"La Cameriera"

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Kiri's pov

La giornata era passata velocemente. Mi ero alzato, avevo fatto colazione ed ero uscito a comprare da vestire.

Quando ero tornato a casa il postino mi aveva detto che una certa zia Millie (sorella di mia madre) mi aveva mandato qualcosa.

Altro che qualcosa, una bellissima vespa rossa. Una moto tutta mia!

La sera era arrivata in un baleno. Non dovevo fare tardi il primo giorno di lavoro così iniziai a prepararmi due ore prima.

Feci una doccia calda, misi una camicia rossa, dei pantaloni neri e del profumo.

Uscii di casa. Decisi di andare in vespa, il locale era abbastanza vicino.

Quando arrivai c'era pochissima gente, sisetmavano i tavoli e le sedie. Il capo si avvicinò a me.

"ciao Kirishima, Bakugo ti aspetta in ufficio, ti deve dare una cosa."

Annuii, perché non poteva darmela lui? Sempre Bakugo, speriamo bene...

Aprii la porta di legno dell'ufficio, era carino piccolo ma accogliente, c'era una poltrona verde una scrivania Bakugo che mi fissava....

Oh

" che fai lì impallato, muoviti che dobbiamo aprire"

Lo guardai, mi lanciò qualcosa.

"metti questa"

"dove posso cambiarmi?"

"Qui va benissimo, siamo due ragazzi non ti da fastidio giusto?"

Mi girai e afilai i vestiti. Mica facevo il cameriere perché dovevo mettere una divisa?

Doveva essere uno scherzo.

Non feci in tempo a parlare che a Bakugo scoppiò una risata sonora.

Era palesemente uno scherzo e io ci ero cascato in pieno.

Mi aveva rifilato un abito da cameriera nero con le spalline e un grembiule bianco di pizzo.

Mi sentivo un idiota.

Beh lo sei

Mi rivestiti come prima e questa volta misi solo un grembiule nero.

Aprii la porta per uscire, abbastanza imbarazzato e arrabbiato. Qualcosa mi prese, o meglio qualcuno...
Bakugo mi mise le mani sui fianchi e si avvicinò al mio orecchio.

"~ non stavi male però ~"

Sentii le farfalle nello stomaco... Cacchio lo aveva fatto di nuovo... Era riuscito nel suo intento. AL LAVORO.

Credo che l'imbarazzo con cui andai a sistemarmi al bancone si vedesse anche da casa mia. Ero più rosso dei miei capelli.

La serata passò velocemente. Cercai di non rovesciare i bicchieri e di preparare da bere velocemente, era pieno di clienti!

Verso le due di notte finii di lavorare.

Uscii dal locale salutando i colleghi. Bakugo non c'era. Non lo avevo più visto.

"chissà dov'è..."

Lo vidi davanti a me sul marciapiede con la mia vespa. LA MIA VESPA.

Nomini il diavolo è spuntano le corna...

"ti ho visto quando sei arrivato e non la sai guidare la moto"

Come cavolo aveva fatto a vedermi se era in ufficio??? E poi perché ha le mie chiavi?

"ehm..."

"le chiavi erano rimaste attaccate al volante. Sali, ti accompagno a casa io"

Lo guardai, era serio.

"ma se non sai dove abito"

"si che lo so c'è scritto nel tuo curriculum, e poi non sia mai che qulche delinquente ti rapisca"

Rimasi a fissarlo. MA CHE SEI UNO STALKER? E POI HO 17 ANNI SO CAVARMELA DA SOLO.

"SALI HO DETTO"

E chi se lo fa ripetere la terza volta da uno così. Salii dietro di lui.

"metti le braccia attorno alla mia vita, altrimenti cadi"

Non poteva usare parole più semplici tipo 'attaccati'. Mi stava provocando anche in moto.

La strada era breve in 5 minuti fummo davanti a casa mia.
C'è da dire che lui è molto più bravo di me in moto.

Con il venti si sentiva anche il suo profumo... Dio il suo profumo...

Mi lasciò davanti al cancello di casa.

"fai il bravo capelli di merda" disse piano palpandomi un gluteo con una mano e lasciando un leggero bacio sul collo.

Se ne andò. Rimasi lì fermo a capire cos'era successo.
Entrai in casa. CACCHIO LA MOTO.

Oltre al mio cuore si era preso anche quella.

Spazio mee

Preparatevi per il prossimo capitolo sarà un po... Ehm... 😏

Night Club -KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora