Lo show don't tell è un po' come il prezzemolo: deve essere ovunque, ma va dosato.
In questo caso, il dosaggio l'ho fatto per la combo personaggi e dialoghi; i primi per come si muovono nell'ambiente che li circonda, i secondi per il modo in cui porli all'interno della narrazione.
Come imparare a dosarli? Con tanta pazienza e altrettanta attenzione ai dettagli.
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Ok, candela accesa.
Appoggiai l'accendino accanto al vasetto di vetro e recuperai le due vaschette di poke, fresche di consegna, per posizionarle al posto dei piatti.
Incrociai le braccia al petto, osservando soddisfatto il risultato finale.
Dopo questa, una bella scopata me la merito.
Un suono acuto mi fece sobbalzare.
Di già?
Diedi una rapida occhiata all'orologio: era in anticipo di un quarto d'ora.
Alzai la cornetta del citofono. «Sì?»
«France', sono io».
Merda. «Sergio?»
«Sì. Apri per favore, è importante».
Schiacciai controvoglia il bottone e aprii la porta, aspettandolo sull'uscio.
Sentii i suoi passi concitati salire per le scale e in un attimo fu sul mio pianerottolo.
«Tu non sai cos'ho scoperto» esclamò Sergio, gli occhi spalancati.
«Proprio adesso me lo devi dire, Se'?» Strinsi la mano sulla porta, lasciandola socchiusa.
«Mi fai entrare?»
«Ma veramente sto aspettando una».
Sergio mi guardò come se non mi vedesse, spostando lo sguardo oltre le mie spalle. «Due secondi, dai». Mi appoggiò un palmo sulla spalla e fece una leggera pressione.
Sospirai, scostandomi per farlo passare. «Va bene. Ma due, eh».
«Uella! Ti sei dato da fare, strano» commentò una volta visto il tavolino apparecchiato davanti alla finestra. «Stai puntando a una difficile?»
Ridacchiai appena. «Abbastanza».
Diedi un'altra occhiata all'orologio.
Ancora almeno dieci minuti.
C'è tempo.
«Va beh, quindi che c'è?»
Gli occhi di Sergio si sbarrarono di nuovo, come se quella breve conversazione gli avesse fatto dimenticare il motivo della visita. «Credo, anzi, lo so, che Marti mi tradisce».
Sbattei le palpebre ripetutamente prima di strizzarle.
«Marti? Ma va, figurati» esclamai, sentendo il calore aumentare lungo tutto il corpo.
«Ti dico che è così». Portò una mano ai capelli chiari e li strinse.
«Ma perché lo pensi?»
Sergio sospirò e scosse la testa. «Sai che Marti è quasi psicopatica con le date, no?» Annuii. «Ecco, l'altro giorno si è dimenticata del nostro anniversario».
Il mio cuore accelerò di battiti e presi un profondo respiro. «Va beh, dai, dopo cinque anni ci sta che si dimentica».
Lui rise appena, amareggiato. «Certo! Si ricorda pure quando alle sue amiche arrivano le loro cose».
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Nella tana dello Scorpione | racconti ©
Kısa Hikaye𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐓𝐀𝐍𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐂𝐎𝐑𝐏𝐈𝐎𝐍𝐄 [𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢] Qui inserirò tutti i racconti scritti per le challenge e i concorsi wattpadiani ai quali parteciperò sporadicamente, e quelli per le esercitazioni svolte per...