#49 Woah.

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Si, era stata lei a baciarmi. Avrei messo la mano sul fuoco: avrei riconosciuto quel bacio ovunque.

Tolse le sue mani dalla mia vita e si allontanò stupita:

"Woah."

"Lo so."

Mi guardò fissa negli occhi ed io non esitai a sorriderle felice. La porta a vetri si aprì scorrendo e Gregg si affacciò con Shannon per avvisarci della cena:

"Amore?"

Katie si girò di scatto per guardarlo:

"La cena è pronta. Tieni" Si avvicinò al bordo "Ti ho portato l'asciugamano."

Shay, restata sulla vetrata, mi guardò con aria interrogativa aspettando un cenno che le potesse far capire cosa fosse successo. Katie mi lasciò la mano che teneva sott'acqua e si allontanò nuotando verso il bordo. Dopo essersi issata sulla superficie di marmo, mi sorrise avvolgendosi nel grande accappatoio.

"Allora?"

"Shhhh."

"Se ne sono andati, dimmi."

Mi alzai dall'acqua e mi diressi verso di lei prendendo un telo per coprirmi:

"Si, è stata lei."

"Dio mio ... Cioè, ed ora?"

"Ed ora niente: lei si sposerà presto, quindi è inutile anche parlarne."

"Ed Yvette?"

"Abbiamo litigato."

Aprii la porta entrando e mi diressi verso l'enorme bagno che la casa della regista ci donava. Buttai l'asciugamano a terra e chiesi a Shannon di chiudere la porta: così fece.

"Che è successo?"

"Niente, ogni volta che ci sentiamo va a finire con io che le chiedo di richiamarmi e lei che mi attacca in faccia."

"Non lo fa apposta"

"Ci mancherebbe. Ma sento come se si fosse fatta un'altra vita lì a Toronto."

"Anche tu te ne stai facendo una nuova."

La guardai e ci riflettei per un po': aveva ragione. Forse, stare lontane per un po' ci stava aiutando entrambe. Mi asciugai i capelli e li raccolsi in una cipolla per poi infilarmi qualcosa di asciutto.

"Forse hai ragione. E se fosse meglio così?"

"Cioè?"

"Intendo dire: se dovessimo continuare a fare ognuna la propria vita?"

"Ti starebbe bene?"

"Voglio solamente che lei sia felice."

Scosse la testa e si sedette a terra sorridente:

"No, non lo pensi davvero"

"No?"

"No. Hai solamente dato la risposta più facile: sai anche tu che non ti andrebbe bene."

"Tanto non conta quello che penso io: Yvette ha sempre fatto di testa sua."

"La ami?"

Mi girai confusa da quella domanda che mi sembrava tanto strana e le annuii sincera:

"Certo che la amo."

"E se Katie tornasse?"

"Non lo farà."

La porta si spalancò e Katie, vedendoci, si strinse l'asciugamano sul corpo bagnato:

"Ops, scusatemi: credevo fosse vuoto."

Shannon si alzò guardandomi:

"Tranquilla, io me ne stavo andando."

Riafferrò la bevanda posata sul lavandino e se ne andò lasciandoci sole:

"Posso entrare o vuoi finire di sistemarti?"

"Entra, tranquilla."

Chiuse la porta a chiave ed io, dopo essermi infilata i jeans aderenti di ricambio, mi sedetti chiudendo la tavoletta del water.

"Allora? Piaciuta la sfida?"

"Nah, è stato come baciare mia sorella."

Mi tirò l'asciugamano rimanendo in costume ed io risi divertita:

"Quando andrai a trovare Yvette?"

"Appena inizieranno le vacanze."

"Ma qui a Los Angeles è sempre vacanza."

Annuii guardandomi le mani segnate dall'acqua e poi sospirai buttando fuori la mia sincerità:

"Forse sto solamente trovando scuse per non andare."

"Perché non vuoi andarci?"

"Perché ho paura di rivederla."

Volse lo sguardo verso di me e smise di spazzolarsi i capelli cercando qualcosa di giusto da dire:

"Paura?"

"Si sarà rifatta una vita lì, avrà i suoi amici, i suoi soldi .... Ho quasi paura di non riconoscerla."

"No, questo non potrebbe mai succedere: è l'amore della tua vita."

Alzai gli occhi trapiantandoli nei suoi e, timorosa di un rigetto istantaneo, chiusi  gli occhi e cercai di trattenere le lacrime. Lei, incapace di qualsiasi mossa, si infilò la maglia per poi raggiungermi e stringermi a sé.

"Non voglio che tu pianga. Ti ho vista farlo già troppe volte."

"Non posso farci niente."

Mi baciò la fronte e si sistemò i capelli bagnati evitando di fargli toccare il mio viso contratto in un'espressione di tristezza profonda. Sospirai e le afferrai una mano che lei, con le stesse dita incrociate, cominciò ad accarezzare:

"Verresti con me a Toronto?"

"Io?"

"Si, tu."

"Ma non credo che Yvette voglia ..."

"Non pensare ad Yvette. Vedila come una vacanza."

Mi guardò sorridendo ed i suoi denti bianchi emanarono una luce enorme:

"Si, verrò con te."

"Verrai?"

"Certo. Dopotutto, abbiamo sempre programmato un viaggio insieme."

"Se vuoi, puoi far venire Gregg con noi."

Non volevo metterla in difficoltà: sapevo che fare un viaggio da sola con me poteva metterla in difficoltà. E così, mentre io cercavo una soluzione per farla stare il meglio possibile, lei mi fermò:

"No, Gregg no."

"Sicura?"

"Sicura."

Mi guardò esitante e si avvicinò alla porta controllando che fosse ben chiusa. Mi sorrise e mi afferrò il volto tra le mani:

"Sei la mia migliore amica."

"Lo sei anche tu, Katie."

Mi sorrise divertita, e fece combaciare le sue labbra con le mie.

Wow, non sapevo che le migliori amiche fossero così .... Intime.

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Buongiorno Gente! Spero che anche questo vi sia piaciuto. Vi avviso: da questo capitolo in poi succederanno un sacco di casini. Continuate a leggere, commentare e votare ! Bacioni

Woah.I know.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora