissimo di cosa sto parlando! Se tu mi guardi in quel modo, non riuscirò a trattenermi ancora per molto!>>. Guardo la sua protuberanza sorridendo. <<Isa non voglio farti male. Voglio che tu guarisca e che ti rimetta in sesto. Quando ti ho presa tra le braccia, temevo che fosse troppo tardi per te perché avevi battuto fortemente la testa. Sul jet, mentre il medico ti stava medicando, ti tenevo tra le braccia. Mi sei sembrata piccola e indifesa!>>. <<Io!? Piccola e indifesa??!>> chiedo allibita schiaffeggiandogli scherzosamente il braccio <<Ma mi hai visto??!!>> <<Si nel braccio della morte!>> afferma Miguel stizzito.

Non apro bocca: gli accarezzo dolcemente il viso. <<Grazie Miguel per tutto, per quanto desideri che tu venga con me, non posso permetterti di rischiare la tua vita>>. <<Mi stai forse dicendo che non vuoi che io ti aiuti?? Ma stai scherzando! Ascoltami per bene e apri le orecchie. Tu sei importante per me. Salvandoti, ho dichiarato guerra a mio padre. I miei fratelli mi stanno costantemente cercando, ma io sono qui con te. Quindi per una volta, accetta l'aiuto di qualcuno! >> esclama alzandosi dal letto.

Lo guardo e voglio che mi stia accanto <<Va bene! Ma faremo a modo mio!>> affermo alzandomi con fatica raggiungendolo. <<Col cazzo. Lo faremo insieme!>> ribatte Miguel.

Sono ore che Miguel è sparito ed è ormai ora di cena. Mi siedo delicatamente sul divano, facendo attenzione al braccio ferito. Scruto la casa: si tratta certamente di una tipica abitazione giapponese. <<Spero che ti piaccia il cibo giapponese!>> esclama Miguel entrando con due buste. <<Scherzi?! Lo adoro!>>. Durante il pasto, scende un silenzio imbarazzante. Penso a come mi guardava, ai momenti che abbiamo passato insieme, alla dolcezza, alla sua arroganza.

Mi sto innamorando si lui?

<< Cosa darei per sapere che cosa ti passi per la testa!>> esclama alzando il viso dal cartone<<Niente che ti riguardi!>> ribatto. <<Allora oh mia principessa guerriera, hai in mente un piano?!>> .<<Ehm no Miguel>>.<<Bene perché io ne ho uno e, credimi, ci sarà molto sangue>> termina con tono deciso.

Nota autrice: Buon pomeriggio a tutti! Isabel si è lasciata andare con Miguel, rivelandogli ogni cosa. Ora le cose si fanno interessanti. Al prossimo aggiornamento!

Entre amor y venganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora