10.

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Sono immobilizzata, non riesco a parlare; vorrei urlargli di andarsene, che non può stare qui, che non può irrompere nella mia vita come se nulla fosse successo.
Ma non dico niente, sto li a guardarlo con una sguardo pieno di paura.
-Non dici niente? So che ti sono mancato tantissimo.-
-Come mi hai trovata?- chiedo.
-Ciro Immobile ha messo una foto tua e di quelle altre due galline, cosi ti ho trovata.- dice sorridente.
Gabriele segue Ciro da che ha iniziato a riscuotere successo nel calcio, dovevo immaginarlo.
Decido di prendere la situazione in mano, non mi piace che mi renda così vulnerabile e lui non deve vederlo.
-Vattene.- dico calma, ma nel vedere che lui non ascolta alzo leggermente la voce. -HO DETTO CHE TE NE DEVI ANDARE, non ci puoi stare qui. Non sei il benvenuto. Sparisci.-
Forse ho urlato, dato che mi trovo subito Joaquin al mio lato. Probabilmente ha sentito le urla dalla cucina.
-Che succede qui?- chiede confuso.
-Ah, cosi lui è il tuo ragazzo. Joaquin Correa. Hai deciso di diventare una puttanella succhiasoldi, India?-
Voglio piangere, per rabbia, perché gli ho permesso di avere il controllo della mia vita per troppo tempo, vorrei piangere per il modo in cui mi parla e per il modo in cui mi vede.
Joaquin si avvicina cosi tanto a lui che Gabriele sembra quasi un cucciolo innocente. Ha paura.
Gabriele non è fisicamente fragile, i lavori di campagna l'hanno aiutato a mettere su muscoli; ma Joaquin è molto più alto di lui, muscoloso e sa come intimorire la gente.
-Si, è la mia ragazza. Hai qualche problema a riguardo? E prova a richiamarla puttanella succhiasoldi e ti spezzo tutte le ossa. Chiaro?- dice in tono secco.
Io resto li, sbalordita, non so cosa dire, cosa fare, cosa pensare. Mi limito a guardarli come una cretina.
Gabriele non risponde, ma cambia discorso.
-Io sono venuto qui con la mia ragazza, lei è in un B&B che abbiamo trovato qui vicino. Ci sembrava una buona zona per una vacanza. Possiamo vederci ogni tanto e fare qualcosa tutti insieme, a coppie.- dice in tono disgustato.
Nessuno di noi due risponde, ci limitiamo a guardarlo impassibili.
-Bene, domani è perfetto. Ciao.- conclude per poi andarsene.

Una volta chiusa la porta guardo Joaquin a bocca aperta e oso chiedere:
-cosa è appena successo?-
-Non lo so. So solo che da oggi dovrai fingere di essere la mia ragazza.- dice tranquillo.
-Perché l'hai fatto? Perché mi hai aiutato?-
-Mi starai pure sul culo, ma nessuna ragazza merita di essere trattata così. È viscido e disgustoso e per come ti ho visto ieri, lo faremo talmente tanto imbestialire che ti lascerà in pace per il resto della tua vita.- dice.
-Grazie Joaquin, davvero.-
-Dai ora andiamo in camera e studiamo i dettagli.- Dice gentilmente.
Una volta in camera parliamo di come ci siamo conosciuti, quanto stiamo insieme, che giorno ci siamo messi insieme e prepariamo le risposte a tutto ciò che potrebbero chiederci.
Non mi aspettavo che mi aiutasse, tanto meno che si impegnasse cosi tanto nel far credere a quel pirla e alla gallina della sua ragazza che stiamo insieme.
È proprio vero, in fondo è una brava persona.

La mattina seguente spieghiamo ciò che è successo, in modo che anche gli altri possano seguirci il gioco.

-Non posso credere che è venuto fino a qui per farti star male. Sa che effetto ti fa, e farà di tutto per farvi cedere.- dice Mia arrabbiata.
-E se sarete cosi bravi da fargli credere che state insieme, farà di tutto per farvi lasciare.- dice Jenny.
-Stavi proprio insieme a un verme India.- aggiunge Ciro.
-Già, purtroppo me ne rendo conto solo ora.-

Inaspettato -Joaquin CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora