5

92 15 4
                                    

Day 16

Dopo essersi guardata intorno e aver dato un'occhiata a ogni tavolo posto vicino al suo, Aerin poggiò gli occhi sulla ragazza seduta accanto a lei e si mise a ridere nel vedere come Iseul stesse facendo la stessa identica cosa.
- Che c'è? - chiese Iseul, girandosi verso l'amica, perplessa.
- No, niente. - rispose Aerin, ridendo ancora un po'. - Voglio dire, fino a ieri mi prendevi in giro, e adesso anche tu non fai altro che guardarti intorno.
- Oh. - esclamò piano, abbassando lo sguardo, poi si mise ridere anche lei, influenzata da Aerin. - Hai ragione. Tra l'altro stanotte non sono riuscita a chiudere occhio.
- Troppo presa a pensare a una certa persona alta e sempre sorridente? - la stuzzicò Aerin, avvicinandosi leggermente a lei.
Iseul arrossì un po' e lasciò andare un sospiro.
- Esatto. Credo che davvero non abbia capito chi sono, mi ha chiesto il nome ieri... e non ha reagito neanche a quello. - continuò, emozionata. - Ha detto che mi inserirà nel suo elenco di studenti a cui farà da mentore! - si morse un labbro.
- In che senso, mentore? - chiese confusa; era in momenti come questo che Aerin si sentiva ancora estranea a tutto questo, fuori posto. Quando sentiva le altre reclute parlare normalmente di cose di cui lei non aveva mai sentito, si sentiva indietro e a disagio.
- Sì! Non lo sai? - emozionata, Iseul, si sporse ancora di più verso Aerin, poggiando i gomiti sul tavolo, e la guardò nei suoi occhi ambrati. - Ogni recluta viene scelta da un insegnante, e quella persona diventerà il suo mentore, il suo tutto. Sarà il tuo punto di riferimento, ti insegnerà tutto, sarà sempre pronto ad aiutarti. Sarà la persona che ti formerà al 100%. E... - si morse un labbro, sorridendo furba. Gli si assottigliarono gli occhi. - ...passerete molto tempo insieme.
Aerin spalancò gli occhi, sorpresa, e il suo cuore iniziò a battere forte. Si chiese se qualcuno l'avrebbe mai scelta, in fondo, lei, non eccelleva in niente di particolare; era riuscita a passare i test per un soffio. Le venne in mente solo il viso di Kriss.
- Ma... - rifletté. - ...gli insegnanti non sono solo sei? - chiese, contando con dita della mano gli insegnanti.
- Sì. Capita che anche un membro dell'organizzazione normale faccia da mentore. E poi, vedrai che molte reclute si ritirerà dopo la prima settimana. Mio padre dice sempre che quasi la metà vanno via prima. - riprese a mangiare. - E molti altri sono figli di gente che lavora già qui e punta solo a lavorare negli uffici o nei laboratori, non hanno bisogno di una formazione intensa, solo quella base.
Aerin ascoltò in silenzio, mentre consumava la sua colazione, stando attenta a immagazzinare tutte le nuove informazioni che riceveva ogni giorno. Trattenne il sospiro in gola, stordita.
- Base? - chiese, curiosa.
- Sì, a metà addestramento, se riesci, passi a quello avanzato, e io non vedo l'ora! Faremo anche lezioni sul campo! - esclamò emozionata. Un attimo dopo, una risata familiare le arrivò alle orecchie.

Iseul si girò di scatto verso l'entrata della mensa, e sorrise, non riuscendo a trattenersi.
Aerin, curiosa, si girò appena, e notò tre persone a lei molto familiari.
Vide Hyun girarsi arrabbiato verso Claes, mentre si sistemava gli occhiali sul naso e dirgli animatamente qualcosa. Qualcosa che, nonostante la serietà di Hyun nell'esporla, fece ridere il ragazzo alto. Fu in quel momento che, come un flash, Aerin si rese conto di non conoscere il vero nome di Hyun. Non aveva mai sentito nessuno chiamarlo in modo differente al suo nome in codice.
Si concentrò nuovamente su di loro.
Claes poggiò le grandi mani sulle spalle di Hyun e lo fece voltare con la forza, guidandolo verso i vassoi.
Accanto a loro, Kriss, serio in volto, sollevò gli occhi al cielo, scocciato dal sentire il loro continuo battibecco. Aerin non riuscì a trattenere un sorriso nel vederlo reagire così.
- È proprio da lui... - mormorò, girandosi nuovamente verso il proprio pasto.
- Pensi stiano andando in missione? - chiese piano Iseul, curiosa, mentre non riusciva a staccare gli occhi da Claes.

Aerin si girò nuovamente su di loro e notò il vestiario di Kriss, identico a quello di Claes. Durante le altre volte in cui lo aveva visto andare in missione, non aveva mai sostituito il suo completo giacca e cravatta. Lo osservò per intero, constatando come anche questa divisa nera gli stesse perfettamente. Portò gli occhi sul suo viso, e il suo cuore perse un battito quando le sue pupille di intrecciarono a quelle di Kriss. Sostenne il suo sguardo, nonostante le guance le stessero prendendo fuoco e il cuore le correva come un treno sul petto.
Lo vide distogliere lo sguardo e allontanarlo da lei, prestando attenzione a Claes che, insistentemente, gli stava dicendo qualcosa e Hyun si allontanava da loro andandosi a sedere in un tavolo libero con il vassoio pieno tra le mani.
- Ehi! - la voce e la mano di Iseul che le si muoveva davanti al viso, portarono di nuovo Aerin nel mondo terreno e si girò per prestarle attenzione. - Hai finito di mangiare, vero? - chiese, alzandosi dalla sedia, determinata.
- Sì, perché? - la imitò, prendendo tra le mani il vassoio ormai vuoto.
- Perché andiamo a salutare i nostri insegnanti, da brave allieve! - esclamò decisa, iniziando a camminare verso di loro.
- Come? Adesso? - il cuore di Aerin riprese a battere veloce, mentre seguiva l'amica.
La presenza di Kriss le metteva sotto una soggezione enorme, nonostante il ricordo della sua leggera risata in macchina riusciva a emozionarla tutt'ora.

Been Through ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora