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BALLO IN MASCHERA PT 2!


                                                              

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Era incredibile come, più passava il tempo, più mi scoprivo. Era come imparare a te conoscere una persona completamente sconosciuta. Più il tempo passa, più scopri ciò che le piace e ciò che invece detesta. Ed era così che mi sentivo, come se stessi scoprendo un personaggio completamente nuovo, perché non avevo nessuna memoria delle cose che amavo e che detestavo; ero costretta a scoprirle passo passo.

Ed era un po' snervante, dovevo ammetterlo, ma era comunque sempre meglio di non imparare a conoscersi proprio.

E ora, mentre sorridevo forzatamente al ragazzo che avevo davanti, che mi aveva praticamente spinto a iniziare una conversazione con lui, scoprii qualcosa di nuovo su me stessa ancora una volta; a me non piaceva parlare con persone che conoscevo a malapena, e io, Ivy Black, non avevo idea di come mantenere una conversazione con qualcuno senza iniziare a stravisare. Caroline mi avrebbe descritto come imbarazzante, socialmente imbarazzante.

Caroline....dove diavolo era? Tutto ciò a cui riuscivo a pensare guardando il ragazzo che mi parlava era dove fosse la mia amica bionda, perché era tutta colpa sua se avevo accettato di andare lì.

«Non ti ho mai visto prima, sai.» constatò Kaleb con un sorriso, aveva la mia età, se così si può dire, e avevamo alcune classi insieme. «Non sei di Mistyc Falls, vero?»

Scossi leggermente la testa, stavo giocando nervosamente con la mia collana da quando il ragazzo si era approcciato a me. Era un ragazzo carino, e magari lo avrei trovato anche simpatico se mi fossi lasciata andare, ma ero troppo nervosa per farlo. Non conoscevo bene Kaleb, neanche ci eravamo mai salutati e a parlargli, da sola, imbranata come ero, mi sentivo piuttosto a disagio.

«No...io mi sono trasferita, sì, da mio cugino, ehm, Stefan... Salvatore»

Kaleb sorrise, non sembrava proprio minimamente notare quanto io volessi essere da tutt'altra parte tranne che lì, ma che ero solo troppo gentile per dirgli che non avevo voglia di parlare con lui. Lui sembrava davvero voler parlare con me e in un modo o in un altro, misi da parte i miei profondi desideri di darmi alla fuga e continuai a conversare con lui il meglio che potevo.

«Si, si lo so. Stefan a messo ben in chiaro a tutti i ragazzi della nostra scuola che tu sei off limits» ridacchiò il ragazzo, gli occhi scuri brillarono sotto le luci degli eleganti lampioni della villa Lockwood.

Sorrisi forzatamente. Apprezzavo il tentativo di non farmi sentire a disagio di Stefan, anche se era un tentativo completamente fallito.

Cercai disperatamente nei meandri della mia testa, nel completo panico, qualcosa con cui rispondergli, ma tutto ciò che riuscii a fare fu fissarlo dal basso, imbarazzata e stringere con ancora più forza l'anello.

𝐀 𝐋𝐨𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐆𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora