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Day 10

Aerin aprì gli occhi e, con ancora lo sguardo mezzo addormentato, iniziò a osservare il soffitto della sua stanza.
Sorprendentemente era da un paio di giorni che la notte riusciva a dormire bene; o forse, non così sorprendentemente.
Dopo  aver parlato con Kriss una settimana prima, Aerin si era diretta verso  la sede e con voce tremante e un po' impacciata aveva chiesto alla  reception un modulo d'iscrizione all'accademia, che sarebbe iniziata tra  qualche giorno. Chiuse gli occhi ancora imbarazzata al pensiero  dell'uomo dietro la scrivania e della perplessa espressione che aveva  assunto nell'osservare il suo corpo magro e fragile.
Sospirò, con le  braccia doloranti spostò dal suo corpo la coperta, che in quel momento  sembrava pesare un quintale in più. Si alzò dal letto e per un pelo, a  causa della poca forza che le era rimasta nella gambe, non rischiò di  cadere a terra.
Se le massaggiò con le dita, cercando di risvegliare i  muscoli e poi, a passo lento, si diresse verso lo specchio che aveva in  camera. Prese la spazzola e iniziò a pettinarsi i capelli.
Questo  era il momento che adorava di più, perché poteva vagare con la mente,  mentre le sue mani lavoravano ormai da sole, e iniziare a ripercorrere  momenti dei giorni precedenti.
Si vide in una delle grandi sale della  struttura e circondata da centinaia di ragazzi e ragazze, dove la  maggior parte sembrava avessero la sua età, alcuni erano molto più  piccoli e solo pochi erano molto più grande di lei.
Ricordò del  disagio provato nel notare che molti di loro si conoscevano già e  conversavano tranquilli, come se da lì a qualche minuto non dovessero  affrontare test su test per vedere se potessero frequentare l'accademia.
Posò  la spazzola sulla scrivania e si massaggiò nuovamente i muscoli del  corpo, che si risvegliarono qualche minuto dopo, urlanti dello sforzo  che avevano dovuto subire durante il test fisico.
Sospirò e mentre si  vestiva si chiese se avesse fatto la scelta giusta a provare a  iscriversi. Ci pensò ed ebbe paura al ricordo delle creature e che, se  ci fosse riuscita, un giorno avrebbe dovuto affrontarle. Ci pensò e  ripensò. 
Forse non aveva fatto la scelta giusta, ma aveva preso  l'unica possibile, perché non aveva intenzione di prendere quella fiala e  non aveva intenzione di vivere sapendo di non essere in grado di  difendersi. Non aveva avuto altra scelta perché anche solo il pensiero  di dimenticare della figura imponente di Kriss era inconcepibile e non  aveva avuto altra scelta perché, ormai, nella sua testa l'obiettivo era  prefissato: l'ammirazione che aveva provato per Kriss era immensa, tanto  immensa da voler diventare come lui.
Prese la borsa, il cellulare e  le chiavi di casa. Prese un respiro profondo e con mille farfalle che le  solleticavano lo stomaco si incamminò per uscire di casa. Aspettava un  verdetto importante, nella sede. E l'avrebbe scoperto tra meno di  un'ora.
La sua ammissione all'accademia, non sarebbe stato solo  l'inizio di un anno di addestramento, ma l'avvio a una nuova vita,  lontana da casa e dai suoi genitori, lontana da tutti, lontana dalle  insicurezze e dalle paure.

*

"Car* matricola n° 9497,

con lieto piacere le annunciamo che ha superato tutti i test con sufficiente risultato.La preghiamo di recarsi nella sala conferenze alle ore 10.00 e di portare i documenti di matricolazione allegati in seguito.Tutte le comunicazioni e le direttive le verranno fornite direttamente dal personale addetto.Buona giornata e benvenut*

26.10.20**

Capo Direttore Jones"

  Quando Aerin lesse il contenuto della busta che le avevano dato alla  reception, le sue mani tremavano ancora, non più per l'ansia, ma per  l'emozione. Era davvero riuscita a superare i test; la lettera diceva  con sufficiente risultato, ma era comunque riuscita a passare e adesso poteva ufficialmente ritenersi una recluta dell'accademia.
Si  guardò intorno, totalmente spaesata, alla ricerca di qualcuno a cui  poter chiedere dove si trovasse la sala conferenze. Guardandosi in giro,  capì subito che non ce ne sarebbe stato il bisogno. Attorno a lei vi  erano moltissime altre reclute e le sarebbe bastato seguire quelli che  in viso avevano un'espressione come la sua.
Proprio accanto a lei  c'era una ragazza di qualche anno più piccola che esultava insieme a due  adulti, presumibilmente i genitori, con indosso i vestiti  dell'organizzazione. A differenza sua, che aveva vissuto nell'ignoranza,  quella ragazza sapeva sicuramente tutto fin da piccola e, sperando di  poter seguire le orme dei genitori, si preparava da anni per questo  giorno.
In realtà, erano molte le famiglie che festeggiavano nella hall.
Lasciandosi  indietro tutti questi ragazzi impegnati ai saluti, Aerin seguì altri  ragazzi che erano venuti da soli verso la sala delle conferenze.
La  sala era immensa, un po' come tutto nella struttura, piena di sedie  disposte ordinatamente; in fondo alla stanza vi era un lunghissimo  tavolo dove alcune persone aspettavano l'entrata dei nuovi allievi.

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