Capitolo 37 - Missione: non cedere alle tentazioni

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Josephine

Deve ringraziare l'universo se stanotte quando sono tornata lei non c'era e che stamattina il padrone di casa abbia deciso di sistemare l'infiltrazione d'acqua dal piano di sopra e abbia chiamato l'idraulico. Sì, perché è solo per questo motivo che si ritrova quei quattro peli che chiama capelli ancora attaccati alla testa.

Se ne sta là, nel suo completino ginnico fingendo di interessarsi ai tubi della casa quando sappiamo tutti che non sa nemmeno come ci arrivi l'acqua al rubinetto. Ogni tanto mi lancia uno sguardo indifferente ma sotto sotto lo leggo il trionfo nei suoi occhi e la voglia di strozzarla aumenta.

Sto all'angolo della cucina, poggiata al bancone mentre sorseggio il mio caffè guardando la ridicola scena e pregustandomi il momento in cui la mia coinquilina e io rimarremo sole in questo appartamento.

Come volevasi dimostrare, stamattina Instagram è invaso dalle foto scattate ieri che immortalano me e Hero scendere sospettosamente dalla stessa auto. I fan sono in delirio e già ci sono articoli che danno come ufficiale una relazione tra noi due.

Samantha era fuori di sé quando mi ha svegliata alle 7 questa mattina. Non è abituata a vedermi al centro del gossip e neanche io in realtà. Non ha fatto altro che ripetermi all'infinito che mi aveva avvisata, che quella festa non sarebbe stata una buona idea.
... che ci ho guadagnato? Mal di testa da stress e la mia faccia spiattellata sui social contro la mia volontà.

Il mio telefono squilla e ringrazio il cielo che quella che mi sta chiamando sia Jess e non la mia agente di cui ho bloccato le ultime dieci chiamate.

"Buongiorno..." rispondo seccata andando a rinchiudermi in camera, lasciando la ragazza con cui condivido l'ossigeno di casa civettare con l'idraulico.
"Uuuh, qualcuno è di cattivo umore e forse so anche il perché..." lo dice in modo spiritoso ma leggo anche preoccupazione nella sua voce.
"Già..."
"Come stai?"
"Infastidita"
"Come hanno fatto a scoprire della festa, sono stati quelli del locale?"
"No. Non sono stati loro, è stata Esther..."
"Quella strega della tua coinquilina? Perché??" mi chiede scioccata.
"Perché è una bambina, ecco perché. Non l'ho invitata e si è inventata questa ripicca."
"Wow. Questa storia mi ricorda qualcosa...avrebbe potuto lanciarti una maledizione e farti sprofondare in un sonno profondo. Direi che ti è andata bene in fin dei conti!"
"Azzeccatissimo paragonarla a Malefica...spero faccia la sua stessa fine" le parole piene d'odio sorprendono anche me.
"Ehi, così mi spaventi." Ride all'altro capo del telefono.
"Dovrebbe spaventarsi lei. Appena ne avrò occasione giuro che mi sentirà!"

"Ok ok, forse è meglio cambiare discorso. Come sta Hero, gli è piaciuta la festa?"

Le racconto i dettagli della serata e le prometto che un giorno la ospiterò qui a LA per portarla in posti del genere.

"E com'è stato tra di voi?"
"Che intendi?" le chiedo mentre tiro fuori i vestiti da mettermi per andare all'intervista.
"C'è stato imbarazzo? Qualche incontro ravvicinato?" mi chiede con tono malizioso.
"Jess, ma che dici? Niente del genere, lo sai benissimo che quella storia si è chiusa ad Atlanta e non verrà mai più aperta."
"Ma nemmeno un regalino di compleanno?"
"Jess, o mio dio. Smettila!"

La rimprovero indignata lanciando per terra una maglietta orribile che non so come sia finita qui dentro.

"Vuoi dirmi che vi siete comportati come se nulla fosse tutta la sera?"
"Beh, sì! È tutto chiarito tra noi, ricordi?"
"Allora siete idioti entrambi!" sbuffa esasperata. "Vi siete proprio trovati!"
"Jess, non ricominciare con questa storia." Dico massaggiandomi le tempie. La mia migliore amica sa proprio come irritarmi di prima mattina.

"Ma tutti lo vedono! Siete la ship del momento tra i fan di After"
"La che? Anzi no, non dirmelo. Sarà qualcosa di strambo e perverso, non voglio saperlo. Cambiamo argomento, ti va? Parlami di Perth."

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