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Wyatt

Dopo la punizione in biblioteca, mi sono sentito abbastanza uno schifo. Inoltre la sensazione non è passata nemmeno dopo una notte.
Anzi, l'angoscia di ritrovarmi tutti che mi fissano nei corridoi, mi opprime.
In molti mi conoscono, per il negozio e per mio padre, ma io non ho parlato con nemmeno un quarto della scuola.
Quindi, loro conoscono me, ma io non conosco loro.
Fantastico.
Trovarmi gli occhi di tutto il terzo anno addosso, sarebbe il mio incubo peggiore, e si sta avverando.
Sono per la strada per andare a scuola in questo momento, e prima mi sono alzato pure prima, mi sono fatto il giro della città a piedi.
Mi sono fermato anche davanti a Melvi's, ma la ragazza ovviamente non c'era.
Verso le sei del mattino, tutti i bar e negozi, iniziano ad illuminare le strade, ancora buie, con le loro luci forti e colorate.
Tra poco ci sarà pure la festa del Ringraziamento. Non ne ho nessuna voglia.
Io e papà ci ritroviamo sempre a pranzare con un tacchino arrosto, preso la mattina stessa dall'alimentari più vicino.
Una vera e propria tortura.
Probabilmente quest'anno cercherò di non sembrare una palla al piede, o una spina nel fianco, usate le metafore che più vi suonano bene.
Voglio cercare di aiutarlo e di sembrare più positivo di prima.
Un nuovo me, una frase che si dovrebbe dire a capodanno, non al Ringraziamento.

Appena arrivo davanti a scuola, mi si forma un groppo alla gola, non ho nessuna voglia di entrare.
Il nuovo me entrerebbe senza guardare nessuno.
Decido di fare come il Nuovo Me, ma appena entro nella struttura, uno dei giocatori della squadra scolastica, corre verso di me e mi batte il cinque.
Arrossisco cercando di trattenere l'imbarazzo, mentre il ragazzo se n'è andato già via dicendo "grande Oleff!"
Mi guardo attorno cercando di vedere chi stesse osservando la scena.
La ragazza bionda di ieri, che viene al negozio. È insieme alla ragazza riccia.
La bionda continua a trattenere le risate, quasi piegandosi in due, mentre mi lancia occhiate, mentre invece l'altra scuote la testa sospirando, lanciandomi poi uno sguardo e rigirarsi subito, probabilmente a rimproverare l'amica.

Corro in aula di chimica e mi siedo al mio posto, dopo cinque minuti mi raggiunge anche Jaeden, sorridente come non mai "siamo delle Star, amico" dice entusiasta.
"Siamo sotto i riflettori, come minimo lo saremo fino a fine scuola-" dico guardando il vuoto.
"Nah, fidati, tutto ciò durerà circa due settimane, poi la squadra di football farà qualcosa di stupido, e noi ritorneremo ad essere quelli di sempre."
Sospiro tirando fuori il libro dallo zaino "lo spero davvero" sussurro mentre noto la professoressa entrare in classe.
All'uscita da scuola mi ritrovo fuori da scuola, mentre cerco una canzone dalla mia playlist, ma nel mentre mio padre decide di chiamarmi, quindi rispondo subito.
"Ciao Wyatt" dice lui, che dopo un lungo sospiro ricomincia a parlare "oggi faccio il tuo turno okay? Ti ho lasciato dieci dollari nello zaino, se vuoi andare in giro con Jaeden o con i tuoi amici" dice, sorrido appena.
"Grazie mille papà, ci vediamo stasera" dico, poi ci salutiamo e riattacco. Devo trovare un posto dove mangiare qualcosa, sto morendo di fame.
Potrei andare al bar di Maggie, credo si chiami così, la ragazza che ci lavora lì. Imbocco la strada, e una morsa mi stringe il cuore, che batte più forte e veloce che può. La vedrò e magari riuscirò a parlarle, se il bar è vuoto.
Dopo cinque minuti sono davanti al locale, attraverso la grande finestra accanto alla porta posso notare che sta lavorando al bancone. Sospiro facendomi coraggio ed entro, c'è un silenzio quasi assordante, ma appena entro la vedo prendere il telefono, e in pochi secondi della musica indie rock riempie il locale.
Mi siedo al bancone e le sorrido, lei alza lo sguardo e mi guarda appena sorpresa, poi cambia subito espressione.
"Come posso aiutarti?" Chiede sorridendo.
"Vorrei un toast e una Fanta" sorrido, lei annuisce e inizia a preparare tutto, in meno di cinque minuti mi ritrovo tutto davanti.
"Grazie mille" dico osservandola "hai un po' di farina sulla guancia."
Lei si pulisce subito entrambe le guance e mi guarda "ancora?" Scuoto la testa e ritorna con il sorriso "stavo facendo i biscotti, sono una frana a cercare di non macchiarmi" si china e apre la lavastoviglie, iniziando a mettere a posto tutto.
"Oh stai tranquilla, capita anche a me, mi macchio con tutto" ridacchio appena.
Appena finisce di mettere a posto si gira verso di me e mi guarda in viso "io sono Maggie, ma credo che tu già lo sappia, dopo la scenata mia e di Jaeden al negozio" dice appena imbarazzata.
Ha una fossetta sulla guancia sinistra, quando sorride.
"Wyatt" ricambio il sorriso "già...lascialo stare, è un po' deficiente, ma gli voglio bene comunque quindi me lo tengo così."
Scoppia a ridere annuendo, dandomi ragione, i suoi ricci sembrano rimbalzare.
Iniziamo a parlare di tutto e ti più, così tanto che lei smette pure di cercare qualcosa per impegnare il suo tempo libero.
Ridiamo e scherziamo, nel giro di nemmeno un'ora siamo riusciti a fare amicizia, o almeno così sembra.
"Ti va di uscire sabato?" Chiedo, cercando di sembrare meno teso possibile.
"Veramente io sabato lavoro, e la sera ho un impegno" sospira.
"Va bene, se venissi la mattina o il pomeriggio qui?" Chiedo, lei sorride annuendo appena, decido di alzarmi e lasciare i soldi sul bancone.
"Ci vediamo a scuola" sorride appena.
Annuisco ed esco dal locale.
Mi tremano le gambe.

𝙒𝙝𝙖𝙩 𝙊𝙣𝙘𝙚 𝙒𝙖𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora