#17 Forever? Forever.

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Dovevo smetterla di correrle dietro come un cane: Yvette aveva proprio ragione. Dopotutto, era quello che stavo facendo con Katie: correrle dietro senza ottenere niente se non un po' di compassione. Aprii gli occhi lucidi e guardai la sveglia accesa: sette e mezza. Afferrai il telefono e guardai le chiamate perse ed i messaggi: non c'era traccia né di Yvette né di Katie. In fondo, cosa mi aspettavo? Neanche io ero stata chiara con Yvette e a Katie avevo retto il gioco per fin troppo tempo: da una parte avevano ragione entrambe. Mi alzai dal letto spostando ogni mio peso nel bagno della camera: mi preparai in poco tempo ed aprii la porta della camera intenta a scendere al piano sottostante. Abbassata la maniglia, un senso di solitudine percosse tutto il mio corpo. La casa era avvolta da un silenzio che mi fece rabbrividire.

Mangiai una mela ed uscii di casa infilandomi un paio di occhiali da sole. Non mi sentivo affatto bene. Salita sulla mia macchina, non accesi neanche la radio; ma mi limitai a pensare a come comportarmi poco tempo dopo. Eccomi nella mia macchina, sola, che cammino verso il set senza ogni tipo di motivazione e gioia. Ecco lì Amy, col suo cattivo umore e la paura di dire ciò che si vuole. In poco tempo, arrivai nel grande parcheggio degli studios e, dopo aver immaginato la scena che si sarebbe andata a creare poco dopo, chiusi lo sportello dell'auto dandogli una botta col fianco.

Entrai, e la miriade di persone, mi fece venire il voltastomaco. Mi sedetti giù, in fondo al tavolo in attesa dell'inizio della riunione. Tirai fuori il mio copione e posai gli occhiali sul tavolo: mi guardai attorno. Katie non c'era, e nemmeno Yvette. Sprofondai nella sedia sentendomi in colpa di qualcosa che non avevo fatto: la mia mente non sapeva da che parte andare. Più mi sentivo in colpa per qualcosa, più non riuscivo a trovarne il motivo. Afferrai una penna e posai il mio cappuccino a portar via accanto a me: tutti si misero ai propri posti.

"Buongiorno a tutti, ragazzi".

Dana e Julia si sedettero all'inizio del tavolo ed io, senza dare troppo nell'occhio, rialzai lo sguardo in cerca dei miei quattro "Amici".

"Non abbiamo voluto dirvi il motivo della nostra convocazione telefonicamente"

"Volevamo dirvelo di persona."

Tutti si fecero più curiosi:

"Abbiamo firmato per altre due stagioni."

Partirono applausi e fischi che, nella mia condizione, mi fecero scoppiare la testa costringendomi a chiudere forte gli occhi. In un momento, tutto quello per cui avevo lavorato, sembrava aver assunto un ruolo secondario nella mia vita. Mi strinsi forte le tempie tra le mani e riaprii gli occhio proprio mentre Dana e Julia mi stavano chiamando:

"Rita, stai bene?"

Notai ogni sguardo su di me e mi ricomposi alzandomi in piedi:

"Oh, si, ho solo un po' d'influenza".

In quel preciso istante, le porte della sala si aprirono e fecero ingresso loro proprio nel momento meno opportuno. Katie e Gregg, uniti dalle proprie mani, si guardavano negli occhi felici. Girai lo sguardo guardando oltre e vidi Yvette e Lindsey cingersi tra le braccia. Entrati del tutto, notarono la mia posizione eretta che spiccava tra gli latri che, al contrario, erano seduti e Yvette e Katie smorzarono le risate. Anche loro, come gli altri, si sedettero al tavolo ognuno vicino al proprio "amante". Quella situazione mi sembrò davvero strana, mi guardai attorno più volte stupita del fatto che non mi avessero degnata di uno sguardo.

"Gregg, Yvette, Katie, Lindsey, ben arrivati. La prossima volta fareste meglio ad arrivare puntuali".

"Si, avete ragione. Scusateci."

Sbuffai notando la faccia da finta vittima di Gregg e tornai a scarabocchiare il copione fresco di stampa.

"Rita, puoi raggiungerci?"

Woah.I know.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora