Capitolo 38: ¿Perdón o no?

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Ormai sono passati due mesi. Avverto che Isa mi sta perdonando lentamente: ciò che è avvenuto quella fantomatica mattina è stato molto più di fare sesso. Ci stavamo chiedendo scusa, entrambi. Abbiamo provato a stare lontani l'uno dall'altra senza successo. A questo proposito, rammento quella leggenda cinese del filo rosso, secondo la quale ogni persona porta sin dalla nascita un filo rosso invisibile legato al mignolo della mano sinistra che, a sua volta, lo lega alla propria anima gemella. E la mia anima gemella è lei.

<<Miguel quanto ti manca da fare sotto la doccia?>> urla Isa. << Cinque minuti>> ammetto. Dopo una buona mezz'ora esco dal bagno con solo l'asciugamano attorno alla vita. Mi dirigo verso l'armadio della nostra camera da letto <<Alla faccia dei cinque minuti ahahh>> sogghigna Isa. Dopo aver preso una semplice maglietta e un sottotuta, lascio cadere l'asciugamano e , con la coda dell'occhio, noto che lei distoglie lo sguardo. Dopo tutto questo tempo ancora si imbarazza, quanto mi divertirò su questo.

<<Bene ora che sei vestito e tutto,andiamo in cucina a preparare la cena>> afferma alzandosi dal letto. Indossa una maglietta striminzita e un paio di pantaloncini corti. <<Dove vai vestita così?>> <<Miguel ¡No empieces, por favor. No he hecho nada, si quiero vestirme así, me visto de esta manera. Si no te gusta es tu problema. Puoi stare tranquillo, i miei uomini hanno mogli e fidanzate, alcuni figli e, di certo, non mi guardano con gli stessi occhi con cui mi guardi tu>> dice avvicinandosi. Adoro quando parla in spagnolo, mi fa impazzire. Mi avvicino a lei e le prendo i fianchi mentre lei allaccia le braccia attorno al mio collo.

<<Ah si ¿Y cómo te miro?>> le domando <<Come se fossi vitale>> ammette dandomi un bacio a stampo. << Nena non dovresti salutare anche qualcun altro?>> le chiedo stringendola più a me. Sogghigna <<Miguel sei insaziabile, basta dai, dobbiamo andare, altrimenti i miei uomini ci daranno per dispersi>> dice liberandosi. La prendo per mano e ci dirigiamo in cucina, dove ad attenderci troviamo un bel disastro: il bancone è interamente sporco di farina, di pomodoro e di altri ingredienti che non so <<Ma cosa è successo qui?>> domando <<Oh Miguel, ecco volevamo preparare la cena ma, ecco...direi che non siamo adatti!>> balbetta Luca. <<Virgen de Guadalupe dame fuerza, ¡te lo ruego!>> esclamo. <<Luca apprezziamo il vostro aiuto, ma aspettateci pure in salotto, la prepariamo noi la cena>> dice Isa con i nervi tesi. <<Mamma mia ma guarda che hanno combinato, Miguel tu prima hai chiesto aiuto alla Vergine di Guadalupe, io devo chiedere aiuto a Dio di dotarmi ancora per molto tempo della pazienza che non ho! Forza, chico, prima prepariamo questa cena , prima puliamo questo disastro>> ammette indaffarata. Scoppio a ridere alle sue affermazioni.

<<Non ridere chico, la cosa è seria!>> esclama Isa tentando di rimanere seria ma, conoscendola bene, a breve scoppierà a ridere. Ah eccola là quella risata per cui impazzisco. <<Ok ok basta dai Miguel prepariamo la cena>> dice respirando. Mentre stiamo aspettando che i khanom chin kaeng kiao wan kai e i phad kaphrao siano pronti, Luca entra in cucina <<Ehm che buon odorino!>> <<Fuori dalla cucina!>> esclama Isa indicando l'uscita della stanza <<Eh dai!>> <<No fuori!>> esclamo. Serviamo la cena e tutti sono entusiasti <<Ragazzi voi avete le mani d'oro>> dicono facendoci i complimenti. Mangiano tutti con gusto tranne Gianluca ed Isa, non essendo una stupida, ha già capito che qualcosa lo tormenta: gli si avvicina mettendosi seduta di fianco a lui. Purtroppo non riesco a sentire quello che gli dice poiché io sono seduto dall'altro lato del tavolo e i ragazzi fanno molto chiasso.

Mentre sono occupato ad assaporarmi questa magnifica delizia, con la coda dell'occhio vedo Isa alzarsi come una furia scatenando un silenzio tombale. Mi alzo immediatamente per avvicinarmi a lei con l'intento di calmarla, ma mi ferma con un cenno della mano. <<Rispondi a questa domanda Gianluca, perché ?>> <<Perché signorina io le voglio bene e nonostante lei abbia riacquistato il sorriso grazie a Miguel, ha bisogno anche della sua famiglia>>. Al suono di quelle parole scatto in piedi e con una mano cingo il bacino di Isa. <<Ti ringrazio per preoccuparmi per me, ma Gianluca questa scelta spettava a me compierla o meno Non sono pronta a rivederli non dopo quello che è successo due mesi fa. Puoi stare tranquillo Gianluca, non ti punirò ne verrai punito dagli altri perché so che le tue azioni sono state mosse dalla preoccupazione nei miei confronti. Dimmi solo quando saranno qui>> <<Non ne ho idea signorina ma penso che in giornata o domani>>.

