Capitolo 70 - Sogni caldi

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JOSEPHINE

C'è solo una cosa peggiore di starsene fuori in montagna in pieno inverno. Ed è stare fuori, in pieno inverno, in montagna, di sera, bagnata fradicia e con solo un accappatoio addosso. Ed è proprio quello che mi sta succedendo.

Abbiamo finito appena adesso di girare la scena dell'idromassaggio e ho appena rischiato di rompermi qualcosa uscendo dalla vasca, scivolando non appena messo il piede fuori. Per fortuna Hero era vicino e mi ha presa prima che potessi sfracellarmi a terra, senza risparmiarsi però qualche commento sul mio equilibrio nell'ultimo periodo.

È da quando è tramontato il sole che entriamo e usciamo dall'acqua. Una tortura come poche e non solo per il freddo.
Da quella sera in camera di Hero qualcosa è cambiato in me. Non so come né il perché, so solo che non riesco a guardarlo in faccia o a sfiorarlo senza che il mio corpo non frema di elettricità. Forse è stato il modo in cui mi ha preso la mano quella sera, come se fossi la sua ancora di salvezza. Forse questa sua vulnerabilità tocca delle corde particolari dentro di me.

Quel che è peggio è che ho la netta impressione che lui sia consapevole di ciò che sta accadendo nella mia testa. Anche oggi, mentre giravamo ero troppo consapevole delle sue mani che stringevano i miei fianchi e la mia pelle d'oca mi ha sicuramente tradita. Non riuscivo a concentrarmi persa com'ero nel pensiero di non aver mai provato con lui quella posizione e domandandomi come sarebbe stato nella realtà. Avrò saltato le battute una decina di volte prolungando la mia tortura e sicuramente quel sorrisetto malizioso sulla faccia di Hero che cercava di fare finta di nulla.

Non dovrei sentirmi così soprattutto non dopo le rivelazioni delle ultime settimane. Lui cerca di nasconderlo ma è evidente che non si è ancora del tutto ripreso dal trambusto di emozioni avuto con Tanya. E a dirla tutta, neanche io mi trovo a mio agio ricordando la scenata di Halloween e tutto quello che ne è seguito. Dovrei essere quantomeno distaccata, non cercare o addirittura desiderare il suo contatto.

Mi dà fastidio sentirmi alla sua mercé. Continuo a imporre a me stessa di comportarmi in un certo modo ma la mia mente va nella direzione opposta.

Anche adesso mentre aspetto l'okay sulle scene appena girate, i miei occhi continuano a posarsi sulla sua figura girata di spalle, anche lui avvolto in un accappatoio.

Un accappatoio troppo piccolo per lui. Nota il mio subconscio ammirando il suo corpo alto e possente.

Sul serio. Da quando sono diventata una maniaca?

Cerco di distrarmi mostrando interesse per la buffa mascherina di uno degli operatori che ahimè scopro essere francese. La conversazione dura poco e presto torna al suo lavoro ritrovandomi di nuovo da sola con i miei pensieri.

"Notizie da Castille?"
Salto in aria quando sento la sua voce così vicina. Mi giro e come immaginavo Hero incombe a qualche centimetro da me. L'accappatoio poggia aperto sul suo petto e per qualche insano motivo immagino le mie labbra tracciare dei baci proprio lì.

Dannazione, Jo.

"Quindi?" mi interpella di nuovo cercando il mio sguardo.
"No, non ancora." Mi schiarisco la voce.
Scuoto la testa per poi girarmi fingendo di osservare la troupe a lavoro.
"Tutto bene?" Chiede di nuovo. Ma quando mi volto verso di lui, è un'espressione divertita quella che vedo.

Direi che i momenti di intimità che abbiamo avuto in passato gli permettano di leggere la mia frustrazione in questo momento.

"Sì." Rispondo con una voce troppo acuta rispetto ai miei standard.
"Divertente l'idromassaggio. Non trovi?"
"Cosa?" Chiedo con voce strozzata. Lo sapevo: il bastardo sa benissimo cosa mi sta succedendo.
"La scena dico. A parte quando hai rischiato di ucciderti per correre fuori dall'acqua."
"Non stavo correndo!" Puntualizzo.
"Hai ragione, stavi letteralmente scappando." Ride.
Ha ragione, stavo scappando da lui.
"Avevo fretta di terminare."
"Non credo che torneremo lì dentro comunque. Tu pensi sia andata bene?"
"Nella norma. Ma questo non spetterebbe deciderlo a lei, Signor Produttore?" Ignoro i brividi che mi risalgono lungo la schiena punzecchiandolo un po' sul nuovo ruolo che ha assunto in questi nuovi film. L'ho scoperto solo una settimana fa. Per qualche motivo non lo aveva detto quasi a nessuno del cast.
"Ah, ah. Non perderai mai l'occasione di tirare in ballo questa storia, è così?"
Faccio spallucce e quando mi rendo conto del modo in cui i suoi occhi mi stanno studiando, distolgo lo sguardo.

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