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Day 30

  Erano veramente rare le volte in cui gli studenti si trovavano a fare  lezione il tardo pomeriggio. Ma ancora più raro era che facessero  lezione tutte le classi insieme.
Quando entrarono nell'infermeria,  con il tramonto che si vedeva attraverso la finestra, Aerin restò  sorpresa nel vedere così tante reclute.
- Che succede oggi? - chiese a bassa voce all'amica, che le stava accanto.
-  Non saprei. - Iseul fece spallucce. Involontariamente, le due si  avvicinarono a Shaw, poggiato su un letto in attesa come tutti gli  altri. - Ehi, tu. Perché siamo qui tutti insieme?
- Ciao Aerin, ciao antipatica. - rispose Shaw, ridendo nel vedere Iseul sollevare gli occhi al cielo.
- Ciao Shaw! - disse Aerin, divertita anche lei. - Tu sai che succede?
-  Non ne sono sicuro. Ma visto che siamo qui, suppongo stiamo per fare  lezione. - disse insicuro, guardandosi intorno con i suoi occhi azzurri.
- Sei proprio un genio. Mi stupisci sempre. - lo canzonò Iseul, prendendolo in giro.
-  Sei proprio antipatica. È per questo che a parte Aerin non ti parla  nessuno. - rispose scocciato il ragazzo alto, dandole una spintarella.
-  Non mi interessa in ogni caso. - Iseul gli fece una linguaccia e poi  quando sentirono la porta aprirsi, si voltarono tutti e tre insieme.
- Buonasera. - disse la persona che entrò in infermeria.
-  Dottor Wolfe!! - esclamò Iseul, felice. - Cosa ci fa qui? - la ragazza  fece una corsa verso di lui, sotto lo sguardo sorpreso di tutti.
- Ciao Iseul. Sono venuto a fare lezione! - rispose dolcemente, scompigliandole i capelli.

Un colpo di tosse attirò l'attenzione di entrambi, che si voltarono. Nel vedere Claes, il cuore di Iseul mancò un battito.
-  Loen. Entra pure! - aggiunse poi il dottore, entrando. Iseul fece per  seguirlo, ma si sentì trattenere. Si voltò verso Claes, sorpresa e gli  sorrise.
- Non sorridere a tutti. - disse, arrossendo leggermente.
-  Che vuol dire "non sorridere a tutti"? - chiese scocciata la ragazza,  ma senza togliere lo sguardo dalle guance rosse di Claes.
- Lascia perdere. - rispose sbuffando il ragazzo. La lasciò andare e a passo svelto raggiunse Shaw, sedendosi accanto a lui.
Iseul  lo guardò ancora un attimo, sorpresa e incredula di aver appena  assistito a una scenata di gelosia. Si avvicinò piano ad Aerin e poi  insieme si avvicinarono al dottor Wolfe.
- Buonasera, sono Wolfe.  Lavoro all'ospedale della città, ma in casi particolari collaboro con  l'organizzazione. Casi come questo. - sorrise dolcemente. - Purtroppo le  volte in cui posso venire fino a qui sono veramente poche, per cui ogni  volta farete lezione tutti insieme e di sera, quando termino con il mio  orario lavorativo.
- Ma non ci sono altri dottori qui? - chiese un ragazzo, sospettoso.
-  Ci sono, sì, ma io sono uno speciale. - sorrise. - Quelli che trovate  qui, non sono veri chirurghi. Conoscono solo le basi, bene o male quello  che imparerete anche voi. Forse un pochino di più.

Tutti lo osservarono iniziare a uscire vari strumenti dalla sua borsa e poi avvicinare un manichino a lui.
- Come lo conosci? - chiese curiosa Aerin a bassa voce, verso l'amica.
-  È il medico di mio papà. - rispose veloce Iseul, cercando di non  disturbare. - Molti anni fa, lo hanno operato all'ospedale e non qui,  perché era molto grave. A lui e al ragazzo che si è fatto male con lui.
Aerin annuì, mentre con occhi attenti ascoltava il dottore spiegare a cosa servisse ogni singolo strumento.

  Qualche minuto dopo, la porta dell'infermeria si aprì di nuovo, tanto  silenziosamente che ad accorgersene furono veramente in pochi. Kriss a  passo leggero si avvicinò a Claes, seduto comodo su un lettino. Si  salutarono con un cenno della testa e poi iniziarono ad ascoltare anche  loro la lezione.
- Come mai sei qui? - sussurrò infine Claes con una punta di malizia, troppo curioso.
- Perché non stavo facendo niente. Smettila. - rispose secco Kriss, sospirando.
- Ma non ho detto niente. - rise piano il ragazzo alto, mettendosi più dritto quando vide Iseul avvicinarsi al dottor Wolfe.
- Sempre sull'attenti? - chiese Kriss, prendendolo in giro. Osservò Claes diventare più rosso, ma ignorare la sua provocazione.

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