Profilo: ClubInchiostro
Segno scelto: Scorpione.
Traccia: "Meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso" (John Milton).
Conteggio parole: 1274.
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Toc, toc. Chi è?
Osservai il piccolo cartoncino anonimo tra le mie dita, che si rifletteva sullo specchio del bagno. Continuavo a sfocare la visuale verso la mia immagine nuda e viceversa, in un gioco senza senso che ben presto mi causò un leggero fastidio agli occhi.
Non avevo impegni per quella sera, così avevo contattato un mio amico speciale che nel pomeriggio mi aveva procurato quel finto pezzo di carta sul quale stavo facendo una leggera pressione con l'indice e il pollice.
Non era la prima volta che ne provavo uno, ma forse sarebbe stata la volta più sicura in cui avrei sfruttato gli effetti che tanto apprezzavo, caratteristiche principali di quella droga. Mi sarei dedicata a me stessa per tutta la sera.
Senza ulteriori indugi, mossi la mano per appoggiare il cartoncino sulla lingua, dopodiché afferrai il silk-épil e chiusi la leggera porta di vetro alle mie spalle. Bagnai le gambe con un rapido flusso d'acqua mentre dalla cassa appoggiata fuori dal box uscivano le prime note della mia playlist da doccia. Ormai quell'aggeggio infernale non mi causava più lo stesso dolore delle prime cerette e, tutto sommato, l'effetto era quello di un bizzarro massaggio fatto con le unghie lunghe; era quasi piacevole.
Forse a causa di ciò, non impiegai molto per ultimare il lavoro di boscaiola che ogni due settimane richiedeva una piccola porzione del mio tempo e dopo pochi minuti il silk-épil giaceva al centro del lavandino buttato alla bell'è meglio, senza grandi riguardi.
Se avessi avuto abbastanza soldi da parte, avrei volentieri distrutto ogni pelo con il laser in modo da essere sempre in ordine. Non mi erano mai piaciuti i peli, perfino quando non ero costretta a indossare i pantaloncini e potevo fare a meno di strapparli.
Fantasticherie sul desiderio di essere ricca mi accompagnarono per gran parte del tempo sotto il getto tiepido della doccia, fino a quando i primi effetti dell'LSD cominciarono a presentarsi e io iniziai a sentire rumori sinistri provenire dal mio appartamento, nelle stanze che non potevo controllare essendo chiusa in bagno.
«Toc, toc. Chi è?» mormorai tra me mentre le ultime gocce d'acqua mi bagnavano le spalle.
Ridacchiai prendendo l'accappatoio e mi concessi persino il tempo di asciugare le grondanti pareti della doccia prima di uscire dal box, in sottofondo ancora gli stessi rumori sovrastati dalla musica ad alto volume.
Non appena misi piede sul tappetino, con ancora alla mano l'asciuga-vetri, partirono le note di "Jailhouse Rock" e mi lasciai trascinare dal ritmo mentre aprivo la porta del bagno, curiosa di scoprire la natura dei rumori che sentivo ormai da diversi minuti.
Mi sentii come una spia nell'atto di scovare, finalmente, l'obiettivo puntato da mesi. Solo che io indossavo un accappatoio rosa con gli unicorni e come pistola impugnavo un asciuga-vetri con il gommino penzolante. Forse non ero credibile come letale spia assassina.
Studiai la situazione del corridoio, che era vuoto, ma non silenzioso.
Quindi strinsi con più forza il sottile manico senza riuscire a ignorare la musica che mi induceva a muovere i fianchi in un ballo che, me lo sentivo, da un occhio esterno sarebbe sembrato ridicolo.
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Nella tana dello Scorpione | racconti ©
Short Story𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐓𝐀𝐍𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐂𝐎𝐑𝐏𝐈𝐎𝐍𝐄 [𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢] Qui inserirò tutti i racconti scritti per le challenge e i concorsi wattpadiani ai quali parteciperò sporadicamente, e quelli per le esercitazioni svolte per...