- 𝑫𝑨 𝑹𝑬𝑽𝑰𝑺𝑰𝑶𝑵𝑨𝑹𝑬
「運命の赤い糸 - Unmei no akai ito 」
La leggenda del filo rosso del destino.
Secondo questa leggenda ogni persona ha un filo legato al mignolo della propria mano sinistra, che la unisce fin dalla nascita alla sua anima gemell...
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Dalla finale della Winter Cup erano passati dei mesi, il nuovo anno era cominciato e con esso era arrivato il freddo che il mese di Gennaio porta con sé.
Quella mattina Kayla era parecchio infervorata. Quando Kagami l'aveva vista sfrecciare per la cucina con un sorriso a trentadue denti non ne aveva capito la ragione, ma poco dopo scoprì che l'amica aveva un appuntamento con Akashi.
Una notizia che non trovò strana. Non era il primo, dalla conclusione del torneo i due ne avevano avuti molti, ma ogni volta rendevano Kayla felice come una Pasqua.
Nel corso di quei mesi aveva ricercato il motivo di quella costante felicità - aveva trovato incredibile come non fosse scemata con il passare del tempo - e lo comprese quando Kayla, in una serata passata a mangiare schifezze a causa di Kagami, gli aveva confessato che ancora stentava a crederci. In effetti, dopo tutto ciò che avevano passato per arrivare a quel punto non poteva biasimarla.
«Oh ci risiamo» disse Kagami fuori dalla porta del bagno, esasperato. «Kayla, non azzardarti ad aprire come hai fatto l'ultima volta... ma ti decidi ad uscire da lì?»
La diretta interessata, dall'altra parte, rise al commento di Kagami.
Ricordava quando aveva aperto la porta indossando solo un asciugamano addosso. «Tranquillo, ho fatto.» Andò ad aprire e lo guardò divertita. «Mi stavo solo sistemando il maglione» disse portando una mano sull'indumento bianco.
L'amico la osservò. «Da quando hai cominciato a frequentarlo sul serio sei molto più sorridente, lo sai?» Erano giorni che voleva rivolgerle quelle parole, ma non ne aveva mai trovato il tempo.
Kayla confermò quel suo commento dando vita ad un sorriso. «Ora non c'è più nessun problema che ci impedisce di stare insieme. Finalmente posso stare con lui e non riesco proprio a non sorridere!» Allargò le braccia e prese un respiro liberatorio. «Ma questo lo sai già.» Gli fece l'occhiolino e si allontanò dalla porta.