Isa esce dal salotto. <<Gianluca perché?>> domanda Luca tirandolo per la camicia. Mi metto tra di loro <<Basta non serve a niente discutere. Gianluca ha sbagliato sicuramente ma lo ha fatto per l'amore della sua famiglia. So bene che ci avete seguito sino a qui e vi ringrazio per esservi presi cura di me, davvero. Spero solo che faranno pace: anche se Isa ed io abbiamo riallacciato la nostra relazione, spesso è immersa nei suoi pensieri e sono più che certo che quei pensieri sono dominati dai ricordi con i suoi fratelli e con suo padre. Non opporrò resistenza alcuna, sarà Isa a decidere>> dico calmandoli.

Mi dirigo in camera nostra ed entrando noto Isa sdraiata sul letto accovacciata. Mi distendo di fianco a lei e l'abbraccio da dietro. Decido di rimanere in silenzio: se vorrà, sarà lei a parlare. <<Miguel>> mi chiama <<Dimmi>> <<Che cosa devo fare?>> <<Nena devi fare quello che ti senti. Sta a te decidere se li vuoi vedere o meno e se li perdonerai. Isa io ti conosco, anche se fai la difficile, hai un animo buono e stai combattendo una battaglia contro te stessa. Ma se non li vedessi, saresti una codarda e continuerai a soffrire. Invece vedendoli, magari avrai un peso minore sulle spalle rispetto a quello di adesso. È una tua decisione, io posso solo consigliarti sul da farsi, ma la scelta spetta a te.>>.

Si volta <<Grazie Miguel>> <<Non mi devi ringraziare, dormi adesso>> le dico. Si accoccola a me e, con le mie carezze, si addormenta. Nell'arco della notte, uno dei uomini di Isa, per non disturbarla mi manda un messaggio e, senza svegliarla, lo leggo. Mi informano che gli Esposito sono atterrati ora all'aeroporto di Bangkok e che si dirigono in hotel: parleranno con Isa domani. Bloccato il telefono mi riaddormento. La mattina vengo svegliato da delle carezze premurose: apro lentamente gli occhi trovando Isa che mi fissa <<Buongiorno>> le dico <<Buongiorno>> <<Da quanto sei sveglia?>> <<Da un po'>> <<Non mentirmi Isa, lo so che hai faticato a dormire questa notte.>> dico attirandola a me <<Abbastanza, ero e sono in ansia. Ma più che altro, Miguel ho deciso di incontrarli e solo dopo la conversazione che avremo, prenderò una decisione>> dice prima di alzarsi e mettersi seduta sul letto. <<So che ti hanno mandato un messaggio stanotte per informarti che gli Esposito sono atterrati questa notte>>. Mi alzo anch'io e mi posiziono dietro di lei <<Non ti chiedo nemmeno come fai a saperlo, dopotutto sono i tuoi uomini, non i miei>> le dico dandole un bacio sul collo.

Stiamo in salotto ad aspettare, sono in piedi dietro ad Isa quando ci avvisano che gli Esposito sono fuori dalla porta. Isa si volta nella mia direzione come per aver una marcia in più di sicurezza per affrontarli. Al mio cenno del capo, dà l'ordine di farli entrare in salotto. Riccardo, accompagnato dai suoi figli e da Lucia entrano in salotto: non sapevo che c'era anche Lucia. Si guardano per un lasso di tempo che sembra infinito. A parlare è Riccardo che si avvicina lentamente ma, notando che Isa retrocede, si ferma <<Isa mi dispiace tanto bambina mia. Non sai quanto. In questi due mesi ci sei mancata terribilmente, ci è mancato tutto di te: la tua solarità, la tua determinazione, la tua collera, la tua frustrazione, ci è mancato tutto di te. Quando Miguel è arrivato in casa Esposito mesi fa, non lo vedevo di buon occhio perché ero convinto che non era quello giusto per te: ho avuto la conferma dei miei sospetti quando ha escogitato il piano insieme a Pablo per rapirti e farti torturare. Eri un robot, ti limitavi a rispondere a monosillabi e quando ti sei ripresa, ho provato una gioia immensa. Ma quella gioia se n'è andata alla sola vista di Miguel in casa mia e l'ho usato come strumento di vendetta e frustrazione per quello che lui e i suoi fratelli ti avevano fatto>> afferma mentre il suo volto cade su di me.

Si fanno avanti i suoi fratelli <<Scricciolo ti prego perdonaci, non volevamo farti soffrire, volevamo solo proteggerci e non riuscivamo a comprendere quanto fossi legata a Miguel. Ho sbagliato a trattarti in quel modo scricciolo e a darti della meretrice: non avrei mai dovuto rivolgermi a te in quel modo>> ammette Roberto. <<E io non avrei ami dovuto voltarti le spalle in quel modo>>ammette Massimo. Mi sembrano pentiti ma, per quanto io sia vicino a Isa, la decisione spetta a lei.

Isa mi sembra in preda alla collera.

Non so quale decisione prenderà.

Spero solo che non se ne pentirà.

Nota autrice: Come promesso, ecco un nuovo capitolo! Cosa deciderà Isa? Secondo voi perdonerà la sua famiglia? E Lucia rivelerà a Miguel la sua vera identità?! vediamo stavolta che cosa il mio cervello pazzerello si inventa!!! Ahahaha

Baci, Marty

Entre amor y venganzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora