↳ Concorso Spooky Numbers [horror]

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Profilo: ClubInchiostro

La traccia è: "La storia dovrà essere a tema orrorifico, thriller o giallo. E' obbligatorio inserire i temi che vi vengono dati nella vostra storia, non importa come: potete inserirli come parole, come elementi o anche strutturare l'intera vicenda attorno a uno di essi, a due o a tutti e tre, l'importante è che tutti siano presenti nella storia".

I miei prompt sono: rapimento, passaggio segreto, fantasma.

Conteggio parole: 2272.


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Camminare è una delle cose che preferisco fare.

Quando cammino il mondo si ferma, sono in pace con me stessa e al contempo mi tengo in forma; ogni volta finisco per scoprire luoghi inesplorati e nascosti, battuti solo da flora e fauna, nessuna traccia umana.

Il recente lockdown ha tenuto tutta Italia rinchiusa per molto, troppo tempo, e due sono state le conseguenze più negative per me: numero uno, nonché relativamente meno importante, non ho potuto camminare; numero due, decisamente rilevante, ho perso il lavoro.

Da quando ci hanno concesso nuovamente di uscire ho tagliato i ponti con famiglia e amici, non so ancora se per orgoglio o scarso livello di sopportazione; sicuramente ho preferito evitare di sentirmi addosso sguardi di compassione - per il lavoro, ma anche per aver passato l'intero lockdown rinchiusa da sola nel mio squallido monolocale -, oppure discorsi motivazionali.

In compenso, la prima cosa che ho deciso di fare subito dopo la riapertura è stata quella di tornare a camminare, sempre da sola per evitare di essere contagiata o di contagiare, ed è da qualche giorno che ogni volta spingo la mia macchina un po' più in là per raggiungere luoghi sempre più lontani.

Oggi sento che esplorerò un posto suggestivo, me lo dice il mio istinto di camminatrice, e di solito lui non sbaglia mai.

Quindi eccomi qui, uno zainetto carico solo di cibo e acqua in spalle e tanta voglia di scrutare il paesaggio, alla ricerca di un qualsiasi dettaglio invisibile a chi gli occhi li usa solo per guardare dove mette i piedi.

Intravedo dei passanti distratti, indosso la mascherina qualche metro prima di incrociarli e la tolgo altrettanti passi dopo, scuotendo la testa per i telefoni in mano, per la conversazione assente; io mi trovo qui da sola, certo, ma se qualcuno fosse con me non perderei tempo a controllare le notifiche quando potrei esplorare e condividere la passione della camminata e della scoperta.

Proprio quando ripongo con cura la mascherina nel suo sacchetto, noto con la coda dell'occhio un breve sentiero stretto, tracciato probabilmente da piccoli animali, che sparisce verso un muro nascosto da salici piangenti ed edera.

Guardo davanti a me assicurandomi che non stia arrivando nessuno, poi dietro, dove la coppia di passanti appena incontrata si allontana sempre di più, ignara di ciò che la circonda.

In un gesto abitudinario, faccio scorrere gli occhiali più su lungo il naso con un dito, dopodiché imbocco il sentiero quasi invisibile a occhi non attenti osservando con concentrazione il terreno alla ricerca di dettagli interessanti.

A parte qualche terrorizzato insetto e una rana gracidante, non noto altro di particolare, così raggiungo il muro controllando ancora una volta che nessuna persona sia in arrivo, subito dopo scosto qualche ramo per avvicinarmi comodamente senza rischiare di inciampare o sbattere la testa.

Nella tana dello Scorpione | racconti ©Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora