"Pronto?"
"Perché mi chiami dal piano di sotto?"
"Perché non sapevo se stessi dormendo."
Socchiusi gli occhi e guardai l'orologio:
"Ma è ancora presto, certo: sono sveglia."
Sospirò ed io mi affacciai dalla finestra per vedere se la sua era illuminata:
"Faresti prima a venire qui."
"Prima devo dirti una cosa."
"Ma non puoi..."
"No, aspetta.
Deglutii e mi sedetti sul letto sospirando:
"Mi si sta per spegnere il telefono: puoi mandarmi un sms?"
"Si, va bene."
Attaccai e, dopo qualche secondo interdetta, scossi la testa per la strana situazione. Poi, il telefono trillò:
"Oggi è la giornata mondiale del bacio, fai finta che te ne stia dando uno."
Immobile. Rimasi immobile e risi; poi suonò di nuovo:
"Anzi, mille."
Scossi la testa e mi sporsi per vedermi nello specchio: ero rossa come non lo ero mai stata. Sospirai e non feci in tempo a risponderle che posai il telefono sul comodino e cambiai canale fino ad arrivare ad uno di quelli in cui trasmettono musica ventiquattro ore su ventiquattro. Alzai le coperte e guardai il mio corpo assicurandomi di essermi messa i pantaloncini e poi sorrisi all'idea di non essermene ricordata. Non appena sentii i suoi passi, abbassai velocemente il volume della tv e scattai in piedi senza fare rumore sulla moquette. Guardai dallo spioncino e spalancai la porta: Katie sussultò.
"Stavo controllando che tu stessi bene."
"Mhmh" Inarcai un sopracciglio: "Sto benissimo."
Posai la spalla destra contro lo stipite della porta e la mia amica si guardò i piedi in difficoltà:
"Bene, mi hai controllata."
"Si, bene. Vado..."
Indicò il piano di sotto ed io la bloccai per un braccio catapultandola nella stanza:
"Ti stavo aspettando, sai?"
"Immaginavo."
"Immaginavi."
Sospirai divertita e le feci cenno di accomodarsi. Katie si guardò attorno e mi sorrise indicandomi le nostre foto contro la parete:
"Le ha messe mia madre..."
Inarcò un sopracciglio delusa ed io scossi la testa tornando in me:
"Intendevo dire che gliel'ho chiesto io. Perché non sono più venuta qui e..."
"Shhhh"
Mi sorpassò afferrando un quadro coperto e, dopo averci tolto il lenzuolo che lo proteggeva, mi guardò a bocca aperta:
"Le avevo detto di non metterlo qui. Bene" Lo afferrai sorridendo: "Era il tuo regalo di compleanno."
"Di già?"
"Mi piace essere organizzata"
Mi prese la foto enorme dalle mani e la mise al suo posto per poi saltarmi in braccio e farci cadere sul letto. I suoi occhi erano trapiantati nei miei, le nostre mani incrociate e la mia bocca a pochi centimetri dalla sua. Socchiusi le labbra, stavolta non per parlare; ma Katie mi ci mise un dito sopra e sospirò:
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Woah.I know.
Fanfiction"Le persone si innamorano nei modi più strani, a volte semplicemente con una sfiorata di mano." E così Katie, prese la mia mano tra le sue. Personaggi principali: Rita Volk e Katie Stevens Storia creata sotto il punto di vista di Rita Volk.