𝐀𝐌𝐁𝐄𝐑

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Amber era da poco uscita da scuola e stava raggiungendo suo fratello a un ristorante in cui si era ritrovato con Jorge Hamilton, Liam Archibald e Laurence Johnson. Non sapeva cosa c'entrasse lui in quello strano gruppo di ragazzi, ma fu contenta di sapere che Luis fosse riuscito a trovare qualcuno con cui passare la pausa pranzo.

Durante tutti quegli anni, Luis aveva evitato sempre di più di legarsi sapendo che la loro permanenza in qualsiasi città non sarebbe durata a lungo. Amber aveva spesso seguito il suo modello ed entrambi avevano fatto forza l'uno sull'altra. Tuttavia, ora che avevano conosciuto il loro vero padre, sua madre era tornata nella sua Manhattan, sembravano destinati a restare lì e, quindi, a mettere radici nell'Upper East Side.

Anche Amber aveva iniziato a frequentare qualche compagno di scuola, ma soprattutto aveva adocchiato qualcuno. Stava conoscendo anche Zara Bass, la sua compagna di banco, ed inevitabilmente anche la sua sorellastra Allison Humphrey. Poteva fingere, ma in cuor suo Amber sapeva di invidiarle un po' per il loro legame. Anche lei desiderava far parte di un gruppo così affiatato come lo era quello dell'Upper East Side.

«Amber!» La chiamò di fretta qualcuno. La riccia si voltò di scatto, sorrise quando vide Zara Bass correrle dietro con quei tacchi che si ritrovava. Non capiva perché le ragazze venissero a scuola coi tacchi, ma nell'Upper East Side la moda era sempre al primo posto.

«Zara.» La salutò, ma subito le tornò in mente quando al rinfresco della scuola Zara aveva declinato l'invito a ballare che la ragazza le aveva porto. Come dimenticarsi di quella umiliazione?

«Ti stavo cercando.» Disse Zara, riacquistando un po' di contegno e mostrando la sua solita corazza scura ed impenetrabile. Le porse un biglietto di cartoncino color viola con le sue iniziali sopra. «È l'invito per la mia festa di inizio anno scolastico. Una specie di rinfresco, ma più divertente.» Rispose alle domande che Amber si stava ponendo in quel momento.

Gli occhi azzurri di Amber si posarono su Zara con una certa sorpresa. «Perché mi inviti?»

Zara alzò gli angoli della bocca in un sorriso. «Sei la sorellastra della mia migliore amica.»

Che giustificazione assurda! Amber sapeva che Zara non faceva niente perché doveva, ma piuttosto per se stessa. Infatti, ancora una volta delusa da Zara, Amber scosse la testa, girò sui tacchi e se ne andò.

«Amber!» La richiamò Zara quasi urlando per la strada, ma la riccia non si fermò, così Zara fu costretta a correrle dietro ancora una volta. «Fermati quando ti parlo.» La prese per un braccio, facendola voltare.

I ricci di Amber volarono per aria e la ragazza puntò i suoi occhi chiarissimi su Zara ancora una volta. «Non voglio venire alla tua festa.» Disse solamente.

Zara aggrottò la fronte; questo non se lo aspettava. Chiunque a scuola, persino quella scellerata di Valentina Williams, desiderava avere un invito per la sua festa esclusiva. Perché Amber Sparks no? «Perché?»

Amber tirò su il mento, guardando Zara con freddezza. Una cosa in cui Amber era molto brava, così come sua madre, era incutere timore. Non sapevi mai cosa le passasse per la testa e sotto quei ricci vaporosi Zara sospettava ci fosse una mente molto ingegnosa. «Non voglio essere invitata per il mio cognome o per chi è mio padre. Voglio essere invitata perché piaccio come persona.»

Zara rimase a guardarla in silenzio, palesemente senza parole. Cosa avrebbe dovuto dirle? Non credeva che Amber fosse così sentimentale, no di certo. «Non ho ancora avuto modo di conoscerti.» Disse allora incerta.

«No, hai ragione.» La accusò quasi Amber avvicinandosi a lei lentamente. «Non mi conosci perché non me ne dai il modo. Ho provato a farmi accettare nella tua stupida cerchia di amici, ti ho persino dato le informazioni che volevi per scoprire la verità su tuo padre e mia madre eppure sembra che niente di quel che faccia serva per farmi accettare.»

𝐍𝐄𝐖 𝐆𝐎𝐒𝐒𝐈𝐏 𝐆𝐈𝐑𝐋, 𝐑𝐢𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora